Di nuovo un giro di escort tra la Sicilia e palazzo Vecchio in Firenze, ennesimo bunga bunga italiano questa volta nemmeno con i soldi del capo ma, sembrerebbe, direttamente attingendo a quelli del cittadino contribuente. Il sempiterno ritorno dei processi del Cavaliere, che da vent’anni scandiscono tempi, convenienze e possibilità della nostra politica, una bolla da cui il paese non riesce ad evadere. La sequela impazzita delle espulsioni in casa Cinque stelle, ieri Adele Gambaro domani forse Pinna, con il teatrino mediatico assuefatto al buco della serratura e alla scommessa ossessiva di chi sarà il prossimo. O la prossima, a ricevere lo sfratto.
Ecco tre piccoli fatti di queste ore che messi in fila danno l’idea di una grande sconnessione tra i palazzi della politica e il paese in affanno. Un vero impazzimento generale. A tutto ciò bisogna aggiungere un Pd che non impara mai la lezione, impegnato a capire come frenare le ambizioni di Matteo Renzi e a sfinirsi sul futuro congresso e le regole e lo statuto e le primarie mentre fuori c’è un mondo intero da interpretare e rappresentare; un Pdl incapace di uscire dalla logica padronale di ministri della repubblica convocati a palazzo Grazioli a piacimento del capo, pronti a staccare la spina al governo al semplice fischio del Cavaliere, se lo imporranno ragioni personali e giudiziarie; infine una Lega che per vent’anni ha egemonizzato l’agenda della politica italiana, un partito importante e decisivo, che si sta spappolando in liti da “casa Vianello” tra il vecchio fondatore (Bossi) e il delfino di sempre diventato senza carisma il suo successore.
Come stupirsi, in questo scenario sospeso e farsesco se non fosse tragico, se il governo Letta è un governo che gira in tondo, fa e disfa le cose del giorno prima, annuncia cose che non mantiene sulle tasse, parla a più voci, ha un profilo fragilissimo e provvisorio, rinvia i nodi, mette pannicelli caldi e si barcamena tra mille marosi mentre servirebbero riforme choc e davvero rivoluzionarie? Quanto potrà durare il miracolo, o la finzione, imbastita da Giorgio Napolitano? La parvenza di un governo che decide e fa le cose nonostante azionisti distanti e svogliati e un teatrino impazzito?
Semplici domande alla vigilia dell’ennesima calda estate italiana. Per la cronaca, oggi il Btp decennale tocca e supera il 4,4%, a memento che il burrone è sempre dietro l’angolo e non c’è Mario Draghi e Bce che tengano se il paese e la sua classe dirigente non sapranno darsi una scossa…