Portineria MilanoNella Lega chiedono l’espulsione del bossiano Reguzzoni

Purghe padane. E' accusato di aver sconsigliato ai militanti di fare campagna elettorale

Marco Reguzzoni, storico esponente della Lega Nord, ex capogruppo alla Camera, fidatissimo del leader storico Umberto Bossi, potrebbe essere espulso dal movimento. La scorsa settimana, durante l’ultimo consiglio nazionale della Lombardia, è stata presentata formale richiesta di espulsione a Matteo Salvini da parte di Gianni Fava, neo assessore all’Agricoltura al Pirellone, fidatissimo del segretario federale Roberto Maroni.

La faida tra Reguzzoni – considerato negli anni passati la punta di diamante del cerchio magico – e i maroniani si perde ormai nella notte dei tempi. Incominciò dalla nomina dell’ex presidente della provincia di Varese a capogruppo alla Camera, quando Roberto Cota abbandonò Montecitorio dopo aver vinto le elezioni regionali in Piemonte. 

Reguzzoni, che non è stato ricandidato alle ultime elezioni politiche, è accusato da una parte della Lega di non aver partecipato alle ultime elezioni politiche e regionali. Anzi avrebbe consigliato ad alcuni militanti di Varese, pure loro sotto minaccia di espulsione, di non fare campagna elettorale né per la Lombardia nè per le elezioni di Camera e Senato. È l’ennesima mazzata sulla Lega Nord, più che mai divisa al suo interno, a una settimana di distanza dall’appuntamento di Pontida, dove non è ancora stata confermata la presenza del Senatùr.

Ma la faida lombarda del Carroccio non va che aggiungersi a quelle di Piemonte, Veneto e Liguria, dove le dimissioni e le espulsioni sono all’ordine del giorno. L’espulsione di Reguzzoni, però, potrebbe creare qualche problematica in più, anche perché il fidatissimo della moglie di Bossi Manuela Marrone, annovera ancora una sua sacca di fedelissimi a Varese, la Nazareth del movimento. E soprattutto il buon rapporto con Bossi. Così, negli ultimi giorni, sull’onda della nascita dei saggi e della nomina di Giancarlo Giorgetti nella squadra scelta da Napolitano, l’ex deputato bustocco ha iniziato a sparare a palle incatenate contro i leghisti. 

Ha incominciato sabato scorso con questo post su Facebook: «Giancarlo Giorgetti oggi è contemporaneamente deputato, Presidente della Lega Lombarda, Coordinatore federale per l’Economia, Responsabile Nomine, Capogruppo alla Camera, Presidente della Commissione speciale del Parlamento e adesso anche indicato dalla Lega a Napolitano per pensare alla prossima stangata. Non è troppo ? Come fa a far tutto? A chi giova? Cosa c’è sotto perchè su una persona converga tutto ciò? Forse parenti e amici vari posizionati nei gangli delle banche (riferimento non troppo velato alla parentela di Giorgetti con Massimo Ponzellini ndr) ? Non era molto meglio star fuori da queste “commissioni speciali”? Stiamo superando il limite».

E ha concluso la striscia di polemiche oggi: «Pdl, Pd e Grillo mollano Napolitano e bocciano la soluzione dei saggi che consentirebbe al governo Monti di continuare. La Lega che fa? Sta con Napolitano che vuol tener lì Monti. Non è un pesce d’Aprile. È la dimostrazione di quello che si fa per una poltrona». La battaglia in sostanza continua e Pontida il prossimo 7 aprile promette di essere una delle più infuocate degli ultimi anni. 

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