Ronald D. Moore è stato il creatore e il produttore esecutivo di una delle serie televisive più belle e importanti dello scorso decennio: il remake del classico della fantascienza Battlestar Galactica. Dopo parecchio, Moore sta per tornare come produttore esecutivo di una nuova serie basata su un soggetto dell’esordiente Cameron Porsandeh: Helix. La prima puntata andrà in onda dal 10 gennaio, tra pochissimo, sul canale televisivo americano SyFy. La prima stagione sarà di 13 episodi e ognuno racconterà un giorno della vita (o, conoscendo Moore, della lenta morte) degli scienziati inviati in una base artica per controllare l’evolversi di un’epidemia. E promette davvero bene.
Quattro anni così così
È dal 2009 che Ron D. Moore cerca di ripetere la magia e il successo di Battlestar Galactica (da qui in avanti BSG) ma non gliene è andata bene una. Il primo lavoro dopo la serie che lo ha reso famoso è un prequel della stessa, intitolato Caprica. Ambientata nello stesso universo, racconta gli eventi che portano a Battlestar Galactica. Ma i fan non ci ritrovarono né lo spirito, né i colpi di scena della serie che avevano amato e Caprica viene sospesa dopo nemmeno una stagione. Il 2009 è anche l’anno di Virtuality, serie ambientata sulla prima astronave-colonia creata dall’uomo per l’esplorazione spaziale. La prima puntata viene girata per Fox e va pure andata in onda, ma le altre non vengono nemmeno prodotte. Poi tocca a La Cosa: Moore lavora al remake del film del 1982 di John Carpenter, ma la sua sceneggiatura non piace e viene riscritta da un altro autore (il film poi esce nel 2011, con scarsissimo successo). Un altro progetto che ha scaldato, e poi gelato, il cuore dei fan é Battlestar Galactica: Blood & Chrome, webserie ambientata dopo Caprica e prima di BSG, mai trasformatasi in una vera serie dopo gli scarsi risultati del prequel. Nel 2011, Moore, lavora per NBC a una serie televisiva che lui stesso ha descritto come un «Harry Potter per adulti». La serie si sarebbe dovuta chiamare 17th Precinct, ma — indovinate un po’? — non è mai stata realizzata. Stessa fine hanno fatto altri due progetti, entrambi a tema western, The Wild Wild West e Hangtown. Tutte e due cancellati ancor prima di essere girati dai canali televisivi che li hanno commissionati. Insomma, gli ultimi anni per Ronald D. Moore non sono stati facili. Ma, con Helix, le cose protrebbero finalmente cambiare. E gli spettatori potrebbero ritrovare la qualità e l’intelligenza che avevano amato in Battlestar Galactica.
Cosa si sa di Helix?
Lo sappiamo, delle sinossi ci si può fidare poco. Ma, in assenza di altri materiali, tocca almeno dare una letta. I materiali distribuiti alla stampa parlano di Helix come un «un thriller su un team di scienziati del “Centro per il controllo delle malattie” che arrivano in un laboratorio nell’Artico, l’Arctic Biosystems. Sono lì per investigare su una possibile epidemia, ma si trovano alle prese con una terrificante situazione di vita o di morte, che potrebbe anche essere la chiave per salvare l’umanità o condannarla all’estinzione. L’epidemia è solo la punta dell’iceberg. Man mano che il virus si evolve, la aggiacciante verità inizia a svelarsi». Nell’unico trailer rilasciato fin ora si vede una frase, sottotitolo della serie, che ci svela attorno a quali temi ruoterà Helix: «Play God. Pay the price». Gioca a fare Dio, pagane il prezzo.
Il sito specializzato in fantascienza IO9 ha visto in anteprima il primo episodio di Helix e, pur non potendo svelare molto, ne parla già come «il nuovo Lost (prima che Lost andasse a rotoli)». In effetti, gli ingredienti ci sono tutti: Helix lavora nel nuovo territorio della fantascienza, quello del near future. Non un futuro lontano fatto di astronavi, robot e raggi laser (come quello di BSG) ma quello dietro l’angolo in cui, ad esempio, l’ingegneria genetica può manipolare il DNA e trasformare un semplice virus in qualcosa di più. E poi non è solo fantascienza: i generi si mescolano, uniscono, remixano. Stando a quello che si è visto fino ad ora in Helix ci sono, sì, elementi di science-fiction ma anche di thriller e di horror. Gli infetti ricordano tantissimo gli zombie moderni: quelli che, invece di arrancare, corrono dietro alle loro prede. In più, dicono i creatori, la serie si discosterà dal classico approccio ai flashback che ci permettono di scoprire qualcosa di più dei personaggi (come in Lost, appunto). Al loro posto ci saranno delle allucinazioni indotte dal virus con cui sono a contatto. E ogni personaggio diventerà così un narratore inattendibile. Sarà compito dello spettatore decidere se quello che ha visto è verità o allucinazione.
Per sapere se le aspettative sono ben risposte non si può fare altro che aspettare ancora qualche giorno. Speriamo di poter festeggiare, oltre all’arrivo di una nuova grande serie tv, anche il ritorno in grande di Ronald D. Moore.
I primi 15 minuti della prima puntata
Aggiornamento del 4 gennaio: SyFy ha caricato su YouTube i primi 15 minuti della prima puntata di Helix. Li potete vedere qui sotto.