Non solo la più sprecona d’Italia. Ma anche la più coccolata dal governo nazionale. Altro che spending review e austerity. Alla Sicilia arrivano altri 900 milioni di euro che consentiranno di derogare al Patto di Stabilità 2012. A renderlo noto è un comunicato della Presidenza della Regione, dopo che il Ministro dell’economia, Vittorio Grilli, ha firmato l’intesa con la Regione. In particolare si rendono disponibili 600 milioni di euro da destinare alla spesa e 300 milioni per impegni su investimenti futuri.
Tutto ciò arriva a 24 ore di distanza dalle parole dell’assessore regionale all’economia Gaetano Armao, intervistato ieri dal quotidiano online Blogsicilia, e a 24 giorni esatti dalle elezioni regionali. Ieri Armao era stato chiaro: aveva minacciato il governo nazionale dicendo che il patto di stabilità avrebbe potuto condizionare l’esito delle elezioni regionali del prossimo 28 ottobre:«Se quanto concordato, in sede tecnica, tra la Regione Siciliana e il governo nazionale in materia di patto di stabilità non sarà presto approvato dal ministro dell’Economia si creeranno ripercussioni sul tessuto sociale e produttivo dell’Isola in grado di condizionare l’esito delle prossime elezioni regionali». D’altronde l’accordo – continuava Armao – «è già stato validato dalla Ragioneria generale dello Stato il 12 settembre. Non capisco perché il ministro Grilli non abbia ancora approvato il provvedimento, consentendo l’applicazione di quanto è stato concordato mesi fa».
Oggi, dopo mesi di trattative sulle tipologie di spesa da non contemplare nei vincoli imposti alla finanza pubblica, la vicenda si conclude positivamente per la regione più sprecona d’Italia. L’assessore all’Economia Armao esulta:«È un ottimo risultato che viene fuori da un negoziato serrato con il ministero dell’economia e con la ragioneria generale dello stato e che ha riconosciuto le ragioni della Sicilia». Anche il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, commenta positivamente il risultato raggiunto:«Finalmente una boccata d’ossigeno per i lavoratori e le imprese, che, grazie allo sblocco dei 900 milioni con cui la Regione farà fronte agli impegni presi, potranno tirare un sospiro di sollievo». E Alessandro Aricò, assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, fa addirittura un’ulteriore richiesta al Ministro Grilli:«Spero che il ministro Grilli possa estendere la deroga al patto di stabilità anche ai piccoli Comuni siciliani che soffrono una tremenda situazione finanziaria e non riescono ad offrire i servizi adeguati ai cittadini». Più che lecito.
Sempre oggi è stato annunciato il prossimo sblocco di somme dovute alla Regione per il comparto sanitario per circa 200 milioni di euro. E «questi provvedimenti – spiega Armao – danno atto del percorso di risanamento e riduzione della spesa che la Regione siciliana ha portato avanti. Su questo solco, dopo la delibera sulla revisione della spesa, è stata emanata e inviata a tutti gli enti e società partecipate la direttiva che rende operativa la revisione. Siamo la prima regione d’Italia a dare piena attuazione alla spending review, contenendo i costi».
Eppure soltanto nell’ultimo anno la Regione Sicilia ha riservato 12 milioni di euro per i gruppi parlamentari, speso più di 20 mila euro per spuntini e caffè, e all’incirca 15 mila euro per le utenze telefoniche. Insomma la «prima regione d’Italia a dare piena attauzione alla spending review» è proprio la Sicilia. E per continuare su questa lunghezza d’onda il presidente della Regione Raffaele Lombardo ha deciso di lanciare il figlio Toti per uno scranno a palazzo dei Normanni «nel solco della continuità». Parola di Toti.