La televisione è uno dei più forti canali per influenzare l’opinione pubblica. In Italia questo è particolarmente vero; secondo uno studio condotto dalla BBC infatti “l’80% della popolazione [italiana] si affida alla televisione per informarsi quotidianamente. Tale percentuale è la più alta fra i paesi dell’Unione Europea”. Per questo la TV è fra i più potenti strumenti di influenza dell’opinione pubblica. Ma esattamente quanto la televisione sia in grado di influire sulle persone è difficile da stabilire. La rete, al contrario, seppur offrendo una penetrazione minore, garantisce una tracciabilità e un accumulo statistico di informazioni di gran lunga superiore e totalmente misurabile grazie agli innumerevoli mezzi a disposizione. In ambito politico, e non solo, questo potrebbe essere determinante nella definizione delle strategie che i vari partiti decideranno di adottare.
Prendiamo come esempio il Movimento 5 Stelle, che fino a poco tempo fa si era automposto di non partecipare a trasmissioni televisive prediligendo internet come unico canale di comunicazione. Grazie agli strumenti forniti dalla rete possiamo analizzare come la loro inversione di tendenza e decisione di comparire in TV abbia modificato il loro tasso di gradimento e notorietà.
Qualche settimana fa alcuni parlamentari del M5S sono stati protagonisti di discussioni molto accese e, a ragione o a torto, sono stati additati dalle principali cariche di stato e mass media per lo più come eversivi, istigatori di violenza e pericolosi per la democrazia. Eppure, nonostante la coesione di principali partiti e media nel dipingere negativamente il M5S recenti sondaggi elettorali non mostrano una flessione nel gradimento per il movimento.
Questo risultato è attribuibile in larga parte all’attenzione che il M5S ha avuto nei mass media nei giorni passati (dopotutto, come diceva Brendan Behan non esiste la pubblicità negativa) ma anche alla presenza televisiva dei deputati a 5 Stelle in programmi come Porta a Porta, Servizio Pubblico e Le Invasioni Barbariche, come proveremo a analizzare di seguito.
I sondaggi elettorali, per quanto offrano una indicazione delle preferenze elettorali, sono per definizione solo indicativi di un campione sempre diverso e non misurano con accuratezza la lealtà nei confronti di un candidato o partito, cosa che invece la rete è in grado di fare molto più accuratamente. È proprio nella rete che si registrano le tendenze più interessanti a seguito di queste concitate settimane.
Il 22/01 il vicepresidente alla Camera, Luigi Di Maio, ha partecipato , in studio, al programma di Vespa Porta a Porta, il 23/01 il vicepresidente della Commissione Esteri Alessandro Di Battista è intervenuto alla trasmissione di Santoro Servizio Pubblico che la settimana seguente ha avuto come ospiti nuovamente l’onorevole Di Maio e la collega deputata Giulia Sarti. Di Battista è in seguito tornato protagonista venerdì 31 nella trasmissione le Invasioni barbariche di Daria Bignardi concedendo l’apparizione in uno studio televisivo.
Se si analizzano i dati riportati su Topsy si nota immediatamente come in concomitanza con le date delle presenze in tv i numeri di menzioni online dei due deputati a 5 Stelle (e del Movimento stesso) sono salite enormemente. Tuttavia questi dati non dicono ancora abbastanza in termini di gradimento, in quanto sono puramente quantitativi. Facebook invece offre una prospettiva più qualitativa.
Osservando le statistiche delle pagine individuali dei candidati Di Battista e Di Maio e confrontandole con le settimane che hanno preceduto le loro apparizioni in TV si nota come ci sia stato un forte aumento, ben al di sopra della media, sia di “Likes” ricevuti, che volendo si possono interpretare come indice qualitativo oltre che quantitativo dal momento che rappresenta una sorta di endorsment , che di “People talking about this” interpretabile come dato quantitativo a supporto delle statistiche fornite da Topsy.
Per il profilo di Di Battista si registra un incremento di “Likes” per settimana che supera il +2230%, passando da una media di 1600 agli oltre 37000 in più a settimana. Sulla pagina di Di Maio invece si registra un piu’ moderato, ma non per questo meno rilevante, +900% salendo da circa 1000 nuovi “Likes” a settimana agli oltre 10000.
L’incremento dei “Likes” e “talking about this” su facebook dei parlamentari Di Maio e Di Battista
La rilevanza di queste statistiche tuttavia acquisisce validità soprattutto se confrontata con quella che può essere vista come la “concorrenza” in ambito politico per i candidati M5S. In questo caso si possono quindi analizzare i profili della presidente della camera Laura Boldrini, del Presidente del Consiglio Enrico Letta, di Matteo Renzi e/o di Silvio Berlusconi. Da questi si evince subito che le recenti settimane ed apparizioni televisive hanno favorito i deputati grillini (qui sotto riportiamo l’esempio di Boldrini e Renzi).
Ovviamente molti fattori, oltre all’impatto della televisione, potrebbero aver contribuito ai risultati proposti, come ad esempio il più forte attivismo online da parte dei deputati 5 stelle rispetto ai competitor analizzati. Tuttavia questi strumenti, per senza pretesa di identificare causalità, aiutano a dare una indicazione dell’importanza della televisione come strumento per influenzare l’opinione pubblica e a misurare la popolarità dei politici utilizzando la rete.
Gli stessi mezzi, se sottoposti a scrutini ben più approfonditi e accurati, possono fornire anche un’interpretazione del web-sentiment che aiuta a completare la visione sulle tendenze scaturite dall’utilizzo della televisione come media. In questo caso bisognerà analizzare i commenti che vengono forniti sui vari post dei politici presi in considerazione secondo criteri di analisi del testo, del contenuto, di linguistica computazionale e tramite l’uso di elaborazione del linguaggio naturale. Per quanto esistano sistemi automatizzati per fornire un’analisi di tutto ciò, non sono ancora accurati abbastanza da tenere conto ad esempio del tono del messaggio, che potrebbe essere sarcastico.