Grecia, la democrazia rischia di morire là dove è nata

Grecia, la democrazia rischia di morire là dove è nata

“C’è ancora un 30% di indecisi, e alla fine la gente finirà per votare i due grandi partiti. E se non lo farà, beh, si possono sempre falsificare i risultati elettorali!” Una caratteristica delle elezioni greche è che tutti vogliono raccontare fatti ed eventi di gravità inaudità e tutti chiedono di restare anonimi. E a ben ragione: Socratis Giolas era, nel 2010, il più famoso blogger e giornalista investigativo greco. Ogni giorno pubblicava notizie che denunciavano sprechi, corruzione, irregolarità. Una mattina bussano alla porta della sua abitazione ad Atene. C’è un problema con la sua auto, gliel’hanno rubata, apra, signor Giolas. Sedici colpi lo freddano, di fronte alla moglie che aspetta il secondo bambino. La Grecia è anche questa.

“Qui non ci sono politici, ci sono mafiosi che si fanno chiamare politici” è una frase sentita più di una nei giorni scorsi. “Il Pasok è guidato da una persona che si è fatto cambiare il cognome da Turkozoglou a Venizelos, copiando quello di uno dei padri della patria, pur di accreditarsi agli occhi dell’opinione pubblica. Che fiducia si può avere in persone del genere?” “Che fiducia si può avere in un partito, come Nuova Democrazia, che prima delle elezioni del 2008 ha creato 180.000 posti di lavoro pubblici secondo logiche clientelari? Che fiducia in amministrazioni locali, come quella di Tripoli, dove sono arrivati 70 milioni di euro di finanziamenti pubblici per costruire un’autostrada di cui non c’è ancora nemmeno una pietra e i responsabili dello spreco sono a piede libero? O in funzionari pubblici che ricoprono più di una carica malgrado la legge lo proibisca e malgrado i giornali denuncino il fatto ogni giorno sono ancora lì al loro posto, anzi ai loro posti?”

È questo il clima in cui si stanno svolgendo quelle che, secondo gli analisti, sono le elezioni più importanti per il destino dell’Europa, persino più quelle francesi. Secondo un report di Goldman Sachs, le possibilità che nei prossimi cinque anni si instauri una giunta dittatoriale sono del 45 per cento. E le paure per una falsificazione del risultato elettorale si fanno crescenti e raggiungeranno il loro apice proprio questa notte.

Ma è davvero credibile modificare i risultati di un’elezione nel cuore dell’Europa, con gli occhi di tutto il mondo puntati addosso? “E’ impossibile falsificare i risultati in un seggio elettorale – ci dice un avvocato, che ovviamente desidera rimanere anonimo, e che lavorerà in una sezione di Atene come presidente di seggio. Ci sono molte persone coinvolte nella procedura: il rappresentante dell’Autorità giudiziaria (un giudice o un avvocato), il segretario del seggio (solitamente nominato dal rappresentante), quattro membri a comporre il comitato di supervisione più quattro vice (non tutti sono sempre presenti ai seggi, ma il comitato è solitamente formato da almeno 4 o 6 membri, rappresentanti e segretari inclusi). In più, i partiti maggiori (compreso il KKE, SYRIZA, e gli altri partiti di sinistra) possono nominare ufficialmente i propri rappresentanti a ogni seggio. Qundi è praticamente impossibile falsificare il risultato a ogni seggio elettorale, a meno che non arrivi alcun rappresentante di lista per i partiti e il rappresentante dell’Autorità rimanga solo e sia corrotto.”

Ma è un altro il punto debole delle procedure elettorali: “Le persone che sono spaventate per i risultati elettorali ritengono che le elezioni possano essere falsificate a livello centrale, cioè dai computer del Ministero degli Interni.” Si tratterebbe insomma di rivivere situazioni come quelle delle elezioni del 2000, quando, con Nuova Democrazia in vantaggio di soli duemila voti, il flusso di dati elettorali si interruppe per oltre un’ora, riprendendo a risultati ribaltati e sancendo la vittoria del PASOK con una differenza dell’1%. Secondo “informazioni verificate ed esclusive”, pubblicate dall’edizione online di “newsbomb.gr”, i leader di SYRIZA e di Greci Indipendent, Alexis Tsipras e Panos Kammenos, hanno ricevuto “informazioni affidabili” circa la preparazione di una frode elettorale, nel tentativo “scientifico” di falsificare i risultati e permettere ai due principali parrtiti di raggiungere il 50% e poter governare per conto della Troika e dei creditori internazionali.

In queste ore, Kammenos ha segnalato al Presidente della Corte Suprema greca irregolarità in quattro seggi dell’Attica dove agli elettorli di SYRIZA e dei Greci Indipendenti sarebbero state fornite schede elettorali delle elezioni precedenti, quindi invalide, (534 ad Atene, 1476 a Galatsi, 2039 a Glyfada, 238 a Korop). Dalla sua pagina facebook, Alexis Tsipras ha denunciato una vicenda simile nel seggio di Didymoteicho e ha invitato a denunciare alle Comissioni Elettorali queste situazioni, che starebbero accadendo in varie parti della Grecia. Ma le preoccupazioni giungono anche da altre fonti, “visto – ci dice la nostra fonte ai seggi – che le nuove tecnologie possono essere facilmente aggredite da persone ben addestrate e interessate a farlo. Inoltre, l’annuncio da parte di Anonymous di un attacco ai software del ministero alle 10 di sera, durante la notte delle elezioni, potrà avere un effetto, anche se non sappiamo quale.” 

Anonymous, infatti, ha nei giorni scorsi dichiarato di voler attaccare, questa notte alle 10 di sera, il sito del Ministero dell’Interno, che già ieri è stato violato e bloccato per oltre 10 minuti dalla stessa organizzazione.. La cosa è piuttosto strana, se si considerano le usuali logiche dell’organizzazione. Perché hanno annunciato un attacco? Sono consapevoli di irregolarità? Le nostre fonti giornalistiche ci dicono: “Siamo all’isteria, moltissimi blog e siti parlano di brogli, non esiste alcuna evidenza che lo dimostri. Ma certo questo annuncio di Anonymous è strano.” Non ci resta che aspettare questa notte. Nel frattempo, i primi instant polls danno Syriza come secondo partito al 16% e ieri, al comizio finale di Venizelos, c’erano poco più di 1000 persone, molte dei quali senza diritto di voto. Sarà difficile modificare un trend così chiaro.

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