Edward Snowden, ex tecnico della NSA (National Security Agency) è arrivato il 23 giugno all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, con un volo proveniente da Hong Kong. Snowden ha prima presentato richiesta di asilo all’Ecuador, richiesta respinta dal paese latino-americano. In seguito Snowden, assistito da un team legale di Wikileaks, ha presentato richiesta di asilo a diversi stati (Italia inclusa), fra cui la Russia. Il presidente Putin ha dichiarato che «la Russia non sta estradando nessuno e non lo farà», ma ha sottolineato che Snowden deve «cessare il suo lavoro volto a danneggiare i nostri partner americani». Ecco dove Edward Snowden si trova dal 23 giugno: mappe e foto dell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca e la lettera, diffusa da Wikileaks, con cui il tecnico Usa racconta i suoi ultimi spostamenti.
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La lettera di Edward Snowden pubblicata da Wikileaks.
Circa una settimana fa ho lasciato Hong Kong dopo che è diventato chiaro che la mia libertà e sicurezza erano a rischio dopo aver rivelato il vero. Il fatto che io sia rimasto libero è dovuto agli sforzi di amici vecchi e nuovi, della mia famiglia, e di altri che non ho mai incontrato (e che probabilmente non incontrerò mai). Ho affidato loro la mia vita e loro hanno ricambiato questa mia fiducia con una fede nei miei confronti per cui mi sentirò sempre grato.
Giovedì, il Presidente Barack Obama ha dichiarato in precedenza che non avrebbe permesso nessun tipo di “wheeling and dealing” diplomatico sul mio caso. Ora invece si legge che dopo aver promesso di non agire in questo modo, il Presidente avrebbe ordinato al suo vice-Presidente di fare pressioni sui leader di stati a cui ho chiesto protezione affinché rifiutino le mie richieste di asilo.
Questo tipo di inganno da parte di un leader mondiale non rappresenta un elemento di giustizia, né lo rappresenta la pena extralegale dell’esilio. Questi sono strumenti di aggressione politica vecchi e lesivi. Il loro scopo è spaventare, non me, ma coloro che possono venire dopo di me.
Per decenni gli Stati Uniti d’America sono stati fra i più forti difensori del diritto umanitario all’asilo. Questo diritto, formalizzato e votato dagli Stati Uniti nell’Articolo 14 della Dichiarazione dei diritti umani sta venendo tristemente rifiutata dal governo in carica nel mio paese. L’amministrazione Obama ha ora adottato la strategia di usare la cittadinanza come un’arma. Anche se non sono stato condannato per nessun reato, [l’amministrazione Obama] ha unilateralmente revocato il mio passaporto, rendendomi apolide. Senza nessun provvedimento giudiziario, l’amministrazione ora vuole impedirmi di esercitare un diritto basilare. Un diritto che appartiene a tutti. Il diritto di chiedere asilo.
Alla fine l’amministrazione Obama non ha paura dei whistleblower come me, Bradley Manning o Thomas Drake. Noi siamo apolidi, imprigionati o inoffensivi. No, l’amministrazione Obama ha paura di voi. Che siate cittadini informati e arrabbiati, che chiediate il governo costituzionale che avete eletto – e che dovrebbe essere.
Sono fermo nelle mie convinzioni e impressionato dagli sforzi di tante persone.
Questa è invece la notizia della richiesta d’asilo politico che Edward Snoden ha inviato tramite l’avvocato attivista di Wikileaks Sarah Harrison
On 30th June 2013 WikiLeaks’ legal advisor in the Edward Snowden matter, Sarah Harrison, submitted by hand a number of requests for asylum and asylum assistance on behalf of Edward J. Snowden, the NSA whistleblower.
The requests were delivered to an official at the Russian consulate at Sheremetyevo Airport in Moscow late in the evening. The documents outline the risks of persecution Mr Snowden faces in the United States and have started to be delivered by the Russian consulate to the relevant embassies in Moscow.
The requests were made to a number of countries including the Republic of Austria, the Plurinational State of Bolivia, the Federative Republic of Brazil, the People’s Republic of China, the Republic of Cuba, the Republic of Finland, the French Republic, the Federal Republic of Germany, the Republic of India, the Italian Republic, the Republic of Ireland, the Kingdom of the Netherlands, the Republic of Nicaragua, the Kingdom of Norway, the Republic of Poland, the Russian Federation, the Kingdom of Spain, the Swiss Confederation and the Bolivarian Republic of Venezuela.
The requests join or update others previously made including to the Republic of Ecuador and the Republic of Iceland.