Il 20 maggio del 1999 a Roma veniva ucciso dalle Nuove brigate rosse il professor Massimo D’Antona. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si legge sul sito del Quirinale, in occasione della cerimonia di commemorazione, ha inviato un messaggio al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso
«e a quanti hanno voluto raccogliersi nel nome e nel ricordo del prof. Massimo d’Antona, a quattordici anni dal vile attentato che lo sottrasse all’affetto dei suoi cari e al suo apprezzato impegno scientifico al fianco delle Istituzioni, volto a delineare un percorso di rinnovamento e di progresso nella legislazione del lavoro.
La preziosa opera del prof. D’Antona, il suo illuminante contributo nella elaborazione di nuove politiche del lavoro attente, in una dimensione europea, alle più aggiornate dinamiche organizzative e di rappresentatività sindacale, rivestono ancor oggi un rilievo centrale, nel contesto di una crisi angosciante e drammatica, che impone alle Istituzioni, alle forze sociali e alle imprese la messa in atto di efficaci soluzioni per rilanciare l’occupazione e lo sviluppo economico e sociale del Paese.
Attraverso il ricordo del suo sacrificio si onorano tutti coloro che, con equilibrio e generosità, offrono il loro apporto per rilanciare, nel quadro dei valori costituzionali, l’attenzione al ruolo centrale del mondo del lavoro e sostenere la ricerca e l’innovazione come fattori essenziali della crescita economica e del progresso sociale. Con questi sentimenti e nel rinnovare l’apprezzamento per l’iniziativa, rivolgo il mio commosso pensiero ad Olga, ai figli e a tutti i familiari».