Sexo en Vallekas, così le spagnole ridono di rabbia

Il successo della web serie proletaria

MADRID – La parola d’ordine è mala leche, che in Spagna sta a indicare 
«una cattiveria molto amara», una rabbia ingombrante che ribolle nella pancia di chi non arriva a fine mese, ma che contiene anche una bella dose di ironia e di sarcasmo. Sono questi gli ingredienti, oltre a una buona dose di sesso parlato, di Sexo en Vallekas, una fortunata web series, prodotta a bassissimo costo, che sta facendo impazzire le spagnole. Fa il verso alla più patinata e costosa Sex and the City, ma è quanto di più opposto ci possa essere. Non ci sono, infatti, né il glamour né lo sfavillio delle luci di Manhattan, ci sono le strade più popolari di Vallecas, un quartiere proletario di Madrid fatto di immensi palazzoni-falansteri, campi di calcio spelacchiati e dozzine di bar in cui si respira fumo e odore di calamari fritti.

Qui due donne single, Karola e Selma, vicine ai quarant’anni, licenziate per colpa della crisi, con tante bollette da pagare e un futuro che spaventa, raccontano la loro quotidianità con molta spontaneità e un bel po’ di parolacce, senza risparmiare frecciate al cianuro agli uomini, ai politici e agli stilisti colpevoli della taglia 36.

«Incoscienza e coraggio ci hanno spinto davanti alla cinepresa», spiegano Raquel Pereira e Marta Altares, le due attrici, autrici e protagoniste fai da te che hanno anche scritto, prodotto e montato le 12 puntate della serie. «Non sapevamo cosa aspettarci, un po’ come le protagoniste, a cui capita di tutto: abbiamo imparato a fare un po’ tutto, dal montaggio alla scelta delle musiche, sfidando il tempo e i tempi. Ci siamo imposte una tabella di marcia serratissima: un giorno per scrivere la sceneggiatura, un giorno per le riprese, uno per montare così per ogni puntata, anche se in modo discontinuo, perché tutti abbiamo altri impegni».

Oltre alle due protagoniste fisse, ci sono Pepa e Txonin, la bizzarra madre e la cugina pessimista di Selma (realmente parenti della protagonista) con cui si intavolano, in ogni puntata di 7-10 minuti «Non di più se no poi la gente si rompe», contorte discussioni, amare riflessioni e battute fulminanti che strappano più di una risata. Le storie, condite di molta rabbia, sono pervase da un sottile pessimismo verso ogni avvenimento e dalla perdita di fiducia in chi governa, un segno dei tempi. Ma anche da esplicite denunce contro il sessismo e le disuguaglianze viste con gli occhi di due donne, un po’ sboccate, non bellissime, per nulla affascinanti come Carrie e Miranda della più famosa (e finta) serie americana, ma sicuramente più reali e sanguigne.

L’idea di una parodia in chiave popolare e iberica ha conquistato le spagnole, non solo di Madrid. Ogni puntata ha superato le 300 mila visualizzazioni su YouTube e Vimeo e, visto il successo, la piccola casa produttrice della serie, The Smoke Seller Front, ha deciso di metterne in cantiere una nuova da settembre, riuscendo a vendere i diritti a Tele K, la tv locale che trasmette proprio dal quartiere raccontato. E per la prima volta in Spagna, quella che era una serie a bassissimo costo, nata e pensata per il Web, figlia dell’invettiva e dell’arrangiarsi ai tempi della grande crisi, finisce in tv e fa parlare tutte le donne. La produzione è composta da due sceneggiatrici, due tecnici, due telecamere, due protagoniste e un appartamento. Tutto ridotto al minimo, tutto molto contemporaneo.

Twitter: @robypilgrim