«Alfio, ricordate degli amici!». È l’appello di Arfio al suo ispiratore, il candidato alle prossime amministrative romane Alfio Marchini. Tra una battuta e un cuore, la parodia sui social network ha rilanciato la campagna elettorale dell’aspirante sindaco.
Arfio è alto, piacente, lunghi capelli brizzolati. Sulla sua pagina Facebook accoglie i visitatori in calzoncini e giubbotto salvagente, intento a fare sci d’acqua. Vuole «più spazi per il polo e per il golf» e sogna «una regata di vela sul Tevere». E, per realizzare le sue proposte, si candida a sindaco della capitale.
«In effetti, non mi stupirei se il 26 e il 27 maggio qualcuno annullasse la scheda votando per Arfio», ammette con un sogghigno il creatore di questa pagina che, per il momento, preferisce rimanere anonimo: «Uscirò allo scoperto dopo le elezioni», promette. Sulla trentina, lontano anni luce dai salotti buoni del potere romano, la mente dietro Arfio lavora da tempo nel mondo della comunicazione. Non stupisce, quindi, il successo del suo personaggio, arrivato al punto che alcuni utenti lo scambiano per il vero candidato.
Qual è il segreto di Arfio?
Il suo essere un personaggio satirico ma al tempo stesso uno che ascolta molto gli umori della città e non li trasforma mai in strepiti. Ha un’intelligenza raffinata, ha la capacità di stare nel dibattito sorridendo. Tutte le cose che ho fatto le ho sempre fatte cercando di essere elegante, non c’è bisogno di essere volgari o colpire i difetti per far ridere le persone. Io sono partito dai punti forti di Marchini per fare satira su di lui. Ad esempio, Marchini ha affisso un manifesto con scritto «Perché mi hai spezzato il cuore?» rivolto a Roma. Giocando sul suo essere bello e galante è nato lo slogan «Roma ti amo» che tratta Roma come una donna. Così ho puntato tutto sulla figura del “piacione” romano, quello che non tradisce la sua fidanzata ma non resiste ad apparire e a fare bella figura con le donne.
Quando ti è venuta l’idea di creare Arfio?
Arfio è nato dopo l’apparizione di Alfio Marchini alle Invasioni Barbariche. È nato per rianimare la campagna delle amministrative a Roma che è abbastanza moscia da un punto di vista di toni e di candidati rispetto a quelle degli anni passati. Inoltre mi divertiva l’idea di tentare un esperimento comunicativo, volevo verificare quanto i social network potessero determinare il successo di un personaggio e umanizzare un uomo ritenuto un po’ distante dalle persone in un tempo in cui la politica è molto distante dai cittadini.
Esperimento riuscito. Dopo la comparsa di Arfio sono aumentati anche i contatti alla pagina Facebook di Marchini.
Gli avete fatto un favore…
Sì gli abbiamo fatto un favore. Anzi, come diceva Guzzanti: «Alfio ricordate degli amici!!!». Io l’ho fatto un po’ per svago e un po’ per affezione nei confronti del personaggio. Tra tutti quelli in campo è il personaggio più plasmabile, l’unico che si poteva prestare a questa satira. Gli abbiamo portato popolarità perché adesso le persone si sono affezionate al candidato vero, anche grazie alla sua reazione. Marchini ha intuito al volo il potere della satira: pur essendo estraneo ai meccanismi della politica capisce perfettamente l’animo dei romani. Una città che ama il “cazzeggio”, e il politico che ha successo a Roma deve saper dominare l’arte del cazzeggio.
Stasera a Ballarò Marchini incontra il suo avversario Alemanno. Che consiglio gli darebbe Arfio?
Alemanno s’è fatto fotografare con un gatto, basterebbe che portasse in studio quell’immagine per far vincere il dibattito a Marchini. Non c’è bisogno che faccia nulla. Quindi Arfio gli consiglierebbe semplicemente di scegliere con cura il suo vestito migliore e di presentarsi in splendida forma davanti alle telecamere.
Cosa farà Arfio dopo le elezioni?
Arfio ed Alfio si incontreranno, ci sono già contatti tra i rispettivi staff. Altri programmi dipenderanno del risultato: chi vince nominerà vice l’altro. Altrimenti Arfio prenderà il primo aereo per le Bahamas e passerà il resto della vita senza svegliarsi mai prima di mezzogiorno.