É passato esattamente un anno da quando sentii parlare, per la prima volta, dell’esistenza di una scuola fondata sul baratto. Era la primavera del 2011 e a Milano stava nascendo, nel solco di un esperimento praticato per la prima volta a New York nel 2010, la prima Trade School italiana. La scuola era basata su una sorta di scambio di beni e saperi: chiunque avrebbe potuto tenere una lezione su un tema specifico, ottenendo in cambio qualcosa da parte dei suoi “studenti” – un libro, un disco, un disegno o, semplicemente, un’idea.
La Trade School milanese, ideata e organizzata da quattro giovani designer, fu un grande successo. Nei locali di Via Paolo Sarpi si alternarono decine di relatori, che tennero lezioni sui temi più disparati: cucina, videomaking, fotografia, yoga e altro ancora, ricevendo in cambio una risposta di pubblico sopra le aspettative. Oggi Danila, Alessandro, Serena ed Elena tornano a Milano, per una nuova edizione della Trade School, che si terrà dall’8 al 31 Maggio presso lo spazio ACCURAT /3 di via Lanza 3, Milano.
Che cos’è la Trade School e come funziona?
Trade School è una scuola fondata sul baratto. Nasce nel 2010 a New York per poi essere esportata in un primo momento a Milano, quindi in altre parti del mondo. Al momento ha 8 sedi, oltre le due citate: Londra, Oakland, Charlottesville, Colonia, Singapore, Guadalajara. Nessuno paga per partecipare ad una lezione, nessuno viene pagato per tenere una lezione, ma tra insegnanti e studenti avviene uno scambio, oltre che di saperi, di oggetti, servizi, beni di ogni genere. L’idea portante della Trade School ha una duplice forza: da un lato la duplicità della figura insegnante / studente, chi oggi insegna domani può essere studente, chi oggi impara domani può essere insegnante, dall’altro la riscoperta di un differente paradigma economico tradotto su scala ridotta. Trade School si poggia su di una piattaforma online, un sito dove è possibile proporsi come insegnanti, compilando un form in cui indicare titolo e tema della lezione, una piccola biografia e cinque cose che si desidera ricevere in cambio. Nello stesso sito è possibile vedere il calendario delle lezioni in programma, quindi iscriversi scegliendo tra le varie possibilità cosa barattare!
Com’era stata la prima esperienza milanese e che bilancio ne avete tratto?
L’esperienza Trade School Milano a Maggio 2011 è stata incredibile. Pur essendo molto ottimisti sulle potenzialità del progetto non ci aspettavamo un tale successo, era pur sempre una “prima” e comunque le differenze culturali tra Stati Uniti e Italia si sentono, non era scontato che le cose andassero così bene. In definitiva, dopo un primo momento in cui siamo stati noi a spingere le persone a proporre lezioni e a partecipare ci siamo presto trovati con il tutto esaurito. Parlando di numeri, online abbiamo avuto circa 12000 visite al sito e siamo stati contattati da diverse testate di importanza nazionale, offline ci sono state 19 lezioni con circa 200 studenti nell’arco di poco meno di un mese.
Dopo la prima edizione milanese cosa avete fatto?
Dopo la prima edizione siamo stati invitati da diverse realtà quali Ossigeno a Bologna, Cascina Sella Nuova a Milano e Fluxart a Las Palmas de Gran Canaria ad animare giornate di apertura al pubblico e condivisione in pieno stile Trade School. Il gruppo originario si è quindi sparpagliato in giro per il mondo per motivi di lavoro, Serena a Berlino, Elèna itinerante, Alessandro e Danila a New York dove tra le altre cose hanno collaborato insieme al gruppo newyorchese alla stesura del manifesto internazionale di Trade School.
Per questa seconda edizione della Trade School vi siete spostati in una nuova location, in via Lanza. Com’è il nuovo spazio e come l’avete ottenuto?
Per l’edizione 2012 saremo ospiti di /3, uno spazio di coworking in pieno centro a Milano, nato dagli sforzi dei ragazzi dello studio Accurat. L’anno scorso hanno partecipato come insegnanti alla Trade School, hanno subito sposato il progetto e quest’anno ci hanno offerto ospitalità. Lo spazio è nuovo di zecca, grande e ricco di storia, in origine era una sartoria, a due passi dal castello e dal Piccolo Teatro.
Cosa c’è in programma in questa nuova Trade School meneghina?
Quest’anno Trade School Milano ha una grande novità: lezioni fuori sede! L’anno scorso per necessità avevamo provato ad organizzare alcune lezioni fuori sede negli atelier di alcuni artisti, un successo! Abbiamo pensato di ampliare il discorso e quindi nei weekend saremo ospitati da alcune realtà cittadine piuttosto conosciute con lezioni a tema a seconda dello spazio che ci ospiterà. Abbiamo alcuni nomi in serbo ma li comunicheremo nei prossimi giorni sul nostro sito, quindi rimanete sintonizzati.
Che cosa manca ancora?
In questi giorni abbiamo lanciato una call sul sito per insegnanti che abbiano voglia di proporre una lezione. Non siamo infatti noi a proporli ma il tutto funziona correttamente solo se ci sono auto-candidature, quindi fatevi avanti, tutti hanno qualcosa da insegnare e Trade School parte proprio da questo principio! Infine, Trade School NYC sta portando avanti un progetto molto ambizioso per sviluppare e quindi offrire a chiunque abbia voglia di aprire una Trade School nella propria città la piattaforma online per gestire calendario ed iscrizioni alle lezioni. Il lavoro da parte dei vari team Trade School è totalmente volontario, ma per portare il progetto ad uno step successivo servono fondi, pertanto chiunque fosse interessato a contribuire è assolutamente benvenuto.
Il progetto Trade School in futuro potrebbe diventare un’esperienza continuata nel tempo oppure è destinata a restare un’esperienza di durata limitata a poche settimane?
Dal nostro punto di vista una delle caratteristiche di Trade School è di essere limitata nel tempo e di fatto finora lo è stata per tutte le esperienze nelle varie città in cui è presente. Questo dipende da un lato dalla capacità di sostentamento del progetto stesso, dall’altro dal fatto che tutti noi facciamo un’altro lavoro per vivere e Trade School di per sè ha bisogno di tanto tempo per essere portata avanti con il giusto riguardo.