MAZZARINO (Caltanissetta) – «È come se questa sera ci fosse un cantante famoso. Qui non è mai venuto nessuno. Siamo un paesuzzu di poche migliaia di abitanti». Il barista del bar della piazza centrale di Mazzarino, paese in provincia di Caltanissetta, non ha dubbi: «Oggi c’è un clima di festa. Però, le devo dire una cosa: è una festa, ma la gente è incazzata. Ormai i tempi sono cambiati». E se «i tempi sono cambiati», gli abitanti di Mazzarino, e dei paesi limitrofi, non vogliono affatto perdere il comizio di Beppe Grillo in vista delle regionali del prossimo 28 ottobre. Un’occasione unica per il paesino del nisseno: «Una serata come questa fa crescere l’economia di Mazzarino del 100%», scherza con Linkiesta un giovane studente.
Ore 20:30, si fa il conto alla rovescia. «Manca ancora mezz’ora prima dell’arrivo di Grillo, ma ci sarà il pienone», suggerisce a Linkiesta il signor Alberto, di anni 60, in passato elettore della Dc e del Pdl. «Basta, mi sono rotto di questi partiti. Promesse, promesse, e solo promesse. Qui bisogna dare un segnale. Io voterò per il Movimento Cinque Stelle», continua Alberto. E l’amico accanto: «Musumeci, Micciché, Crocetta non hanno le palle di venire qui a fare un comizio. Fava non è stato capace neanche di candidarsi. Hanno scassato la minchia tutti quanti! Anch’io voterò Grillo».
C’è un clima di festa e allo stesso tempo di rabbia fra i “potenziali” elettori di Beppe Grillo. Il “grillino-medio” di Mazzarino può un essere un giovanissimo, come Giovanni, che ha «20 anni, studio Ingegneria a Palermo, e se penso ad un partito penso al M5S», o meno giovane, come Valeria, che lavora «in un ente pubblico» e spera che «finalmente qualcosa possa cambiare in una regione come la mia, governata negli ultimi dieci anni da Cuffaro e Lombardo». In sostanza essere lì in piazza a sostenere Beppe Grillo e i candidati del M5S significa voltare pagina, e «spendersi per una causa che è distante anni luce dai partiti tradizionali, e dai soliti leader», spiega Giovanna. Nel mucchio ci sono anche diversi curiosi, che probabilmente non voteranno il M5S, «ma seguiamo con attenzione il blog e le proposte per la Regione».
Ore 21, puntualissimo come un orologio svizzero, arriva Beppe Grillo, accompagnato dal candidato alla presidenza della regione del M5S, Giancarlo Cancelleri, e da tre giovanissimi aspiranti parlamentari regionali. «Voglio i ragazzi della lista sul palco», è l’incipit di Beppe Grillo. «Volevo farvi vedere le loro facce». Che sono «facce nuove, pulite, diverse da quelle che vedete nei manifesti degli altri partiti».
In Sicilia «ho visto gente straordinaria, avete delle cose straordinarie». Sul suo arrivo nell’isola a nuoto ci scherza: «Sono arrivato in modo strano in Sicilia perché di questi tempi…il costo del traghetto…». (Grillo) l’ha fatto perché «volevo dimostrare che un uomo di 64 anni, mi sono allenato per sei mesi, se si mette d’impegno ce la può fare. E ce la potete fare anche voi». Perché «siete una regione autonoma senza autonomia, e a statuto speciale ma non siete speciali». Però, «se non partiamo da qui non partiamo nessuno parte». Qui «voi avete tutto: scavi una buca e c’è un Normanno». «Avete la cultura, avete la più grande flotta forestale, avete i boschi. Oggi, ero a Piazza Armerina, mi sembrava di essere in Trentino Alto Adige». Avete anche «le pale eoliche, ma la metà sono spente, non girano».
L’iniziale preambolo sulle ricchezze “non utilizzate” dalla Sicilia, viene seguito da un lungo attacco a Berlusconi e alla sinistra «perché hanno fatto come Bartali e Coppi: si sono passati la borraccia», al governo Monti «perché ha fatto perdere la sovranità popolare», e alla metà degli italiani perché «sono collusi». Per non parlare «della stampa italiana e siciliana asservita al potere». E allora cosa fare? «Ci vuole il Parlamento pulito. Noi ci siamo arrivati 4 anni fa a questa conclusione, adesso tutti dicono quello che dicevamo noi». Però «non si possono cambiare le regole in corso, come stanno facendo con la legge elettorale». D’altronde «lo dice il Consiglio di Stato Europeo: non si può cambiare la legge elettorale ad un anno dalle elezioni». Ma il M5S adesso è una realtà: «In tre anni, senza soldi e televisioni, con i giornali contro siamo la seconda forza politica in Italia». E «in Sicilia siamo la seconda forza politica».
Poi una serie di battute che rallegrano l’atmosfera: «Monti? Dopo Berlusconi sembrava un marziano. Uno che l’ultima volta che ha fatto sesso è stato nel ’57». E tutti a ridere. Sempre su Monti, bersaglio preferito dopo Berlusconi: «Monti è venuto a fare l’esorcista». Nel frattempo suonano le campane di una chiesa, Grillo le ascolta e sbotta: «Signore, non si può stare lassù con le campane. Devi venire giù: queste non sono più cose da bambini». In prima fila c’è una signora con due bimbi, Grillo la guarda e le dice: «Ogni bimbo appena nasce ha un debito di 32 mila euro. Lei ne ha due quindi 64 mila euro, ma dove li trova i soldi? Pensi che io ho 6 figli, ma io sono ricco…».
Lo show di Grillo si conclude con un appello ai cittadini di Mazzarino: «Guardate che se mettiamo 6/7 di questi alla Regione (indica gli aspiranti parlamentari regionali) con le webcam, con la rete, con facebook, con quell’altro socialnetwork che si chiama twitter, qui facciamo la rivoluzione: siamo dei disinfettanti naturali». E poi la perla finale: «La gente più conosce, meno la prendi per il culo». La piazza applaude calorosamente il leader politico del M5S. Il quale passa la parola ai tre aspiranti parlamentari regionali, e al candidato alla presidenza della regione Giancarlo Cancelleri.
Ma la gente di Mazzarino non va via. Vuole ascoltare e conoscere i candidati del M5S. Alle 23, si conclude il comizio. In tanti accorrono a salutare “Beppe”, a stringergli la mano, a chiedergli una foto. Lui è un po’ stanco, ma abbraccia e sorride con tutti: «Avete visto? Adesso quando finisco non andate più via, restate lì a sentire i candidati. Qualcosa sta cambiando», dice Grillo ad alcuni sostenitori. Ma la serata non è ancora finita, sorride il responsabile del web Sebastian: «Adesso andremo a mangiare». E domani si riparte: «Prima andremo a Mussomeli e poi ad Agrigento». Bon viaggio.