«Accordo sul nostro programma, o il governo non nasce»

Parla il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri

Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri avverte il premier incaricato Enrico Letta. Il governo nascerà solo ad alcune condizioni. Per il dirigente del Popolo della libertà è essenziale un’equilibrata presenza di ministri, politici, di entrambi gli schieramenti. Gasparri non nasconde di temere le spaccature del partito democratico. E insiste: per dare vita al nuovo esecutivo è necessaria una convergenza sui programmi. «Senza la revisione dell’Imu – avverte – questo governo non si fa». 

Presidente Gasparri, cosa pensa di Enrico Letta? È il premier giusto per risolvere la delicata situazione?
Il mio è un giudizio rispettoso, senz’altro. Ma vorrei sottolineare che Letta non è ancora il presidente del Consiglio. Per ora è il presidente incaricato. Lo diventerà se rispetterà il nostro programma. Questa è una premessa indispensabile per il nuovo governo.

Almeno Letta è un esponente politico. Come chiedeva il Pdl.
Basta dilettanti allo sbaraglio.

Si fida del Pd? Teme che il partito democratico possa dividersi anche sul nuovo esecutivo?
Guardi, leggo adesso una dichiarazione dell’onorevole Sandro Gozi, del Pd, che non so nemmeno chi sia. Insulta Maria Stella Gelmini e Gaetano Quagliariello. Dice che un governo di questo tipo gli fa schifo. Ecco, io non so quanto questo Gozi conti nel Pd. Ma vorrei che sapesse quanto schifo farebbe lui a noi. Se solo sapessimo chi è.

I sondaggi danno il Pdl in vantaggio sul centrosinistra. Non era meglio tornare al voto?
Il Pdl si muove in questa partita con saggezza e responsabilità. Non dimentichiamo che senza aver vinto le elezioni il centrosinistra sta occupando alcune delle principali cariche dello Stato. Le presidenze di Camera e Senato, adesso la presidenza del Consiglio. Ecco perché non possono immaginare di far nascere un governo senza concordare il programma con noi. Né senza il giusto equilibrio nella formazione dell’esecutivo.

Ministri di centrodestra e centrosinistra, meglio politici o tecnici?
Direi politici, almeno al 90 per cento. Poi certo, qualche tecnico, se particolarmente valido, ci può anche stare.

Si parla della riconferma di alcuni esponenti del governo Monti.
Scelta Civica farà parte della maggioranza, potranno indicare qualcuno dei loro.

E se fossero ministri tecnici? Si fanno i nomi di Corrado Passera e di Anna Maria Cancellieri.
Ci sono dei partiti politici. Se Scelta Civica designa uno di questi ministri, bene. Se ne può parlare. Ma se non li designa nessuno se ne possono stare a casa loro.

In questo esecutivo c’è posto per Alfano? Magari nel ruolo di vicepremier?
Angelino Alfano rappresenta una pedina particolarmente importante per il Popolo della libertà. Dobbiamo valutare bene se il nostro segretario può fare il vice di un vicesegretario di un altro partito.

Più che sui nomi, mi sembra che la nascita del governo dipenda dal programma.
Noi abbiamo il nostro programma. il Pd deve tenerne conto.

La cancellazione e la restituzione dell’Imu era un punto importante del vostro progetto.
E rimane una priorità assoluta. Senza una revisione, e cioè senza l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa, il governo non si fa. 

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