Innocenza dei Musulmani è stato prodotto e diretto da un imprenditore edile israelo-americano, promosso da Terry Jones , il pastore della Florida reso celebre per aver bruciato il Corano.
Lo scrittore del film, Sam Bacile, cinquantadue anni, ha detto di voler mostrare al mondo la sua visione sull’Islam, considerata una religione che predica l’odio. Il Wall Street Journal riporta che, in un’intervista telefonica, lo scrittore avrebbe dichiarato: «L’islam è un cancro», aggiungendo poi che il film è di natura «politica e non religiosa». Il film è costato 5 milioni di dollari, di cui la maggior parte donati da un centinaio di ebrei di cui Bacile non vuole rivelare le identità. Così almeno la notizia era circolata nei primi giorni, prima che arrivassero smetite ufficiali, ma intanto l’onda complottista si era accesa…
Già a luglio, del resto, lo scrittore aveva postato il trailer e alcuni clip su youtube, ma la maggior parte dei filmati era passata inosservata. È solo negli ultimi giorni che la polemica è esplosa, quando alcuni attivisti egiziani hanno cominciato a far circolare i clip su twitter.
Se non ne avete mai sentito parlare prima è perché gli spezzoni del film che circolano in rete son tutti in arabo. Il film si intitola Innocence of Muslims anche se molti media egiziani hanno riportato il titolo come Mohammed Nabi al-Muslimin, o Mohammed, Prophet of the Muslims. Gli unici che si trovano ora in rete li dobbiamo al pastore Terry Jones e due egiziani che vivono negli Stati Uniti.
Di cosa parli il film ancora non è chiaro. Ma sembra che paragoni Maometto a un caprone e i musulmani a pedofili, come riportato su Theatlantic. Liam Stack del New York Times ha tradotto alcune scene, bizzarre come quelle riportata nel video sopra in cui l’uomo dice riferendosi al suo asino: «questo è il primo animale musulmano». Poi chiede all’asino se «gli piacciono le donne» e visto che non risponde scoppia a ridere e afferma che «no, non gli piacciono le donne». In altre scene del film invece i musulmani, che hanno un forte accento newyorkese, sono ritratti come immorali e violenti, soprattutto nei confronti dei cristiani. Inoltre molte figure di riferimento dell’Islam, tra cui il profeta, sono accusati di essere omosessuali e pedofili.
Non è il primo film sull’Islam a provocare violente reazioni. Nel novembre 2004, il regista Theo Van Gogh è stato ucciso a coltellate ad Amsterdam per il suo cortometraggio Submission, traduzione letterale della parola Islam. Submission è la storia di una donna musulmana picchiata e violentata da un parente; la donna si era tatuata versetti del corano su tutto il corpo.