C’è un “opening soon” che riguarda il Duomo di Milano: se è vero che il giorno della nascita della cattedrale si può dire sia stato il 24 ottobre del 1387, quando il Duca di Milano Gian Galeazzo Visconti diede l’assenso per l’inizio degli scavi del marmo di Candoglia, in Piemonte, dove tutt’ora si trovano le cave, è anche vero che la perfezione non ha mai fine. A parte il fatto che i lavori di costruzione del Duomo si possono dire conclusi solo nel 1968, quando è stata posizionata l’ultima porta di bronzo, sono in molti, nel 2013, ad attendere il 4 novembre 2013, data in cui inaugurerà il nuovo Grande Museo del Duomo in piazza Reale e riaprirà, dopo un riallestimento, l’Archivio, in piazza Duomo 2, che raccoglie documenti, registri, spartiti, fotografie e tutto ciò che riguarda il Duomo di Milano, anno per anno (il documento più antico risale al 1145).
Un risultato che è costato, in termini economici, un investimento di 30-35 milioni di euro distribuiti in 3-4 anni e «che ha come primo fine quello di aumentare i servizi di accoglienza per i visitatori anche in prospettiva dell’Expo», dice il prof. Angelo Caloia, Presidente della Fabbrica del Duomo (organo che nasce insieme al Duomo e che d’allora si occupa della sua conservazione e manutenzione).
Il Museo sarà suddiviso in 27 sale, per una superficie di 2mila metri quadrati di spazio complessivo e in cui troverà luogo anche il Tesoro del Duomo, ovvero una delle più rare collezioni di arredi, suppellettili e paramenti sacri della cristianità. Conservato per secoli dentro il Duomo, ora il Tesoro sarà trasferito nel Museo e reso visibile a tutti con maggiore facilità. Lo stesso discorso vale per l’Archivio (costituito da sei sezioni principali, come l’Archivio Storico, che da solo conta quasi 500.484 cartelle, il Deposito, la Sezione Registri e Mandati, la Sezione Disegni, la Sezione Musicale e la Fototeca): sono state infatti progettate delle speciali scaffalature compattabili e automatizzate che permettono una migliore conservazione delle carte che narrano la storia del Duomo e delle persone che hanno contribuito alla sua realizzazione.
Le nuove sale di consultazione, inoltre, garantiranno un maggior numero di posti per chi volesse studiare i documenti. Nell’Archivio del Duomo si trovano tracce di tutta la storia di Milano: era il centro pulsante della vita della città e non solo. Si possono leggere dai documenti riguardanti la costruzione della cattedrale, alla fornitura dei materiali, ai proventi attivi e passivi derivati dai testamenti, le donazioni ed eredità, fino a testimonianze della vita del tempo, come, ad esempio, sono conservate in archivio anche delle “Grida” come quelle di cui parla Manzoni nei “Promessi Sposi”.
Un forte contributo e sostegno a tutte queste nuove aperture verrà dai volontari del Touring Club Italiano, che il 2 settembre scorso hanno firmato con il Duomo un vero e proprio protocollo di convenzione nell’ambito del progetto di Touring “Aperti per voi”: i volontari saranno impegnati per tenere aperti il Museo e l’Archivio per sei giorni alla settimana secondo gli orari di apertura al pubblico. Inoltre, sempre lo scorso 2 settembre, Touring ha presentato il volume “Il Duomo di Milano, una storia lunga 600 anni” (ed. Touring Club Italiano, 10 euro) uscito per quest’occasione e che racconta la storia del Duomo, la sua architettura e le principali opere che racchiude.
Dopo tutta questa cultura e grandiosità, la Fabbrica del Duomo ha pensato anche a un po’ di svago. Con ogni probabilità si riuscirà a realizzare sulle Guglie un vero e proprio bar, un punto di ristoro per garantire la possibilità di un piccolo rinfresco durante la visita (è infatti vietato portare con sé bottiglie): “Del resto sia prima che dopo la Seconda Guerra Mondiale già esisteva un bar sulle Guglie” dice il prof. Gianni Baratta, dirigente dell’aerea della valorizzazione della cultura e area fondi del Duomo.