Portineria MilanoMaroni mette le mani su Infrastrutture e Finlombarda

Nomine nelle partecipate lombarde

Più della Lega Nord, Roberto Maroni. L’ultima tornata di nomine nelle partecipate lombarde segnala ancora una volta la mano pesante del nuovo governatore lombardo che mette in un angolo il Popolo della Libertà, in particolare l’ala ciellina, ma allo stesso tempo premia un Carroccio molto “maroniano”. Non solo. Rimangono ancora aperte alcune partite tra Lega e Pdl, che segnano lo stato di fibrillazione della giunta in questa fase così delicata della legislatura. Il Pd parla già di «evidenti difficoltà». Ma non è certo per Navigli Lombardi, Ersaf e Corecom lo stato di irritazione dei pidiellini, quanto per Infrastrutture Lombarde e Finlombarda, gli asset strategici regionali.

«C’è più Benevento che la segreteria della Lega», commenta con una battuta un dirigente di via Bellerio, ricordando che nella scelta dei nuovi componenti dei consigli di gestione e di sorveglianza c’è stato pure lo zampino di Isabella Votino, portavoce di Maroni, nativa di Montesarchio (a una ventina di chilometri da Benevento). A lato infatti delle polemiche sull’incarico (congelato) in Ersaf, l’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, di Giancarlo Abelli, il Faraone di Pavia – ex assessore alla Sanità e punto di raccordo tra Roberto Formigoni e Silvio Berlusconi nei precedenti mandati – il segretario federale del Carroccio riesce a piazzare, come nel caso della giunta e delle direzioni generali, i suoi fedelissimi, in punti nevralgici dell’amministrazione lombarda.

È il caso ad esempio di Infrastrutture Lombarde, la sempre più potente holding che decide gli appalti infrastrutturali in regione e che dovrà sostituire il direttore generale Antonio Rognoni, fedele di Formigoni, il prossimo anno. Qui il potere del Pdl vicino alla Compagnia delle Opere, si fa sentire anche per il ministro Maurizio Lupi. Ma nel consiglio di gestione, che è poi quello che conta per davvero rispetto a quello di sorveglianza, Maroni piazza ben due suoi fidatissimi: Paolo Besozzi e Anna Tavano.

Il primo è un ingegnere di lungo corso, «una macchina da guerra» commentano i leghisti, già vicepresidente di Milano Serravalle e grande amico del governatore. La seconda è la moglie dell’avvocato Domenico Aiello, amico di Maroni e suo difensore nelle cause che la Lega Nord sta portando avanti contro l’ex tesoriere Francesco Belsito. La Tavano, che è di Catanzaro e lavorava in regione Calabria, è già direttore generale dell’assessorato alle Infrastruttre e Mobilità.

Sul fronte infrastrutture le cose potrebbero cambiare molto presto anche perché Rognogni è pure amministratore delegato di Cal, Concessioni Autostradali Lombarde: non è detto che proprio Besozzi e Tavano possano spartirsi quindi i prossimi incarichi dal momento che saranno loro a decidere il prossimo anno. In Finlombarda, cassaforte regionale, c’è già come direttore generale Giorgio Papa, in quota Carroccio, ora arriva come presidente l’assessore al Bilancio Massimo Garavaglia: confermati Roberto Cova, Maria Luisa Scalise e Luca Corvi nel consiglio di sorveglianza.

In Arpa esce la formigoniana Elisabetta Parravicini ed entra Bruno Simini come presidente, legato all’area più laica del Popolo della Libertà. Entrano nel consiglio d’amministrazione: Giuliano Rosco, Carlo Passera, Stefania Zambelli e Mario Colombo. Anche qui la Lega Nord avanza, come aveva chiesto proprio Maroni negli scorsi mesi. Giancarlo Pola è stato nominato presidente del Consiglio d’amministrazione di Eupolis. In Lombardia informatica c’è ancora Garavaglia come presidente del consiglio di sorveglianza, mentre nello stesso consiglio di sorveglianza vengono nominati l’ex vicesindaco Riccardo De Corato, Claudio Pedrazzini, Donatella Martinazzoli, Giorgio Marrone.

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