In Sicilia i laureati cercano lavoro da Mcdonald’s

Te la do io Lamerica

Cosa spinge centinaia di giovani a stare in fila, sotto il sole per ore, in piena estate in Sicilia? La risposta è semplice e si presta a più interpretazioni: un’opportunità di lavoro. Succede a Messina e Gela dove a breve apriranno due nuovi ristoranti della catena di fast food Mcdonald’s. Pochi giorni fa infatti si è tenuto l’ultimo step delle selezioni per aspiranti lavoratori, che hanno deciso di cercare di ottenere uno dei 50 posti – 25 a Messina e 25 a Gela – messi a disposizione dalla catena di ristoranti fast food.

Il successo dell’iniziativa McItalia Job Tour – questo il nome dell’evento organizzato per effettuare i colloqui – sta tutta nei numeri: da Gela sono pervenute 1.500 richieste di lavoro e quasi 2mila da Messina. Attraverso una prima selezione online, sulla base di un questionario da compilare sono stati selezionati cento profili. Quaranta di loro verranno scelti per affrontare un periodo di prova, ma solamente in venticinque ce la faranno. Il profilo del lavoratore ideale ha fatto leva sull’età anagrafica: i selezionatori, infatti, sceglieranno il nuovo staff fra giovani di età compresa tra i 18 e i 26 anni.

Sono dati che testimoniano un’inversione di tendenza, rispetto alla possibilità di lavorare in un fast food. Per anni è stata dominante l’idea che Mcdonald’s non sia un buon posto dove lavorare. Al netto degli eventuali pregiudizi nei confronti della multinazionale americana, in un momento di crisi l’offerta di Mcdonald’s rappresenta un’opportunità per chi cerca lavoro. La posizione di coloro i quali supereranno le selezioni verrà inquadrata con un contratto part–time a tempo indeterminato. Un impegno lavorativo di 24 ore settimanali, con un giorno libero, che frutterà ai lavoratori 700 euro mensili. A questo si aggiunge la possibilità di crescita professionale e ricoprire ruoli più elevati all’interno della catena. Testimoni della realtà aziendale sono stati proprio i responsabili dei colloqui effettuati in Sicilia. Molti di loro hanno cominciato con delle mansioni operative all’interno dei ristoranti, salvo poi, in pochi anni, costruirsi una carriera all’interno della società arrivando a ricoprire anche ruoli direttivi.

Sarà stato questo a convincere tanti giovani a partecipare alle selezioni, anche laureati e studenti che frequentano l’università. Per molti McDonald’s è l’unica occasione per ottenere un lavoro nella città di origine, per altri invece rappresenta la possibilità di tornare a casa. A nessuno di loro però spaventa l’idea di finire a lavorare dietro un bancone, alla cassa o friggere le patatine. Desi, gelese 23 anni, diplomata al liceo classico e laureata in scienze infermieristiche, ad oggi non ha trovato un lavoro che valorizzi le competenze per cui ha studiato in questi anni. Per questo ha deciso di presentarsi convinta di ottenere un posto come addetta alla ristorazione, perché è quasi impossibile che riesca a fare l’infermiera a Gela. Michael, invece, sta terminando gli studi in psicologia e ha partecipato pensando di conciliare studio e lavoro. Lo stesso motivo per cui si sono presentati di prima mattina tanti studenti universitari messinesi per cui la parola d’ordine è «Mcdonadl’s investe nella nostra città e noi dobbiamo rispondere».

Qualche tempo fa c’era stata più di una reazione negativa, dopo che l’azienda aveva fornito in uno spot i dati sulle percentuali di assunzione e le prospettive lavorative che era in grado di offrire ai suoi dipendenti. A quanto pare, però, i fatti hanno ribaltato lo scenario: il presunto snobismo nei confronti dei fast food si è rivelato infondato. 

Twitter: @FabrizioMarino_

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