Il Governo inglese chiama Wikipedia: “Diffondiamo gratis le ricerche accademiche”

Il Governo inglese chiama Wikipedia: “Diffondiamo gratis le ricerche accademiche”

Basta costose riviste accademiche, basta pubblicazioni quadrimestrali dai prezzi inaccessibili. Il governo inglese ha chiesto al fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, di sviluppare un meccanismo di condivisione online delle ricerche universitarie che sia gratuito e facilmente accessibile a tutti.

L’annuncio è arrivato direttamente dal Ministro inglese per l’Università e le Scienze, David Willets, che ha fissato il varo del progetto in due anni. Riguarderà tutta la ricerca finanziata pubblicamente dai cittadini e farà parte di quella che in Gran Bretagna si definisce “primavera accademica”, ovvero quella campagna, portata avanti da accademici e finanziatori di diversi atenei, che mira a rendere la conoscenza sempre più libera e open.

«Diamo alle persone il diritto di consultare gratuitamente la ricerca finanziata pubblicamente. Questo ci condurrà verso una nuova era di scoperte e di cooperazione tra studiosi e docenti», ha detto il ministro inglese al Guardian. Secondo Willets, il valore delle pubblicazioni cartacee in ambito di ricerca è indubbio. «Ma, mentre il mondo attorno cambia, si evolvono anche cultura e tecnologia e i relativi modelli di business. Voglio lavorare con l’Associazione Editori mentre sviluppiamo il nuovo modello».

La decisione arriva in un momento cruciale della storia accademica britannica: poche settimane fa, quasi undicimila ricercatori hanno firmato un appello per chiedere il boicottaggio delle pubblicazioni di Elsevier, uno dei colossi dell’editoria universitaria. Sotto accusa i costi elevati dei giornali di ricerca, definiti «una piaga nelle casse sempre più povere delle biblioteche degli atenei». Le sottoscrizioni ai periodici possono arrivare a costare, ad una struttura di grandi dimensioni, anche milioni di sterline all’anno.

Il governo britannico ha quindi deciso di solcare l’onda, chiedendo aiuto ad uno dei guru della libera condivisione della conoscenza, Wales appunto. «Wikipedia è diventata un punto di riferimento cruciale nel nostro orizzonte culturale, e poter beneficiare dei consigli dell’uomo che l’ha creata ci sarà di grande aiuto», ha detto il Ministro inglese. Secondo una fonte interna al governo guidato da David Cameron, riporta il Guardian, a Wales sarà data carta bianca: «Il fondatore di Wikipedia si occuperà di sviluppare interamente la piattaforma in cui le ricerche saranno condivise», ha rivelato la fonte anonima. «Suggerirà il formato più adatto per la pubblicazione dei documenti e setterà gli standard dei dati». Proprio qui si gioca la partita fondamentale, «visto che oggi gli articoli possono essere ripubblicati, mentre i dati no. Dobbiamo creare un sistema in cui i dati possono essere pubblicati interamente insieme all’articolo, attraverso un format aperto, accessibile a tutti e gratuito», riporta il giornale londinese.

La piattaforma, che sarà sviluppata nei prossimi ventiquattro mesi, verrà dotata anche di uno spazio di discussione dedicato ai ricercatori, affinché possano agevolmente confrontarsi e mettersi in contatto tra di loro. Ma come si comporteranno i grandi editori di letteratura scientifica? La maggior parte della produzione accademica britannica, circa un milione e mezzo di articoli all’anno, è diffusa oggi da tre publishers principali: Elsevier, Springer e Wiley. Per queste compagnie, i prezzi elevati assicurano una revisione dei contenuti di alto livello. Ci si aspetta battaglia, sia da parte loro, sia da parte dell’Associazione Editori britannica. Ormai, però, il governo ha lanciato il dado: resta solo da vedere chi farà la prossima mossa. 

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter