Afol, le incognite della nuova agenzia del lavoro

Afol, le incognite della nuova agenzia del lavoro

Dal 2000 a seguito di importanti innovazioni legislative (L 59/97, D.lgs 469/97) le Province sono state coinvolte nel processo di riforma del mercato del lavoro con i compiti di garantire una efficace ed efficiente offerta pubblica di servizi in materia di formazione professionale e politiche del lavoro a livello locale.

In Provincia di Milano, per realizzare tale scopo si sono costituite una rete di “Agenzie Territoriali” note con l’acronimo Afol (Agenzia Formazione Orientamento Lavoro)[1].  Ad eccezione di Afol Milano, che assume la veste giuridica di Azienda speciale della Provincia di Milano, il sistema delle Afol si caratterizza per un forte partenariato tra Provincia e Comuni[2].

Dopo una complessa negoziazione tra gli stakeholder e con un iter amministrativo molto complesso, data la contemporanea Riforma Delrio in merito all’abolizione delle province, si intende costituire una Agenzia Metropolitana, fusione delle attuali Afol territoriali. In realtà al momento la fusione riguarda solo due agenzie: Afol Milano e Afol Nord-Ovest, che in questi anni, possiamo dirlo con una certa franchezza, non hanno certo brillato in termini di efficacia ed efficienza e dove purtroppo non sono certo mancati alcuni scandali[3]. Tuttavia, con Expo 2015 alle porte e le numerose crisi aziendali che in questi anni hanno colpito le aziende del core metropolitano, l’ambizioso obiettivo è quello di rilanciare l’Agenzia, concentrandone gli sforzi verso azioni mirate volte allo sviluppo locale, con particolare riguardo alla unificazione dei servizi trasversali (amministrazione e controllo) e delle direzioni di filiera (Riquadro 1).

Riquadro 1 – Governance  Afol Metropolitana

Fonte: Piano industriale di Afol Metropolitana. Per guardare il grafico ingrandito cliccare qui

In sintesi, lo schema prevede una struttura “centrale” caratterizzata da una funzione di supporto alle strutture operative e “n” strutture territoriali caratterizzate da un alto grado di autonomia e responsabilità di carattere gestionale nell’erogazione dei servizi.

Statuto e piano industriale della nuova Afol Metropolitana

Lo Statuto va incontro a tutti di principi di valutazione e vigilanza volti a un sistema efficiente, che ricorda molto il buon esempio delle Lan, ex-strutture di gestione dei servizi al lavoro pubblici locali in Svezia[4]. In generale, gli organi dell’agenzia sono: l’assemblea consortile, il consiglio di amministrazione e il direttore.

L’Assemblea consortile è composta dai rappresentanti degli enti consorziati, nella persona del sindaco, del presidente della provincia o di un loro delegato, ciascuno con responsabilità pari alla quota di partecipazione fissata nella convenzione (risorse messe in campo e densità abitativa). I suoi principali compiti sono: eleggere il consiglio di amministrazione (Cda) e determinare gli indirizzo strategici dell’agenzia.

Il Cda è composto da un numero massimo di cinque membri individuati con le modalità previste dalla convenzione e in ogni caso due consiglieri di amministrazione, tra cui il presidente del consiglio di amministrazione, sono nominati su indicazione del presidente della provincia di Milano[5]. Il compito più importante del Consiglio è ovviamente la nomina del Direttore Generale o la sua eventuale revoca.

Il contratto del Direttore Generale dura cinque anni e il suo compito è quello di garantire attraverso le risorse assegnate gli standard di servizio concordati con il consiglio di amministrazione ed esercita ogni funzione attribuitagli da norme regolamentari o da specifiche deleghe approvate dal Consiglio di Amministrazione.

Anche il Piano Industriale presenta certamente molti punti condivisibili[6], nonostante non fornisca le attuali performance delle due Agenzie, ma piuttosto richiama una metodologia dove però mancano i dati[7], pertanto non è possibile fornire un giudizio sulla possibile efficacia dei servizi proposti.

Tra i nuovi servizi previsti (riassunti nel Riquadro 2), vale la pena segnalare: l’apertura o il suo potenziamento dello sportello Eures[8] per favorire la mobilità occupazionale; l’analisi delle fonti amministrative per fare marketing territoriale[9]; e lo sviluppo, con una serie di buone proposte, dello sportello Auto-imprenditorialità attraverso una partnership con Euroimpresa[10].

Riquadro 2 – I nuovi obiettivi e servizi previsti per migliorare Afol Metropolitana

Fonte: Elaborazioni da Piano industriale di Afol Metropolitana. Per guardare la tabella ingrandita cliccare qui

Ad affiancare il Direttore generale, ci saranno i vari Direttori Territoriali (DT) che saranno i diretti responsabile dei servizi formativi, dei servizi al lavoro e degli altri servizi realizzati nelle varie aree territoriali. Al direttore sarà assegnato del personale operativo per la realizzazione di questi servizi ed è pertanto pienamente responsabile dei piani e dei programmi della struttura territoriale.

Il DT parteciperà al Comitato generale di Direzione dell’Agenzia e sarà  direttamente responsabile di tutte le funzioni amministrative assegnate dalla legge ai centri per l’impiego ed ai Centri di formazione professionale, inoltre sarà il riferimento nei rapporti tra Afol Metropolitana e gli Enti locali del territorio e con il Comitato territoriale.

Le risorse: quanto costa e come si finanzia Afol

Per quanto concerne le risorse (unica parte del Piano Industriale non del tutto chiara), le preoccupazioni e la prudenza non bastano mai e quindi è utile approfondire.  Nel piano si evidenzia chiaramente quanto costano le attuali Agenzie, circa 13 milioni di Euro più o meno quanto costerebbe la nuova Afol Metropolitana, dove si prevede un risparmio di circa 600.000 euro attraverso una serie di “economie” (Tabella 1).

Tab. 1 – Le principali voci di spesa Afol Milano e Afol Nord Ovest Milano

Fonte: Elaborazioni da Piano industriale di Afol Metropolitana. Per guardare la tabella ingrandita cliccare qui

Una parte dei costi fa riferimento al personale trasferito dalla Provincia ad Afol nel 2007, si tratta in prevalenza di contratti a tempo indeterminati finanziati da fondi della Regioni trasferiti alle Province. A questi si aggiungo circa 223 persone assunte direttamente dalle due Agenzie speciali (Tabella 2).

Tab. 2 – Personale al 31 dicembre 2012

Fonte: Elaborazioni da Piano industriale di Afol Metropolitana. Per guardare la tabella ingrandita cliccare qui

Le fonti principali che contribuiscono in modo determinante al mantenimento  dell’equilibrio economico e finanziario sono: la quota di “contributo annuale” degli enti che partecipano ad Afol[11]; ed eventuali ”contratti di servizio” stipulati direttamente con l’Azienda.  In particolare, le attività formative e gran parte delle politiche attive del lavoro vengono finanziate con dispositivi/bandi specifici: DDIF, Apprendistato, Progetti FSE, Dote unica del lavoro e Fondimpresa.

Nelle varie ipotesi sulle “quote di partecipazione” da parte dei vari enti che partecipano alla nuova Agenzia speciale,  si prevede che i comuni coinvolti dovrebbero versare circa 1,2 milioni di euro che rappresenta il 50% della quota, il resto verrebbe finanziato da Camera di Commercio e Provincia (Tabella 3).

Tab. 3 – Quota di partecipazione nella nuova Afol Metropolitana

Fonte: Elaborazioni da Piano industriale di Afol Metropolitana. Per guardare la tabella ingrandita cliccare qui

Proprio la quota da parte di Provincia e Camera di Commercio, oltre all’effettivo impegno del Comune di Milano, rappresentano gli ostacoli più seri. Innanzitutto le risorse o le quote che deve garantire la Provincia con molto probabilità saranno dal 1 gennaio 2015 una faccenda che riguarderà direttamente Regione Lombardia, per questo sarebbe il caso di far partecipare il prima possibile la Regione ai tavoli di progettazione della nuova Agenzia, anche perché vi sono seri dubbi su una concreta partecipazione della Camera di commercio.

Fondamentale per far quadrare i conti saranno le razionalizzazioni[12], dove ricoprirà un ruolo decisivo il Direttore generale che senza girarci intorno sarà chiamato a riqualificare o tagliare personale in eccesso, dato che le eventuali “economie” di appena il 4,6% difficilmente saranno in grado di far quadrare i conti. Questo ovviamente potrà parzialmente essere evitato solo se il management aziendale dare continuità e sviluppo a nuovi contratti di servizio e quindi alle risorse finanziarie ad essi correlati.

In altri termini, se aumenteranno le frequenze ai corsi di formazione professionale, i destinatari delle Dote Unica del lavoro e la partecipazione a progetti comunitari e ovvio che di conseguenza l’Agenzia potrà evitare licenziamenti e addirittura investire in nuovo capitale umano. Infatti, lo scopo di Afol, come di ogni azienda speciale, non è quello di realizzare utili ma di erogare servizi per l’ente locale, pertanto eventuali avanzi gestione che si dovessero realizzare potranno essere impiegati per erogare, anche in via sperimentale, servizi innovativi.

Osservazioni conclusive

Afol Metropolitana presiederà i servizi al lavoro per Expo 2015 e soprattutto gestirà  la mediazione del core metropolitano che corrisponde a più di un milioni di avviati all’anno, un contesto territoriale che da solo riguarda il 10% dei nuovi occupati in Italia.

Date le enormi responsabilità affidate al Direttore Generale auspico vivamente la possibilità che si tratti di un soggetto dal respiro internazionale, non possiamo permetterci un direttore della più rilevante Agenzia pubblica del lavoro in Italia che non abbia una piena padronanza della lingua inglese, orientamento motivato dall’Esposizione mondiale a Rho/Pero nel 2015, da una sempre più importante mobilità occupazionale a livello internazionale, dai possibili progetti internazionali a livello comunitario e così via….

Inoltre, suggerisco che la nomina del Direttore Generale, che ripeto sarà la chiave di successo o la via sicura a un disastro, venga realizzata tramite un beauty contest almeno per selezionare una prima rosa dei potenziali canditati, da cui il Cda potrà decidere chi assumere (cosa normale in qualsiasi parte del mondo) e sempre il Cda dovrà definire degli obiettivi oggettivi e misurabili su basa “diciamo” biennale che in quota 3/4 o comunque “maggioritaria” il Direttore si impegni a raggiungere, pena il decadimento della sua carica.

Altre considerazioni riguarda il bilancio, nonostante gli organi amministrativi e di controllo delle aziende hanno precise responsabilità sulla veridicità dei bilanci, suggerisco comunque di sottoporre i conti delle due Afol ad un advisor indipendente (esterno agli attuali Revisori dei Conti), ad esempio ad una delle Big Four per conoscere con certezza l’attuale stato patrimoniale. La necessità di una costosa “due diligence” sui conti delle due Afol, avrebbe il merito di certificare il buon andamento dei conti e potrebbe rappresentare un buon incentivo per avvicinare nuovi partner all’interno dell’Agenzia.

Infine si segnala che Afol Metropolitana si sta costituendo in una fase di riforma strutturare dei Centri per l’impiego prevista tra le varie deleghe Jobs Act, come si costituiranno i nuovi uffici, chi li finanzierà e quale sarà la loro governance rimane attualmente un mistero, che spero al più presto venga svelato e chiarito.


[1] AFOL Milano, AFOL Nord Ovest, AFOL Nord Milano, AFOL Sud, AFOL Est, e AFOL Ovest (Eurolavoro).

[2] Le convenzioni sottoscritte per la costituzione delle agenzie consortili, hanno previsto una ripartizione delle quote di partecipazione rapportate al n. degli abitanti di ciascun comune aderente: in termini complessivi il “peso” del socio Provincia in ciascuna AFOL è pari al 33,3% e quello dei Comuni al restante 66,3%.

[3] Si veda: Agenzia Afol (Milano): sprechi e burocrazia. Il lavoro? Link:  http://www.linkiesta.it/afol-milano

[4] Vedi Centri per l’impiego, dentro il modello svedese, Link: www.linkiesta.it/centri-impiego-svezia-italia

[5] Da Statuto sono previsti dei Comitati Territoriale che hanno una funzione di coordinamento tra gli enti consorziati, con riguardo alle attività dell’agenzia sui territori di riferimento. Possono formulare dei pareri su specifiche materie (ad esempio apertura/chiusura delle sedi operative nel territorio provinciale) che tuttavia non sono vincolanti per il Consiglio di Amministrazione.

[6] E’ possibile leggerne una sintesi a pg. 100 – 104 direttamente sul Piano Industriale, disponibile al seguente link: http://provincia.mi.it/afolmilano/AFOL_Metropolitana/index.html

[7] Ibidem, pg. 22-23

[8] Per maggiori informazioni su Eures si veda: La UE lancia l’Erasmus per chi cerca lavoro all’estero, Link: http://www.linkiesta.it/lavoro-europa-eures

[9] A Milano uno strumento analogo è già stato realizzato. Per maggiori informazioni si veda: Una mappa per trovare lavoro, Link: http://www.lavoce.info/archives/27800/una-mappa-per-trovare-lavoro

[10] Descrizione definita in dettaglio a pg. 74 nel Piano Industriale.

[11] Le quote di partecipazione conferite dagli enti consorziati costituiscono anche il patrimonio dell’Agenzia, alle quali vanno sommati: ogni diritto che venga acquisito dall’agenzia o a questo devoluto; i beni immobili e mobili acquistati o realizzati in proprio, nonché da quelli oggetto di donazioni e lasciti.

[12] Piano Industriale prevede ed enfatizza la parola Razionalizzazione (pagine 89, 51, 91,92).

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club