Pizza ConnectionA Sedriano, il primo comune lombardo sciolto per mafia

Provvedimento mai applicato in regione

Sedriano è un paese «un paese pulito senza infiltrazioni», e i commissari inviati per valutare lo scioglimento del comune «non hanno trovato nulla: non c’è nulla», ha detto e ripetuto Alfredo Celeste, ormai ex-sindaco di Sedriano in quota Pdl, negli ultimi mesi. Dal suo arresto, arrivato in seguito all’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano che ha coinvolto anche l’ex assessore alla Casa della Regione Lombardia Domenico Zambetti, sono passati un anno e sei giorni. Nella serata di ieri 15 ottobre il consiglio dei Ministri ha valutato le conclusioni della relazione prefettizia inviata al Viminale il 10 luglio scorso e ha sciolto, insieme al comune di Cirò (in provincia di Crotone), l’amministrazione comunale di Sedriano

«al fine di consentire le operazioni di risanamento delle istituzioni locali, nelle quali sono state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata».

In questi mesi la commissione prefettizia ha studiato migliaia di carte. L’attenzione si è focalizzata in particolare sulle proprietà catastali legate ad aree a forte espansione contenute nel nuovo Piano di Governo del Territorio, che nelle ultime settimane è stato terreno di scontro all’interno della stessa giunta in cui Celeste mai si è dimesso come sindaco.

Il comune di Sedriano, nell’hinterland milanese

Sedriano, provincia di Milano e 11mila abitanti, è il primo comune lombardo sciolto per mafia da quando è stata approvata la legge sulle infiltrazioni della criminalità organizzata negli enti locali, datata 1991. E i fari dell’antimafia si sono accesi su Sedriano. Stando alle indagini, il sindaco Celeste, sarebbe stato influenzato nell’amministrazione del comune da Eugenio Costantino, che gli inquirenti definiscono «procacciatore di “affari” e di contatti» per la cosca Di Grillo-Mancuso e per il boss Giuseppe D’Agostino legato ai Morabito. Costantino, ufficialmente imprenditore, è anche padre della consigliera comunale di Sedriano Teresa Costantino, che sarebbe poi stata assunta all’Aler su una presunta raccomandazione dell’allora assessore regionale Zambetti. In virtù di questa vicinanza con le istituzioni Costantino, secondo gli investigatori, sarebbe riuscito ad «asservire a fini corruttivi il Sindaco», ottenendo da quest’ultimo «una serie di promesse e di assegnazione di lavori pubblici gestiti dalla sua amministrazione comunale». Il tutto, secondo i pm «con l’aiuto di Marco Scalambra», medico e marito della capogruppo Pdl e consigliere comunale di Sedriano, Silvia Fagnani. Costantino e Scalambra per gli investigatori avrebbero garantito anche un appoggio “futuro” alla successive “elezioni politiche nazionali”. Secondo il pm, il presunto boss Costantino avrebbe ottenuto, per esempio, da Celeste una raccomandazione per aprire un “bar-gelateria” in un centro commerciale del Comune dell’hinterland milanese.

Sindaco e due consiglieri che non risultano però tra gli indagati. Celeste è stato però indagato e arrestato con l’accusa di corruzione, su cui la procura ha chiesto di applicare l’aggravante dal metodo mafioso, per questo nelle scorse settimane la Direzione distrettuale antimafia ha chiesto per lui la misura di prevenzione personale con l’emissione della sorveglianza speciale per tre anni. La sezione misure di prevenzione del tribunale meneghino si prouncierà il prossimo 27 novembre. Per l’accusa Celeste è la «fotografia un politico colluso e dipendente nelle sue decisioni dall’influenza esercitata da Costantino e Scalambra, che lo hanno indotto a compiere atti contrari ai doveri del proprio ufficio».

Il sindaco di Sedriano ad un’inaugurazione nel comune milanese (foto Comune di Sedriano)

Celeste ha sempre respinto le accuse, contestando che per lui «Costantino non era un boss ma il referente politico locale di Democrazia Cristiana per le Autonomie» in particolare in occasione dell’invito di Nicole Minetti a presenziare come madrina ad una serata sulla creatività femminile: Celeste chiamò proprio Costantino pregandolo di portare con sè un certo numero «di persone per potere far fronte ad eventuali contestatori, tenuto conto – puntualizzavano i pm – della ben nota vicenda che poco tempo prima aveva visto coinvolta la medesima Minetti» ovvero quella sulle serate oggetto del processo “Ruby” a Milano.

Un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare che portò all’arresto, tra gli altri, il sindaco di Sedriano Alfredo Celeste

Costantino invece secondo le indagini non sarebbe solo un rampante ras dei compro oro e un referente politico locale, ma viene dipinto dagli investigatori come una sorta di procacciatore d’affari delle cosche Morabito e Mancuso, ed egli stesso dirà in una intercettazione parlando dei rapporti con Domenico Zambetti che «starò sempre dalla parte della delinquenza. Sempre». Detto “l’elegantone” Costantino è personaggio dai mille volti con interessi che vanno dall’imprenditoria (fino al 2004 è socio accomandante della società La Triade, insieme a Camillo Rende, arrestato e poi condannato a 6 anni e 8 mesi per associazione di stampo mafioso e usura), alla politica, passando per episodi criminali di tipo estorsivo. É lui per gli inquirenti il chiavistello principale per arrivare allo stesso ex-assessore regionale alla Casa.

I risultati elettorali delle ultime elezioni al Comune di Sedriano

A inchiodare Celeste, secondo gli inquirenti, ci sono anche le intercettazioni telefoniche. Tuttavia il sindaco, di professione insegnante di religione, a tre mesi dall’arresto viene scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare e torna a sedere in municipio. Nel frattempo intanto Celeste se la prende anche con i giornalisti: è il caso della cronista della testata locale Ester Castano, la prima penna a scrivere che lì, in quel comune di 11mila abitanti qualcosa non andava. A colpi di diffide e querele si è consumata la guerra tra la cronista e il sindaco, che è proseguita anche nel day-after la decisione del Consiglio dei Ministri.

Celeste ha sempre respinto però ogni addebito scaturito dalle inchieste, e nella mattinata del 16 ottobre ha fatto sapere che farà «ricorso al Tar per contestare la misura, che trovo assurda». «Oggi» ha dichiarato il sindaco nel recente passato «non posso che prendere le distanze da Costantino dopo che lui ha dichiarato che tra la legalità e la malavita sceglierà sempre la seconda». In una intercettazione agli atti però lo stesso Celeste, la pensa diversamente nel rivolgersi a Costantio «Tu sei il mio modello, io guardo a te e ho invidia, non c’è niente da fare». Intanto il TAR l’8 gennaio 2015 ha respinto il ricorso proposto da cinque ex amministratori (l’ex vicesindaco, due ex assessori e due ex consiglieri comunali, tutti del centrodestra) per contestare il decreto con il quale il Presidente della Repubblica, il 21 ottobre 2013, sciolse il Comune.

Sentenza rigetto TAR Lazio su ricorso scioglimento Comune di Sedriano

Sedriano è così il primo comune sciolto per mafia in Lombardia. Un altro comune era stato vicino a questo provvedimento: quello di Desio nel 2011 in seguito all’inchiesta “Infinito” sempre della direzione distrettuale antimafia di Milano. I consiglieri però rassegnarono le dimissioni prima dell’arrivo dei commissari. Nei prossimi ventiquattro mesi il comune di Sedriano vedrà l’insediamento dei commissari, dopodichè si andrà a nuove elezioni.

Ultimo aggiornamento: 9 gennaio 2015

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