Il segreto per inventare la password perfetta

Il segreto per inventare la password perfetta

Il problema è uno di quelli tosti. Un dilemma da primo mondo, certo, ma molto importante: come fare a ricordare tutte le password che si utilizzano?

E soprattutto: come si fa a mantenerle sicure? C’è chi, in modo molto pericoloso, ne brevetta una e la utilizza per tutti gli account che possiede (dai vari indirizzi di posta a Twitter, Facebook, LinkedIn e così via). Rischioso, appunto: scoperta una, scoperte tutte. Chi invece se ne inventa una diversa per ciascun account, se le dimentica/confonde/sbaglia. Un disastro. Come si può fare a venirne fuori? Prendere nota? Segnarsele su qualche documento nascostissimo? No, troppo imprudente.

Per inventare una password per ogni account, che sia memorizzabile senza problemi, ci si può basare proprio su alcune caratteristiche del programma che si usa. Ad esempio, per Facebook: comincia per “f”, come “film”. E allora, qual è il vostro film preferito? Pulp Fiction? Molto bene. Vincent Vega, uno dei personaggi principali, potrebbe essere una buona password. Aggiungiamo qualche numero, ad esempio quando è uscito il film, il 1994, o quanti anni avevate quando l’avete visto la prima volta, o dove (al notissimo – e inventato – Cinema Star, ad esempio). Potrebbe risultare una password così: vvega1994_18@cinemastar.

Lo stesso si può fare per Twitter: qui è la T, come “tedesco”. Allora pensate a un tedesco famoso, a quando è nato e cosa ha fatto nella vita. Un esempio? MichaelSchumacher1969@formulauno.

Piace? Tutto sommato, se si memorizzano le associazioni di idee nel momento in cui si crea una password nuova (ed è facilissimo) il problema è pressoché risolto. Certo, non contro gli hacker esperti, ma in quei casi l’unico rimedio è la preghiera.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter