M5s, “Letta meglio di Bersani ma dateci le commissioni”

Intervista a Francesca Businarolo, parlamentare a cinque stelle

Ieri capolista del M5s in Veneto, oggi deputata a Montecitorio. «I primi giorni sono stati emozionanti, non tanto dal punto di vista sentimentale, quanto da operatrice del diritto». Francesca Businarolo ha 29 anni, è praticante avvocato e veronese concreta. Sul futuro governo ribadisce la linea: «non possiamo dare una fiducia a scatola chiusa, bisogna valutare la squadra dei ministri e le proposte».

Per il M5s si profila un’avventura d’opposizione «matura», come ricordato da Crimi nell’incontro streaming con Letta, in cui la deputata ha trovato «un altro livello di linguaggio rispetto a Bersani». Nell’attesa di capire come si evolverà il toto-esecutivo, i cinque stelle restano a guardare, «ci riuniremo una volta uscita la rosa dei nomi». Da parte sua, Businarolo avverte: «quando arriveremo nelle commissioni sarà un’altra rivoluzione perché non faremo antagonismo serrato, ma porteremo avanti proposte e dialogo».

Soddisfatta dopo le consultazioni in streaming?
Mi è parso un buon incontro, c’era voglia di capirsi. Crimi e Lombardi erano tranquilli nel parlare e Letta è stato disponibile nel dire che se non diamo la fiducia subito possiamo intervenire dopo. Un passo avanti, un altro livello di linguaggio rispetto a quello di Bersani.

Perché?
Bersani sembrava usare il classico linguaggio del “mi spiego ma non mi spiego”. Ogni volta che i nostri portavoce lo hanno incontrato ci hanno riferito che nelle sue argomentazioni c’era poco contenuto. Invece in questo caso ho captato la voglia di farsi intendere da parte di Letta. Ora mi aspetto di vedere cose positive sul fronte dell’attività vera e propria.

In caso di opposizione, vi aspettate posti chiave in…
Copasir e Vigilanza Rai? Certo, lotteremo con le unghie e con i denti per averli. Quelle due commissioni sarebbero fondamentali, anche pensando al peso della nostra rappresentatività. Mi auguro si prenda in considerazione questo valore.

Vi siete riuniti in assemblea per stabilire la linea su consultazioni e governo. Com’è andata?
Abbiamo parlato molto, c’è stato un dibattito intenso e sono uscite almeno dieci proposte. Poi è prevalsa la linea di non fare nomi e ascoltare ciò che ci verrà proposto.

Però qualcuno suggeriva di presentarvi con una rosa di nomi.
La mozione è tornata sotto forma di proposta ma è stata scartata. Anche perché siamo rimasti delusi dall’atteggiamento di Bersani che ci ha portato i suoi otto punti, senza altre scelte. I nomi non ce li hanno mai chiesti perchè non c’era la voglia di ascoltarci.

Che feedback riceve dal sul territorio?
Gli attivisti hanno apprezzato la nostra coerenza rispetto al voto per il Quirinale. Idem il nostro comportamento in aula nei confronti di Napolitano, rispettoso ma di dissenso per l’operazione che ha portato alla sua nomina. Certo, ci chiedono più comunicazione, ma adesso ci siamo attrezzati meglio.

Non vi rimproverano di essere troppo isolazionisti a Palazzo?
Chi ci segue ha capito che da parte nostra non c’è l’intenzione di non lavorare, anzi. Abbiamo depositato molte interrogazioni, ne stiamo preparando altre. Partecipiamo a conferenze, incontriamo associazioni. Con i ragazzi della commissione Giustizia siamo andati alla Cassazione per un importante convegno sulla corruzione, gli unici rappresentanti del Parlamento eravamo noi.

Avete fiducia nell’operato di Napolitano come garante?
Il suo discorso d’insediamento è stato abbastanza unidirezionale. Poi bisognerà valutare col tempo come si comporterà nel ruolo di presidente.

Ora potreste ritrovarvi all’opposizione con Sel, per tacere di Lega e Fratelli d’Italia.
Se porteranno proposte di buon senso, magari aperte al dialogo con noi, non ci sarà alcun problema. Con Sel, come con il Pd.

Però Sel si è mostrata particolarmente sensibile nei vostri confronti.
Anche una parte del Pd ha la loro stessa sensibilità. Vedremo caso per caso. Al momento quelli di Sel mi sembrano un po’ ballerini, specialmente nella circostanza del voto per il Quirinale.

Vi confrontate con la parte di Pd malpancista che fa riferimento a Civati?
Sono venuti a manifestarci la loro difficoltà nel votare Marini. Cercavano di dialogare, ci hanno fatto molte proposte ma poi si sono dovuti piegare alle direttive del partito votando Napolitano. Mi spiace perché sono stati accreditati come franchi tiratori mentre, da quello che ci è stato detto, hanno seguito la linea Pd. Comunque con loro c’è dialogo, fa parte della dialettica politica.

Poi potete contare su un Parlamento ampiamente rinnovato.
È un’occasione irripetibile che bisogna sfruttare: si è abbassata l’età, siamo molte donne e c’è un livello culturale medio alto. Noi lo sappiamo, ma dovrebbero rendersene conto le persone che da tempo sono all’interno delle istituzioni. Dovrebbero essere più umili e aprirsi all’ascolto delle proposte dei nuovi, Cinque Stelle o Scelta Civica che siano.

@MarcoFattorini 

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