E nella giunta di Crocetta si riaffaccia la Sicilia di Cuffaro

E nella giunta di Crocetta si riaffaccia la Sicilia di Cuffaro

PALERMO – Alla fine Rosario Crocetta, neo presidente della Regione siciliana, spiazza tutti: rispetta la parola data ai giornalisti, «entro questa settimana completerò la giunta», affida sette assessorati a sette «donne di qualità», e disegna una giunta di soli «tecnici». Succede tutto in meno di 24 ore, quando ormai sembrava assodato che Crocetta avesse completato la giunta dopo le primarie «per non creare malumori all’interno del partito democratico».

Invece Crocetta non ha voluto attendere l’esito del primo turno delle primarie. Perché? La prima pagina di Panorama di giovedì, «La storia dei rapporti di Crocetta, neogovernatore della Sicilia, con boss e picciotti di Cosa Nostra», lo ha indebolito mediaticamente e messo in discussione ancor prima di iniziare a governare. In questo contesto si è mosso «il solista Crocetta», così lo chiamano negli ambienti democratici. Ed era necessario un colpo di reni per mandare un segnale chiaro e netto alla stampa e ai cittadini siciliani.

Come? Nella mattinata di venerdì Crocetta avvia contatti con il professore Antonino Zichichi, che si trova a Ginevra per affidargli l’incarico di assessore ai Beni culturali. «Ma ha 80 anni», tuonano i democratici. «E poi è uno di centrodestra», continuano a squarciagola. Il clima si surriscalda. I siti dei giornali nazionali riprendono la notizia di «Zichichi neo assessore di Crocetta», e i segretari dei partiti restano a bocca aperta, e chiedono di incontrare il neo presidente. Si susseguono telefonate su telefonate per trovare la sintesi fra le varie anime del Pd divise su tutto. Ma alla fine Crocetta impone la linea: il governatore chiede alla 4 anime del Pd di indicare 4 tecnici d’area. Stesso diktat anche all’Udc di Pierferdinando Casini. In questo modo, scegliendo “tecnici d’area”, Crocetta è convinto di non scontentare nessuno, e, sopratutto, di presentare una giunta con volti “nuovi e preparati” che di certo piaceranno al governo nazionale e ai cittadini siciliani. Chiaro.

Ma veniamo ai nomi che completeranno la giunta regionale presieduta da Rosario Crocetta. Dopo quelli di Lucia Borsellino (Sanità), Franco Battiato (Spettacoli e Grandi Eventi), Nicolò Marino (Energia e Rifiuti) e Linda Vancheri (Attività produttiva), salta agli occhi la giovanissima 29enne Nelli Scilabra, alla quale spetterà la delicata casella della Formazione professionale. Ma chi è Scilabra? «Ci ho pensato molto, alla fine ho deciso che sì, lei era la donna giusta perché giovane e vicina a un mondo studentesco in grande fermento», avrebbe detto Crocetta. Scilabra è (ancora) una studentessa universataria, senatrice accademica, da sempre impegnata in ambito universitario. Già presidente della direzione regionale dei Giovani Democratici e coordinatrice di “Rum”, la rete di soggetti e associazioni universitarie dell’Area del Mediterraneo. Chi la conosce la descrive come «una ragazza molto spregiudacata», e che «ci lavorava da tempo a questo assessorato». Viene designata assessore in «quota Beppe Lumia e Pino Apprendi».

L’assessorato al Territorio e all’Ambiente è stato riservato all’area riconducibile al senatore Vladimiro Crisafulli. Anche in questo caso si sarebbe optato per una donna, e la scelta sarebbe ricaduta su Mariella Lo Bello, ex segretaria della Cgil di Agrigento, e la scorsa primavera candidata come sindaco alle comunali di Agrigento contro Marco Zambuto. Alle Infrastrutture ci andrà Antonino Bartolotta, attualmente segretario provinciale dei democratici di Messina, e vicinissimo a Francantonio Genovese e all’ex Ministro del governo D’Alema Salvatore Cardinale.

Discorso a parte merita l’assessorato all’Economia. La casella è stata riservata a Francesca Basilico D’Amelio in quota all’area vicina all’ex segretario nazionale della Cisl Sergio D’Antoni. Basilico D’Amelio non è siciliana, ma è napoletana. Attualmente dirigente del Ministero dell’Istruzione, è stata anche capo della segreteria tecnica allo Sviluppo economico dal 2006 al 2008, quando ministro era Pierluigi Bersani e vice ministro Sergio D’Antoni, che l’ha voluto per questo incarico. In realtà Basilico D’Amelio è stata nominata in qualità di «ministeriale», ma «noi – assicurano a Linkiesta alcuni dirigenti democratici – neanche la conosciamo. Sappiamo che dietro questa nomina c’è lo zampino del governo nazionale per controllare i conti della regione». Ma alla domanda se sia stata indicata dal Ministro Barca o dal governo nazionale Crocetta minimizza: «Ma no, non è stata indicata da Roma, bensì dal segretario regionale del Pd». Di certo avrà un ruolo importante perché si occuperà di economia e sopratutto perché dovrà tenere in ordine i conti di una regione a rischio default, da tempo sotto osservazione del governo nazionale.

Ma veniamo all’Udc. Al partito di Casini, che alle regionali ha raccolto l’11% dei consensi, sono stati riservati tre assessorati: Famiglia, Enti Locali e Agricoltura. E in tutti e tre casi i casiniani di Sicilia avrebbero optato per tre vecchie conoscenze dei governi Cuffaro. Il primo è quello di Dario Cartabellotta, già dirigente generale dell’assessorato all’Agricoltura, vicinissimo a Totò Cuffaro, al punto di essere candidato nelle liste dell’allora Cdu in occasione delle regionale del 2001.

Stessa estrazione politica quella di Esther Bonafede, già Sovrintendente della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana, alla quale andrà l’assessorato alla Famiglia. Bonafede è stata candidata all’Ars fra le fila dell’Aquilone, la lista collegata al presidente Totò Cuffaro nella tornata elettorale del 2006. È stata anche membro del cda della Fondazione Teatro Massimo dal 2002 al 2011, grazie al sostegno di Totò Cuffaro.

L’ultima casella quella degli Enti Locali, sempre in quota Udc, è stata riservata a Patrizia Valenti. Anche Valenti vanta nel suo curriculum la vicinanza con l’ex governatore Cuffaro, essendo stato capo della segreteria tecnica di “Vasa-Vasa”. I tre nomi dell’Udc suscitano interesse in Saverio Romano, cuffariano e fondatore del Pid, che commenta positivamente le scelte del neo governatore: «Crocetta ha fatto una giunta che per alcuni nomi che conosco e stimo merita apprezzamento senza condizioni. Il tempo ci dirà se basterà». Mentre Antonello Cracolici, già capogruppo del Pd all’Ars, e big sponsor di Crocetta, alza: «Crocetta ha completato la giunta, vedremo quanto durerà». Insomma la giunta Crocetta nasce tra le polemiche. E un parlamentare spiega a Linkiesta: «Il disegno è questo: la giunta è debole, e lui, Crocetta, potrà fare quello che vuole. Ma per restare a galla, visto che non ha la maggioranza, dovrà accontentare un po’ tutti». E lo sta già facendo…

Twitter: @GiuseppeFalci