Nell’inchiesta «Grillo Parlante» che ha portato in carcere l’assessore lombardo del Popolo della Libertà Domenico Zambetti per voto di scambio con la ‘Ndrangheta, spuntano pure le carte dell’inchiesta Infinito che nel 2010 fece tabula rasa delle cosche calabresi a Pavia e provincia. Negli allegati dell’indagine che sta facendo tremare in questi giorni la regione Lombardia di Roberto Formigoni, infatti, ci sono le intercettazioni ambientali raccolte dal pm Alessandra Dolci dal 2009 al 2010 sull’auto di Carlo Antonio Chiriaco, ex direttore dell’Asl pavese, grande amico del «Faraone» Giancarlo Abelli, quest’ultimo ex assessore lombardo alla Famiglia e deputato del Pdl.
Chiriaco, odontoiatra, direttore dell’Asl di Pavia in carica quando viene arrestato, è già noto agli investigatori dell’antimafia: viene condannato due volte in appello negli anni ’90 per un giro di estorsioni compiute con il clan Valle quando era già Vice Direttore Sanitario e Direttore di Presidio presso l’I.R.C.C.S. Policlinico “S.Matteo” di Pavia nonché Presidente delle II.AA.RR. (Istituzioni Assistenziali Riunite). Se la caverà grazie alla prescrizione dopo gli annullamenti con rinvio della Cassazione, ma nel 2010 ritorna in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione. Assolto dal tribunale di Pavia per l’accusa di corruzione elettorale insieme all’ex assessore pavese Pietro Trivi, Chiriaco è oggi agli arresti domiciliari ma ancora sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa a Milano.
In un colloquio del 25 agosto 2009 Chiriaco viene intercettato con una persona non meglio identificata (come riportano i carabinieri) che somiglia però all’architetto Franco Varini di Mortara. Varini non è un personaggio qualunque nel pavese. Politico camaleontico, da Psi al Pdl, è molto vicino al presidente della provincia di Milano Guido Podestà. Nel 2010 è stato il recordman di consulenze esterne per l’autostrada Milano Serravalle, per circa 360 mila euro.
Le registrazioni vengono fatte nell’estate del 2009, a pochi giorni da settembre. A febbraio di quell’anno la Guardia di Finanza ha scovato la famosa lista dell’avvocato elvetico Fabrizio Pessina, con dentro imprenditori di vario genere che avrebbero esportato soldi in Svizzera. Tra i nomi è emerso quello di Giuseppe Grossi, re delle bonifiche, proprietario del termovalorizzatore di Dalmine e del palazzo Visconteo di Brignano. Siamo appena agli inizi, ma il 5 e 6 agosto sui quotidiani esplode un’indagine che rischia di far vacillare di nuovo le mure della regione Lombardia. A finire indagata per riciclaggio è Rosanna Gariboldi, moglie di Abelli e assessore alle Relazioni Esterne della provincia di Pavia: chiuderà la sua pratica con un patteggiamento a due anni con la condizionale insieme con un versamento di 7 milioni di euro nel 2010.
Chiriaco, è sotto indagine da qualche mese, indiziato per la sua vicinanza al presunto boss ‘ndranghetista Pino Neri, quest’ultimo ritenuto dagli inquirenti uno dei referenti delle cosche in Lombardia. In quei giorni il direttore dell’Asl di Pavia si intrattiene con Abelli in macchina. Parlano molto della vicenda Gariboldi. Il 25 agosto, però, Chiriaco si concede pure in una lunga chiacchierata con Varini dove emergono «manovre» si legge sulle carte «non meglio chiarite funzionali ai futuri assetti politici a livello locale e regionale». I due parlano di politica tra concetti, supposizioni e anche sparate «molto grosse».
LE VISITE DI PODESTA’ A BERLUSCONI E GLI APPALTI
Da nemmeno due mesi Podestà è stato eletto presidente della provincia di Milano. Varini parla con Chiriaco.
V: «La politica li prende i soldi non li dà».
C: «Eh»
V: «Non è così?»
C: «Sì che è così»
V: «Io non mi meraviglio neanche. Io vedo che adesso, vedo che Podestà che opera con Berlusconi a Roma. Gli dice quell’appalto lo prende questo….l’assessore lo ha fatto fare a una di 22 anni della Santanchè (si tratta con tutta probabilità di Daniela Garnero, assessore alla Moda che di anni all’epoca ne aveva però 25 ndr). Sennò non stai lì..»
C: «Il limite di forma in questa vicenda qual è? Ovviamente no con tutte le comparazioni possibili no, quello che Berlusconi è per l’Italia, Abelli lo è per la provincia di Pavia».
I MAGISTRATI DI CL CHE COPRONO FORMIGONI
I due parlano poi della vicenda Grossi e dei 500 mila euro che la Gariboldi ha versato sui conti dell’avvocato Pessina.
Chiriaco: «Secondo me metà gli dà…»
Varini: «Sì, sicuro. Però è eccessivo: primo o poi scoppia no?! Fagliene tenere una sola invece di…ne prendi un terzo e fai altre operazioni. Bisogna stare attenti perché questa cosa qua, non tanto la Rosanna…se vogliono andare avanti su Grossi devono arrivare a Formigoni. E si parla che a settembre….anche se a Formigoni oggi è copertissimo con i magistrati, pare che ci siano addirittura magistrati di Cl (Comunione e Liberazione ndr). E loro di queste cose sono pratici. Gherardo Colombo pare che fosse uno di Cl. Sai magari fa l’intermediario con gli altri magistrati. Questi giochi li fai quando fai certe operazioni…Giusto o sbagliato che sia così».
Ammesso che siamo in corso di indagini, la sparata su Colombo appare davvero senza senso, anche perchè la storica toga rossa di Mani Pulite è sempre stato in prima linea nell’attaccare a testa basse il sistema lombardo di Formigoni. I due poi continuano a parlare.
C: «Senti ma la voce che a settembre succedono cose, secondo te Abelli rischia…»
V: «No, secondo me, no, secondo me a settembre la magistratura milanese tenta…di rompere il culo a Formigoni. Questo sì. La stessa Rosanna la cosa che ha fatto è soltanto una forza di esportazione di valuta, ecco adesso rientra con la legge».
QUEL BASTARDO DI TREMONTI
Dopo aver parlato ancora della vicenda Gariboldi -Grossi, Chiriaco e Varini, discutono anche del ministro dell’Economia.
V: «Il problema sono i 500 depositati là…vengono da soldi veri, cose vendute o vengono da giri strani? A lei chiederanno di documentare i 500. Sì li ho portati lì perché qua non avevo voglia di pagare le tasse adesso c’è anche lo scudo fiscale che sta venendo avanti…comunque è una cosa di Tremonti. Dicono che Tremonti abbia in mano la finanza in un modo pauroso è!! E’ un bastardo Tremonti, se c’è uno che ha rubato è lui. Tremonti ha in mano la finanza a livelli alti».
C: «Certo li nomina lui»
V: «Ma comunque ci sono anche….questo me lo ha spiegato un colonnello della Finanza di Milano, hanno fatto un gruppo, non soltanto il signor ministro, avendo fatto gruppo il pericolo è che quando tu dici rompi le balle a quello a questo parte lui, che lavora per Bossi».
Il nome di Varini, sebbene non indagato, era già emerso nel corso delle indagini dell’operazione Infinito, scivolata sull’asse Milano-Reggio Calabria nel luglio 2010. É infatti mettendo in fila gli atti di quell’indagine che emergeranno i contatti con l’architetto di Mortara in operazioni come quella dell’ex Enel di Pavia, un affare da 5milioni di euro, citato anche negli allegato dell’operazione Grillo Parlante che ha poi coinvolto Domenico Zambetti.
Non solo però, perchè Varini, stando a una delle informative depositate dal Ros, si spende anche per gli affari nel settore fotovoltaico e dei depuratori, in cui Chiriaco ha interessi e dove intende, portarsi da nord a sud usufruendo anche di finanziamenti europei. Perfezionando l’affare Chiriaco parla con un altro imprenditore, il quale gli farà presente che una volta arrivati a sud, le cosche si faranno sentire, ma Chiriaco lo rassicura: “poi giù me lo vedo io … vado da Barbaro vado da Piromalli (tra le cosche più influenti in Calabria, ndr)e quindi non devono rompere i coglioni nel senso che gli diamo quello che è giusto che gli tocca, va bene? Però li pregherò di non entrare mai … di non chiedere di entrare in società”.
Tra la fine di agosto e la metà di settembre 2009, i temi che l’ex direttore dell’Asl discute sia con Pino Neri, riguardante l’affare Enel, sia con l’imprenditore edile Rodolfo Morabito, cui illustra l’affare riguardante la produzione e la distribuzione in Calabria di pannelli fotovoltaici chiarendogli che tecnologia era proposta da una società del “Gruppo Marcegaglia”, sono i medesimi che si trova ad affrontare con il soggetto “non meglio identificato”, che gli inquirenti classificano come “architetto Franco”, stesso nome di battesimo di Varini, ben informato sull’affaire Abelli-Gariboldi e nomine all’interno di alcune municipalizzate.