Giornalista, scrittore, sceneggiatore, qualche settimana fa Claudio Fava ha accolto l’appello di un gruppo di intellettuali, da Gustavo Zagrebelsky a Letizia Battaglia, ma anche di «altre personalità, come il leader degli operai di Termini Imerese», che gli hanno chiesto di candidarsi alla presidenza della regione. Nella sua candidatura, dice a Linkiesta, «c’è la vita». Chiude al Pd finché avrà «al suo interno l’Udc che nulla a che fare con il centrosinistra». E apre all’Idv di Orlando, con il quale c’è «una naturale sintonia». Vincerà? «A giudicare dai risultati di un sondaggio e dai precedenti governi, direi di sì».
Fava, lei candidato alla presidenza della Regione di Sel, ieri ha invocato la riapertura «del cantiere del centrosinistra senza l’Udc», evocando le primarie. Oggi il segretario regionale del Pd Lupo le risponde così: «Non ammettiamo veti che escludono senza ragioni l’Udc». Come risponde?
Lupo non vuole contribuire alla ricostruzione del centrosinistra. Primarie che abbiano al suo interno l’Udc nulla hanno a che fare con il centrosinistra.
Dal Pd le rispondono che lei soltanto fa appello all’unione del centrosinistra. «Due mesi fa dov’era Fava?», dicono.
Erano distratti. In una conferenza stampa del 9 giugno scorso ero disponibile a primarie dentro il centrosinistra.
E allora con chi vi alleerete? Con l’Idv di Leoluca Orlando?
Io credo che un accordo formale sia una naturale sintonia tra le scelte che Orlando ha sostenuto con le sue politiche. È l’alleato naturale.
Eppure a Roma succede il contrario: l’Idv non è alleato né con Sel, né con il Pd.
In Sicilia possiamo provare a mettere su un progetto politico e di governo che diventi un modello, sopratutto se vincente, per il Paese. Rispondiamo così all’astrattezza delle formule romane.
Fava, lei in un sondaggio è in vantaggio, e Crocetta sarebbe solo terzo. In una regione come la Sicilia, dove l’elettorato è sempre stato mobile e guidato dalle clientele, la sua candidatura può avere successo?
A giudicare dai risultati di questo sondaggio, a giudicare dalla pessima prova di governo che hanno fatto Lombardo e Cuffaro e le coalizioni che li hanno sostenuti, direi di sì.
La Sicilia è a rischio default a causa di politiche clientelari e di sprechi costanti. Come intende far ripartire l’economia siciliana?
L’economia siciliana si fa partire scegliendo un modello sviluppo che non sia legato alla spesa pubblica più parassitaria. Ad esempio, in questo momento se parliamo di infrastrutture è più importante la banda larga piuttosto che il ponte sullo stretto.
Il candidato dell’asse Pd-Udc Rosario Crocetta si considera un’icona dell’antimafia. Anche lei viene considerato un simbolo dell’antimafia, essendo figlio di una vittima di mafia. Quali sono le differenze tra l’antimafia di Crocetta e quella di Fava?
A me hanno tentato di fare la pelle diverse volte. Parlare di mafia e di morte per mano mafiosa richiede una sobrietà di parole e di stile che Crocetta non presenta.
Quale sarà il primo provvedimento di Claudio Fava presidente della Regione?
La riproposizione di un emendamento, bocciato dall’Ars, che impedisce agli imputati di mafia di far parte dei consigli di amministrazione delle società partecipate.
Un’ultima domanda: Claudio Fava diventerà presidente della Regione?
Sì, ma non perché il mio avversario si chiama Rosario Crocetta. Ce la farò perché perderà Nello Musumeci, che è una persona perbene, ma ha due handicap: essere sostenuto da Raffaele Lombardo, ed essere capo della stessa coalizione che ha sostenuto 5 cinque anni fa Raffaele Lombardo.