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Ucraina, ancora scontri nonostante l’accordo di Ginevra

Ieri 17 aprile Usa, Ue, Russia e Ucraina seduti al tavolo di Ginevra hanno raggiunto un accordo per la de-escalation della tensione in Est Ucraina. Si tratta di «passi iniziali e concreti per ridurre la tensione e ripristinare la sicurezza per tutti i cittadini ucraini», ha detto John Kerry in una conferenza stampa congiunta con Lavrov. Qui l’accordo. Obama avverte: «Non possiamo essere certi di nulla. Credo ci sia la possibilità, la prospettiva, che la diplomazia possa distendere la situazione».

Ma i filo-russi di Donetsk dicono di non riconoscere gli accordi svizzeri e si dicono favorevoli a un accordo con Kiev solo se sarà loro concesso il referendum per l’indipendenza della città. Nella notte, un commando di paracadutisti ha assaltato e distrutto un posto di blocco dei secessionisti in un villaggio alle porte di Slaviansk, nella regione orientale di Donetsk. 

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18 aprile

GERMANIA: PRONTI A NUOVE SANZIONI SE MOSCA CONTINUA A DESTABILIZZARE

15.00 Il ministro della Difesa tedesco, Ursula von der Leyen, intervistata da Focus, ha dichiarato: «Noi europei diciamo senza fraintendimenti che se Mosca continuerà a destabilizzare (l’Ucraina) attiveremo il terzo livello di sanzioni». E ha aggiunto: «Farebbero retrocedere l’economia mondiale nel suo complesso, ma colpirebbero la Russia nella maniera più dura e duratura». Per il ministro l’economia locale già ora patisce il congelamento degli investimenti e il loro spostamento su altri Paesi.

RUSSIA: “COSTRUZIONE SOUTH STREAM CONTINUERÀ”

14.30 Un’eventuale sospensione da parte dell’Ue del progetto per il gasdotto South Stream, che dovrebbe aggirare l’Ucraina e collegare la Russia con l’Europa centrale e meridionale, non avrà conseguenze sulla realizzazione dell’opera. Lo ha dichiarato il ministro russo dell’Energia Alexandr Novak

UCRAINA, RESPINTI ALLA FRONTIERA 150 RUSSI

14.00 L’Ucraina ha respinto alla frontiera 150 cittadini russi in meno di 24 ore dopo l’introduzione ieri di una nuova norma per ostacolare «le azioni dei provocatori nell’est e nel sud del paese» che investe i cittadini russi, o crimeani maschi di età compresa fra i 16 e i 60 anni di età. A questi cittadini russi non verrà concessa l’autorizzazione a varcare la frontiera se non dimostreranno ragioni credibili per giustificare il loro viaggio.

La stessa norma vale anche per le donne crimeane di età compresa fra i 20 e i 35 anni a cui sarà concesso il permesso di varcare la frontiera solo dopo «verifiche speciali». 

DONETSK, VICE-COMANDANTE DEI FILO-RUSSI: “ACCORDO CON KIEV SOLO SE AVREMO REFERENDUM”

Secondo Rai News, il vice comandate della milizia popolare della autoproclamata Repubblica di Donetsk, Serghiei Tsipliakov, ha detto in un’intervista alla testata Rbk che i suoi uomini sono disposti ad accordarsi con il governo di Kiev solo se sarà concesso il referendum per definire lo status delle regioni di Donetsk e Lugansk e per chiedere la sovranità della zona e forse anche l’annessione alla Russia.

FILO-RUSSI DONETSK: “NON RICONOSCIAMO GLI ACCORDI D GINEVRA”

12.00 I separatisti filorussi della «Repubblica di Donetsk» dichiarano di non sentirsi vincolati all’intesa siglata ieri da Russia, Ucraina, Ue e Usa, perché «non è stato firmata da loro». Affermano che loro obiettivo resta il referendum sull’autonomia. Lo ha dichiarato alla stampa uno dei «ministri» del governo della repubblica autoproclamata. Gli insorti, inoltre, non hanno intenzione di lasciare gli edifici amministrativi che occupano nell’Ucraina orientale se prima non si dimette il governo  di Kiev, definito «illegale».

SERHEYEVKA, PARACADUTISTI UCRAINI ASSALTANO POSTO DI BLOCCO DEI FILO-RUSSI

Secondo quanto riferisce Rai News, che fa riferimento ad alcuni testimoni oculari citati da un notiziario on-line, un commando di paracadutisti avrebbe assaltato e distrutto un posto di blocco dei secessionisti a Serheyevka, villaggio situato alle porte della città. Sarebbero risuonate raffiche di armi e almeno una persona sarebbe rimasta uccisa, ma la notizia non è ancora confermata. La zona sarebbe sorvolata da elicotteri militari. 

DONETSK, FILO-RUSSI RIFIUTANO DI LASCIARE EDIFICI PUBBLICI

La Bbc racconta che a Donetsk i separatisti filorussi si rifiutano di lasciare gli edifici pubblici, nonostante sia previsto dall’accordo di ieri a Ginevra. Alexander Gnezdilov, portavoce dell’autoproclamata Repubblica del Popolo di Donetsk, ha dichiarato che l’occupazione terminerà soltanto quando se ne andrà il governo «illegale» di Kiev.

17 aprile

COSA È SUCCESSO IERI

Raggiunto l’accordo a Ginevra. I principali punti: tutti i Paesi coinvolti nella crisi devono astenersi dall’uso della forza; tutti i gruppi armati illegali devono essere disarmati; tutti i palazzi occupati illegalmente devono essere liberati; tutti i posti pubblici illegalmente occupati devono essere evacuati; amnestia per i manifestanti.Guardian. 

Barack Obama interviene in serata, a poche ore dall’accordo, e avverte: «Non possiamo essere certi di nulla. Credo ci sia la possibilità, la prospettiva, che la diplomazia possa distendere la situazione»,  «Non sappiamo se questa presa di posizione sarà rispettata nei prossimi giorni», ha continuato.

Mentre a Ginevra si tratta, Vladimir Putin nel pomeriggio partecipa a una direct line in tv con i suoi connazionali e afferma: «Spero tanto di non dove usare il diritto concessomi dal parlamento di impiegare la forza in Ucraina». E aggiunge «nessuno di noi deve aver paura» dell’espansione della Nato a Est perché la Russia «risponderà per garantire la propria sicurezza», anche se «si rischia una corsa agli armamenti». Putin afferma il diritto di usare la forza in Est Ucraina, titola il New York Times.

Kiev vieta l’entrata nel Paese a tutti i russi maschi di età compresa tra i 16 e i 60 anni. Reuters.

Migliaia di studenti e insegnanti hanno manifestato a favore dell’unità dell’Ucraina a Lugansk, città dell’est del Paese in cui gli insorti filorussi occupano la sede dei servizi segreti. Ampie manifestazioi pro-Kiev anche a Donetsk.

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