Portineria MilanoLavitola, Berlusconi e la vacanza pagata da Finmeccanic

Lavitola, Berlusconi e la vacanza pagata da Finmeccanic

Valter Lavitola sarà pure un Uomo di Stato (con la maiuscola), come scrivono i magistrati di Napoli per i suoi legami con Finmeccanica, ma somiglia molto al «geometra Filini», il celebre organizzatore di vacanze del ragionier Fantozzi di Paolo Villaggio. Può sembrare una battuta, ma le gesta fantozziane del faccendiere napoletano, amico di Silvio Berlusconi, emergono nell’allestimento della vacanza di tre giorni che Lavitola vuole offrire al presidente di Panama Riccardo Martinelli dal 18 al 21 agosto del 2011, soggiorno finito nell’inchiesta sul sistema di tangenti del colosso statale di piazza Montegrappa. 

È un fine settimana che verrà a costare all’incirca 50 mila euro, all’insegna dello «champagne», della maglietta del country club Cala di Volpe, di una cena al ristorante Lu Stazzu di Porto Rotondo, della «barchetta» e di una visita a Villa Certosa, la residenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con tanto di foto ricordo da pubblicare sui giornali di Panama. Da notare che in un’intercettazione, proprio Lavitola, parlando con Michele Cantatore manager dell’Hotel Cala di Volpe, si spiegherà nel gergo del geometra di Fantozzi. «Venghi (testuale) a Villa Certosa il prima possibile!». 

Tra le carte dell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere per corruzione internazionale Paolo Pozzessere – ex direttore commerciale della holding della Difesa – spunta appunto la nota trasferta fatta a metà agosto del 2011 dal «corrotto» (copyright dei gip) Martinelli in Sardegna. Si tratta di «una tre giorni al mare» di certo non casuale, perché secondo i pm, il costo dei soggiorni italiani del presidente panamense «non era una spesa sostenuta da Lavitola in ragione di una disinteressata amicizia, ma un investimento sulle future e passate attività di corruttela». In pratica, anche il soggiorno sardo si sarebbe inserito nello scambio di favori tra Martinelli e Valterino, soci nel gestire attraverso la società fittizia e anonima Agafia le commesse milionarie di Finmeccanica per lo stato di Panama, incassando onerose provvigioni pari a circa il 10% del totale. Proprio durante quel soggiorno Pozzessere promise ai due una tangente pari a 18 milioni di euro. 

A raccontare ai magistrati del giro «di nero» dietro quelle operazioni è stato l’anno scorso Mauro Velocci, ex funzionario del ministero di Giustizia e presidente del consorzio «Svemark» di stanza a Panama, anche lui coinvolto nelle indagini per la costruzione di quattro carceri. «Posso dire che Lavitola» spiegò Velocci «ha sempre affermato che i contratti tra le società di Finmeccanica e il governo di Panama c’era un grosso movimento finanziario in nero destinato al presidente Martinelli». In questo contesto di affari poco chiari d’oltreoceano, quindi, s’inserisce la vacanza del presidente di Panama a Porto Rotondo, con al seguito un codazzo di dieci persone, tra cui due ministri, il presidente della Corte Suprema panamense, tutti con le rispettive mogli.

Nell’operazione «vacanza Martinelli», Lavitola decide di farsi aiutare da Claudia Ioannucci, ex deputato del Pdl e nel consiglio di amministrazione di Poste Italiane. I due decidono di far soggiornare l’allegra brigata all’Hotel Cala di Volpe, un cinque stelle dove soggiornano principi e sceicchi. Il problema è il prezzo. Perché quando Ioannucci fa sapere che le stanze costano intorno ai 2mila euro l’una, Valterino rimane «esterrefatto» pensando alle spese. O meglio, prima dice che le avrebbe pagate lui, poi dice di no, quindi di nuovo sì. Alla fine pagherà tramite le sue società, tra cui la VL Consulting che opera con Finmeccanica, aggiungendo persino un extra di 7 mila euro che era stato pagato dalla comitivita per errore: il faccendiere si impegnerà a far riaccreditare i soldi sulla carta di credito del gruppo di Martinelli. Del resto, lo si era capito subito che per quel soggiorno sarebbe sorto più di un problema.

Dopo aver saputo del costo stratosferico di 36mila euro per le stanze al Cala di Volpe, Lavitola viene a sapere che Berlusconi si è sentito male, «ha avuto un piccolo problema al cuore» e quindi non può fare da cicerone a Martinelli durante il tour «tra gli oleandri e gli agrumi» di Villa Certosa. Lo sconforto tra lui e Pozzessere è totale, anche perché, come si legge nelle intercettazioni, nessuno dei due ha la minima voglia di vedere Martinelli senza il Cavaliere. Lo stesso direttore commerciale di Finmeccanica commenterà così rispetto alla visita della comitiva: «Che palle però mamma mia…». D’altra parte, è un atto dovuto quello del soggiorno, come spiega sempre Pozzessere, anche perché secondo il segretario personale di Martinelli, Adolfo De Obarrio, la comitiva «è ospite di Finmeccanica».  

E infatti Lavitola, da intermediario di piazza Montegrappa su indicazione di Berlusconi, si attiva in tutti i modi per far passare giornate indimenticabili a Martinelli & co. Valterino riuscirà a fare solo una breve apparizione. Perde  aerei, non trova il volo di linea giusto, rimane a Procida perchè si è «guastato» (parole sue), anche se dopo spiegherà a Pozzessere di essere andato a Ischia a mangiare il coniglio. In ogni caso, dopo aver avuto il lasciapassare da parte di Berlusconi alla visita a villa Certosa per il presidente di Panama e dopo la passeggiata di Martinelli «accompagnato dalla polizia», Valterino parla al telefono proprio con il Cavaliere. 

Berlusconi: «Eccomi Valter»
Lavitola: «Presidente, come sta anzitutto lei»
B: «Sì sto un pò meglio grazie»
L: «La sento infatti con la voce grazie a Dio, senta la volevo ringraziare tantissimo»
B: «Sì mi hanno telefonato in corso di giro»
L: «Ah…»
B: «…e Riccardo mi ha fatto i complimenti perché ha detto che è bellissimo è bellissimo»
L: «Io guardi la devo andare a vedere pure io»
B: «benissimo, chi c’era con lui eh?»
L: «c’era lui, il ministro dei lavori pubblici, il presidente della Banca Centrale, un amico lor e poi c’era Claudia Ioannucci che gli ha fatto da cicerone in Sardegna»