Al via la guerra degli smartwatch: chi parte davanti?

Tecnologia

Paragonare un orologio classico ad uno smartwatch è come paragonare un vecchio Nokia 3310 ad uno smartphone. Quel valore aggiunto che viene identificato pomposamente attraverso l’intelligenza («smart») non è solo una peculiarità o una funzione in più, ma una vera e propria rivoluzione di concetto.

Una rivoluzione che sta per arrivare sugli scaffali dei negozi. L’invasione (così, almeno, sperano i produttori) degli smartwatch è ormai alle porte, con tutte le grandi aziende tecnologiche al lavoro per mettere a punto il proprio modello nel più breve tempo possibile. Ma questa rivoluzione arriva circondata da un numero considerevole di interrogativi, tra cui ad esempio questo: abbiamo davvero bisogno dell’ennesimo gadget tecnologico con cui aumentare il nostro livello di tecno-stress? 

In attesa di scoprire la risposta, ecco quali sono i modelli che entreranno sul mercato prossimamente, e quali saranno le loro caratteristiche principali.

I’M WATCH

I’M Watch è, in primo luogo, una creazione italiana. «Il primo vero smartwatch del mondo», titolo di cui si fregia orgogliosamente nell’home page del proprio sito, è stato creato dagli amici e colleghi imprenditori Manuel Zanella e Massimiliano Bertolini, appoggiati (anche) dagli investimenti di Ennio Doris. Si può acquistare già da alcuni mesi a 299 euro. Ha una batteria che dura circa 18 ore e un display touch dal design elegante da 1,54 pollici. Si connette in tethering al bluetooth dello smartphone sfruttando la connessione 3G dello stesso: nel suo modello attuale, infatti, I’m Watch non dispone di un connettore hi-fi. Offre una gamma di app native ancora limitata e, secondo alcune recensioni, una qualità audio non ottimale.

PEBBLE

Finanziato in crowdfunding, Pebble passerà alla storia comeil primo smartwatch di successo. Ne sono già stati venduti più di 250mila. Un orologio dal design semplice e non troppo costoso, che collegandosi via bluetooth allo smartphone permette di visualizzare al polso le notifiche di chiamate, messaggi ed email. È dotato di un display retroilluminato da 1,26 pollici e risoluzione di 144×168 pixel in bianco e nero. Vibra, ed è dotato di sensori in grado di rilevare la luce ambientale e la posizione (un magnetometro). Ancora poche le applicazioni disponibili; un altro punto debole potrebbe essere la scarsa memoria interna. La batteria dura tra i 5 e i 7 giorni. Viene venduto online in tutto il mondo a 150 dollari, esiste in diversi colori.

SAMSUNG GALAXY GEAR

La multinazionale sud coreana ha cercato di anticipare la concorrenza, presentando il proprio smartwatch in anteprima all’IFA di Berlino nel settembre 2013. Basato su Android come il Pebble, il Galaxy Gear è dotato di uno schermo più grande e di una fotocamera con sensore da 1,9 megapixel. Ha anche un microfono integrato che può essere utilizzato per effettuare chiamate senza nemmeno estrarre lo smartphone dalla tasca. Difetti e limitazioni: costa il doppio del Pebble (299 dollari), la batteria dura meno (25 ore), è compatibile soltanto con pochissimi modelli di telefoni, il Galaxy Note 3, il Galaxy Note 10.1 e il Galaxy S4 (entro fine anno). Tutte caratteristiche che andrebbero ovviamente testate con un utilizzo “reale”.

SONY SMARTWATCH 2

Lo Smartwatch 2, presentato anch’esso all’IFA di Berlino a settembre, migliora alcuni difetti presenti nella primissima versione del prodotto. Dotato di un display da 1,6 pollici con risoluzione di 220 x 176 pixel, è impermeabile come il Pebble. La batteria dura 4 giorni, l’orologio si connette con tutti gli smartphone dotati di Android 4.0 o superiore. Il prezzo – 189 euro – è concorrenziale. Anche il modello di Sony presenta le stesse funzioni dei rivali, permettendo (attraverso una app scaricabarile gratuitamente da Google Play) di gestire le chiamate, la musica, gli sms e le notifiche internet dello smartphone. La cassa è in alluminio, il cinturino in silicone.

GOOGLE NEXUS GEM

La notizia è di poche ore fa: Google avrebbe uno smartwatch “quasi pronto” allo sbarco sul mercato internazionale, il Google Nexus (o Gem). Secondo le indiscrezioni riportate dal blog 9to5google, solitamente una fonte attendibile per le vicende interne a Big G, il dispositivo sarebbe ormai entrato nel processo di produzione. Poco o niente si sa riguardo alle caratteristiche tecniche, se non che si integrerà con il servizio di ricerca vocale Google Now e funzionerà con dispositivi Android e forse iOS e Windows. La data della presentazione ufficiale è prevista per il 31 ottobre 2013.

APPLE iWATCH

Apple sembra essere l’azienda che temporeggia più di tutte sul versante smartwatch. Almeno in apparenza. Già, perché le sorprese da Cupertino potrebbero essere dietro l’angolo: secondo alcuni blog americani, per recuperare il tempo perduto la società di Tim Cooks avrebbe deciso di acquisire direttamente Pebble e la sua tecnologia, utilizzandola come “base” per il primo iWatch. Intervistato dai giornalisti su questa possibilità, il ceo di Pebble Eric Migicovsky ha risposto elusivamente: «Non posso parlare di questo, purtroppo», dando adito a molte supposizioni. Secondo Bloomberg, 100 ingegneri sono già al lavoro, in gran segreto, per mettere a punto l’orologio intelligente di Apple. La presentazione potrebbe forse avvenire il prossimo 22 ottobre, quando saranno lanciati i nuovi modelli di iPad. Secondo i rumour, il prezzo di vendita si aggirerebbe attorno ai 350 dollari.

 twitter @valeriobassan

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