PALERMO – Cinema Imperia, a due passi da Piazza Politeama: il Pdl palermitano e regionale attende l’arrivo del segretario politico nazionale Angelino Alfano, che da venerdì è nell’isola per le amministrative. La partita più importante, però, è qui: Alfano si gioca una fetta di credibilità con gli altri esponenti nazionali del Pdl.
Nel capoluogo il cielo è grigio, a tratti pioviscola, e alle 10:30, ora alla quale era fissata l’apertura della kermesse, ci sono soltanto giornalisti, camionette della polizia e poche centinai di fan. Un collega della carta stampata confida: «Un tempo il Pdl avrebbe organizzato l’evento al PalaSport. Alle amministrative del 2007 era stracolmo. Oggi non riescono a riempire neanche un cinema». Iniziano ad arrivare altri sostenitori, e anche esponenti di primo piano del Pdl palermitano.
Il primo a varcare la porta dell’Imperia è Enrico La Loggia, ex-ministro degli Affari Regionali, che in città riscuote sempre un certo successo. Al suo seguito un drappello di dieci persone che lo accompagna. Saluta sorridente i primi sostenitori che incontra, e poi si avvicina ad alcuni giornalisti illustrando le liste del Pdl: «Nessuno ha un capolista come il nostro. Poi ci sono venti donne, di cui una decina sotto i trent’anni». La percentuale di sostenitori cresce a vista d‘occhio, si notano per lo più signorotti della Palermo-bene e signore dell’upper class griffatissime e sciccose. I pochi giovani che incrociamo accompagnano politici locali.
Alle 11:00 una delle organizzatrici dell’evento consiglia vivamente di accomodarsi in sala: «Entrate: sta per arrivare Angelino Alfano». In realtà di Angelino non c’è traccia. Forse dietro il ritardo si nasconde la preoccupazione di non riuscire a riempire la sala prima dell’arrivo del segretario.
Dentro, invece, soffuse dalla musica da aperitivo, si susseguono abbracci e sorrisi, “come stai” spesso accompagnati da “cerco voti, che dobbiamo fare”. Il tempo passa. Alle 11:15 l’ansia da Angelino cresce. Qualcuno, però, approfitta del ritardo del segretario e azzarda: «Andiamo in via Belmonte a fare una colazione coi fiocchi».
Mezz’ora dopo, quando – guarda caso – in sala c’è pienone, arriva lui, il segretario nazionale Pdl, Angelino Alfano a braccetto del candidato di mister Pdl-Udc-GrandeSud Massimo Costa. I giornalisti lo prendono d’assalto, parte una raffica di domande sulle tematiche nazionali seguite da una raffica di risposte di estrazione democristiana. Poi, finalmente, entrano in sala. Tutti, in piedi, lo applaudono. Ma l’applauso non è dei più calorosi.
Apre le danze il giovane candidato “senza tessera di alcun partito” Massimo Costa: «Bentrovati, è un giorno importante per la libertà», esordisce. Costa rivendica la sua lontananza dai partiti e la sua “verginità” sulle problematiche della città: «Siamo in un momento di grande difficoltà per la nostra città. Lo riscontriamo nei nostri sorrisi e nei nostri volti. È il momento della riscossa, e un po’ di show, per queste occasioni, ci vuole. Certo, un candidato sindaco di 34 anni fa un certo effetto. Gente della mia età, pensate, governa stati. Alessandro Magno a 18 anni era già Alessandro Magno». E poi via con il programma: “Palermo viva”. Attacca i competitor: «Li smonteremo uno a uno». Il più colpito è Leoluca Orlando: «Lui è quello che il sindaco lo sa fare, su questo non ci sono dubbi. Il Comune non sta in piedi perché ci sono troppi stipendi. E questi stipendi sono stati creati vent’anni fa. Sì, lui lo sa fare, lo ha fatto lui questo sistema. Si proprio lui, Leoluca». Applausi sì, ma non tanti.
Ma quando sale sul palco Angelino Alfano, la platea si surriscalda. Si sentono urla: «Vai Angelino!» . E Angelino va: «Noi siamo accanto a Massimo Costa. A cosa serve questa giornata? Ci vogliono togliere l’orgoglio in questa città, in questa regione, e noi abbiamo scelto Costa perché è un uomo, prima di essere un uomo politico. Il sostantivo è quello che lo identifica, ovvero l’uomo. Non fidatevi di chi vi dice che la vita politica si distingue dalla vita di tutti giorni. Ecco perché noi siamo a sostegno di Massimo».
Poi anche lui attacca Leoluca Orlando, che nelle ultime ore continua a prendere quota: «Anche Palermo deve decidere di viaggiare. Può viaggiare guardando lo specchietto retrovisore, ovvero scegliendo Orlando. D’altronde, guardare lo specchietto retrovisore a volte può provocare un incidente. Diceva Madre Teresa che non bisogna vivere di foto ingiallite. Il futuro è fatto di qualcosa di nuovo. Se tutti vogliamo costruire il futuro, dobbiamo votare Costa».
Infine, un appello agli elettori del Terzo Polo: «Noi dobbiamo dire a quella fetta di elettorato che non entra nelle faide, a tutti gli elettori moderati, di votare Costa, a prescindere dal candidato al consiglio comunale». Del resto, «Tra tutti i candidati il migliore è Massimo Costa – e si rivolge a lui – Noi ti sosterremo. La tua partita è la nostra partita». E Alfano sa che in questa palermitana si gioca parte della sua vita e della sua partita politica.