Gli americani stanno comprando meno armi: il dato è noto ed è stato sottolineato da diverse analisi. Ma il motivo non è dei più immediati da comprendere: il fallimento della lotta alle armi intentata da Obama. Finché risultava credibile, gli statunitensi hanno fatto scorta di armi da fuoco, soprattutto di quelle “da Rambo”. Ora sembra che il presidente democratico non sia più preso sul serio e i fan delle pistole non sentono più il bisogno di riempire i propri arsenali prima di un’eventuale messa al bando. È la tesi di un articolo di Businessweek, di cui pubblichiamo alcuni estratti:
Mercoledì (27 agosto, ndr), il produttore di armi Smith & Wesson ha registrato dei risultati deludenti e il prezzo delle sue azioni è sceso del 14 per cento. Dall’inizio dell’anno il titolo si è ribassato del 34 per cento. Sturm Ruger, l’altro produttore di pistole e fucili quotato in borsa, è andato anche peggio: le sue azioni sono scese del 42 per cento quest’anno. Le persone non stato più comprando pistole.
Ma c’è di più in questa storia. Fino a quest’anno le armi da fuoco si sono vendute a ritmi folli. Le vendite sono andate alle stelle durante gli anni della presidenza Obama. Ora, improvvisamente, sembra che l’America abbia raggiunto un “picco di armi da fuoco” e che la bolla delle armi da fuoco di Obama stia scoppiando.
Questo grafico mostra le performance dei due produttori di armi da fuoco durante gli anni di Obama:
Cosa ha causato questa incredibile crescita delle vendite di armi da fuoco? E perché si è arrestata di colpo? In una parola: Obama. Tre anni fa, quando il prezzo delle azioni della Sturm Ruger era cresciuta del 400% durante gli anni di Obama, gli analisti di Wall Street avevano tre teorie su cosa stesse facendo volare le vendite.
La prima era la paura che la Grande Recessione avrebbe provovato un’ondata di criminalità. La seconda, a essa legata, era la teoria che gli americani si stessero armando cercando di anticipare un collasso del debito in stile greco e che le rivolte che ne sarebbero derivate. Ma gli analisti dissero che il principale motivo era la paura di un presidente democratico e liberal che togliesse le armi a tutti.
Come disse a quel tempo Jim Barrett, un analista di C.L. King, «quelle che si stavano impennando erano i “fucili tattici”, la roba che potrebbe usare Rambo, quello che gli industriali chiamano eufemisticamente “fucili sportivi moderni”. Gli entusiasti delle armi da fuoco si erano fissati che questi tipi e altri simili sarebbero stati messi al bando, e corso a farne scorta.
Quando il temuto bando sulle armi non avvenne dopo l’elezione di Obama, e quando la spesa pubblica in deficit non si trasformò in un caos apocalittico, i gruppi per i diritti alle armi decisero che Obama stava semplicemente aspettando di essere rieletto e non dover fronteggiare ancora gli elettori, e che dopo sarebbe arrivato a prender loro le armi.
Ma poi, dopo la sparatoria di Newton del dicembre 2012, Obama davvero fece un passo verso modeste misure di controlo delle armi, il che davvero mandò le vendite alle stelle.
Ma l’affondo di Obama sul controllo delle armi è fallito miseramente. E questo alla fine sembra aver convinto un numero significativo di fan delle armi che il presidente probabilmente non sarà in grado di toglier loro le armi. Potrebbe anche essere il caso, come un altro analista ha sottolineato, che gli Usa siano semplicemente ultra-saturati di armi che, a differenza, diciamo, del latte, non scadono e sono spesso tramandate alla generazione successiva. Da qui il picco delle armi.