“Non solo Palermo: con me comincia la Terza Repubblica”

“Non solo Palermo: con me comincia la Terza Repubblica”

«Per me è definitivo: è al 74%. Ho completato il campione». Sono le 15:45, e uno dello staff di Leoluca Orlando ha le idee già chiare: il prossimo sindaco di Palermo sarà lui, uno che «il sindaco lo sa fare». «È imbarazzante la differenza: la zita è chidda, come dicono a Londra», scherza a Linkiesta uno dei suoi primi sostenitori accorso subito al quartier generale di Orlando.

All’Hotel Borsa, nel centro del capoluogo siciliano, lo staff di Leoluca Orlando segue lo spoglio del ballottaggio. Fuori, l’attesa del risultato: nei bar, nei ristoranti, non si parla d’altro. «Orlando non ha ancora vinto», si sussurra. Alle 15 si attendono i primi exit pool. Il primo, su un campione di 90 seggi su 600, non lascia dubbi: «Orlando è in una forbice compresa fra il 66% e il 72%, Ferrandelli in una forbice fra il 26% e il 36%», dice Gianfranco Mascia, uno degli ideatori del No-B Day, oggi responsabile della comunicazione della campagna elettorale del candidato sindaco. Il clima è già festoso: visi distesi, sorrisi che si trattengono a stento, e un ottimo buffet che delizia giornalisti e non.

«Intorno alle 16, massimo 16:15 diffonderemo le prime cento sezioni». Le telefonate si susseguono, l’iPhone del senatore Fabio Giambrone squilla continuamente. «Siamo avanti in diverse sezioni, siamo 70 a 30 ovunque, mi dicono i rappresentanti di lista sparsi per la città». «Guarda in una delle sezioni di Alberigo Gentili, Orlando prende 360 voti, Ferrandelli 113. Alla scuola Marconi idem, 288 Luca, 115 Ferrandelli». Un giornalista della carta stampata fa notare a Giambrone che è ancora presto, ma il senatore resta in silenzio, e nasconde il sorriso. Ma, pochi minuti dopo, i dati ufficiali che arrivano confermano il trend: «Dopo 70 sezioni su 600 Orlando è al 73.6%, Ferrandelli al 26.3%». Un boato accompagna la diffusione del primo dato ufficiale. «È imbarazzante la differenza», si ripete in giro, ma dopo 100 sezioni il dato si attesta, e «Orlando è al 73.35%, Ferrandelli al 26.75». Ecco il primo tweet. È il solito senatore Giambrone che twitta: «Pd ora rifletta e decida cosa fare se vuole fare creare una coalizione riformista con noi».

Alle 16:30 sembra tutto finito: «351 sezioni su 600: Orlando è al 72.68%, Ferrandelli al 27.02», fa sapere il responsabile della comunicazione. Una giornalista televisiva ci scherza su: «Ma che sono venuta a fare qui a Palermo? Potevo restare a Roma». E un altro giornalista: «Forse Ferrandelli non ce la farà più a recuperare». E tutti a ridere.

Tutti si domandano quando arriverà Leoluca Orlando, il nuovo sindaco di Palermo, sarebbe la terza volta per lui. «Alle 17:15 si terrà la prima conferenza stampa da neo sindaco di Leoluca Orlando»., si sorride ancora.

È presente anche il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi. «Non dirò nulla fino a quando non parlerà Orlando», dice a Linkiesta a Donadi. Ma gli altri come stanno?

Al quartier generale dell’altro candidato Fabrizio Ferrandelli, sostenuto dal Pd e Sel, regna il silenzio. Solo il capogruppo Pd all’Ars, Antonello Cracolici, che ha sostenuto fin dal primo momento il giovane Fabrizio Ferrandelli, parla: «Dopo 10 anni di disastri, Palermo ha scelto l’ “usato sicuro”: il candidato più rassicurante rispetto alla proposta più innovativa, individuata attraverso le primarie».

Ma è andata così, e alle 17:05 al Borsa cameraman e fotografi sono in attesa che arrivi Leoluca Orlando per la conferenza stampa. La terrazza è strapiena, e sono tutti pronti ad ascoltarlo. Lui, Orlando arriva intorno alle 17:20. È il delirio, nella terrazza. Orlando è emozionato, tutti lo acclamano, e lo baciano. Suggestivo l’abbraccio con una signora bionda che urla: «Luca, ce l’abbiamo fatta».

“U sinnaco Ollando”, dopo le rituali foto, si accomoda. Alla sua destra e alla sua sinistra c’è la futura squadra di governo. «Vorrei chiarire che non c’è nessun motivo di esultare perché in questo momento ci sono i funerali a Brindisi», comincia. E a festa è rimandata «nel corso della settimana, in una data ancora da stabilire».

«Vorrei ricordare i dati ufficiali – continua – Al primo turno, con undici candidati sindaco, hanno votato soltanto 221 mila palermitani. Al ballottaggio, invece, c’erano 224 mila elettori. Ciò è segno che al ballottaggio c’è una stata partecipazione maggiore».

Ma perché ha vinto lui? Orlando se la spiega così: «È arrivata una risposta alla gestione fallimentare della città degli ultimi anni. Una gestione basata sull’appartenenza e non sulla competenza. La situazione è difficile, ma siamo pronti non solo a combattere ma a vincere la nostra battaglia».

Poi, dritto dritto, una serie di frecciate ai partiti: «Questo risultato è uno schiaffo per loro. O i partiti capiscono la lezione che viene da Palermo, o non andranno da nessuna parte. Il mio risultato fa nascere la Terza Repubblica». E sul Pd? «Il Pd è una maionese impazzita. Non ringrazio né Bersani, né Vendola. Non parlo neppure di D’Alema che durante la campagna elettorale si è comportato come Andreotti, ha detto di votare per tutti quelli dal numero due in poi. Non sono loro a decidere le sorti dell’Italia, né tanto meno di Palermo».

Come conseguenza di questo “spaventoso” risultato, Orlando avrà il premio di maggioranza, che andrà esclusivamente all’Idv perché unico partito fra i partiti che hanno sostenuto Orlando ad avere superato il 5%. «La maggioranza di 30 consiglieri comunali verrà usata come clausola di sicurezza». Ma «io mi rivolgerò a tutti senza privilegiare nessuno». Allo stesso tempo, aggiunge Orlando, c’è anche da lamentarsi: «Trenta consiglieri è un numero sottodimensionato rispetto ai numeri che ho ottenuto».

Questa vittoria «è la risposta a Mario Monti, che è un tecnico senza anima: la politica ha bisogno di un tecnicismo con anima». I primi provvedimenti che prenderà saranno annunciati già domani in conferenza stampa. È finita: applausi, ancora interviste, foto, e un saluto ai tanti sostenitori, che sono accorsi in centinaia sotto il lussuoso albergo. Ma solo «un saluto». La primavera palermitana sta già per ricominciare.  

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club