«Sottoscrivo il manifesto di Giulio Tremonti, per le prossime elezioni c’è un accordo per la Lombardia e la lista Tremonti ci sostiene anche per le nazionali». Inizia così la conferenza stampa congiunta di Roberto Maroni e Giulio Tremonti, che si è tenuta stamane al Circolo della Stampa di Milano, durante la quale i due ex ministri dell’ultimo governo Berlusconi hanno formalizzato un accordo sia per le regionali lombarde che per le politiche del 2013. «Io e Tremonti ci siamo incontrati per trovare un accordo: abbiamo una visione comune e critica sopratutto nei confronti dell’Europa».
La roadmap dell’asse Tremonti-Maroni riparte da Milano, e il primo step saranno le regionali della Lombardia dove «il candidato di questa nuova coalizione si chiamerà Roberto Maroni». D’altronde, spiega il segretario nazionale della Lega Nord, «la prospettiva delle primarie di centrodestra in Lombardia è tramontata». Non c’è «nessuna trattativa con Formigoni, e Albertini è soltanto il candidato di Albertini». Il Pdl «somiglia tanto a quella figura pirandelliana di uno, nessuno, centomila».
L’ultimatum di Maroni è il seguente: «Il Pdl è disposto a sottoscrivere il nostro programma che si basa su due punti: costruzione di una Euro regione del Nord, e trattenere in Lombardia il 75% delle tasse?». Altrimenti «entro lunedì prossimo- continua Maroni – chiuderemo la questione perché alla fine della prossima settimana raccoglieremo le firme per la lista civica e dovremo dire ai cittadini chi c’è e chi non c’è».
La lista civica per le regionali si chiamerà «Roberto Maroni presidente», «sarà composta da donne e uomini della società civile, liberi professionisti, e, sopratutto, «non ci saranno esponenti della Lega, e di altri partiti». «Sarà una lista civica che rappresenterà la Lombardia». E sarebbe contento se anche Oscar Giannino sostenesse il nuovo progetto tremontian-maroniano. Sui nomi delle liste è ancora top secret.
Ma Tremonti e Maroni guardano anche alle elezioni politiche del 2013. «L’obiettivo è quello di costruire un percorso di centrodestra alternativo all’attuale, distante dal governo Monti, ma che copra tutta lo stivale», confida a Linkiesta un consigliere regionale del Pdl, presente in sala. E se Maroni si occuperà principalmente del Nord, Tremonti ha l’ambizione di raccogliere consensi in tutte le regioni dello stivale, Sicilia compresa.
«Credo che sia importante il centro, ma anche il Sud. Al sud tengo molto», ha detto l’ex ministro dell’Economia. E per conquistare il sud Giulio Tremonti ripropone un suo vecchio cavallo di battaglia: la banca del Sud. «Uno strumento che non è mai stato realizzato, e che, se va bene costituisce un passaggio importante per lo sviluppo del sud». D’altronde, spiega Tremonti, «il vero problema del sud è che ci vuole più Stato». Ma sulla questione “banca del sud” Roberto Maroni storce il naso, e precisa che «la banca del sud non fa parte del programma della Lega, so che è una vecchia idea di Tremonti ma ad una condizione: deve servire realmente a sistemare le cose al sud».
Ma con chi si alleerà al sud l’asse Maroni-Tremonti? In conferenza stampa Maroni esclude l’accordo con il Pds(exMpa) di Raffaele Lombardo, come raccontato da diversi giornali. Ma Tremonti non si pronuncia in merito, fa rispondere a Maroni. Dal quartier generale di Raffaele Lombardo, fanno sapere a Linkiesta, che «esiste un accordo di massima tra Tremonti e Lombardo». Tant’è che «lo scorso giugno c’è stato un incontro tra l’ex ministro dell’economia e l’ex governatore della Sicilia nel quale hanno persino stilato un documento comune in vista delle prossime politiche».
In sostanza l’idea tremontiana sarebbe quella di costruire un centrodestra che ricalchi il modello del ’94, quando Berlusconi si alleò al nord con la Lega , e al sud con Alleanza Nazionale. E chi sarebbe il leader di questa fantomatica coalizione? Tremonti? Sorride Roberto Maroni quando un cronista gli pone questa domanda. «Interessante, ne riparleremo». Anche se, come confermano da ambienti leghisti, Maroni vorrebbe puntare tutto su Flavio Tosi, che rivendica buone entrature anche al sud.
@GiuseppeFalci