La Republica vs Beppe Grillo, Beppe Grillo vs La Repubblica. Uno scontro perpetuo che ha riempito scene e retroscene della cronaca politica. A dire a verità il dibattito è sempre stato abbastanza stucchevole, con Grillo e adepti sempre pronti a mettere in campo il «cosa vogliono questi che sono il giornale di De Benedetti, tessera n.1 del PD» e dall’altra parte un quotidiano che non ha mai lesinato critiche al Movimento, anche su questioni di poco conto.
Tweet Beppe Grillo
Gli ultimi “schiaffi” sono volati in seguito all’articolo con cui La Repubblica fa sapere che il blog di Grillo non è mai andato così male. Grillo risponde su Twitter lanciando l’hashtag #iononleggorepubblica e con una nota fa sapere che «per certificare il ‘crollo’, Repubblica si affida ad Alexa, uno strumento web che però non calcola le visite, ma chi glielo spiega ai giornalisti di Repubblica come funziona Alexa?».
È vero, Alexa calcola un ranking e non gli accessi come sottolinea Grillo. Altrettanto vero è che in quel ranking il blog di Grillo è sceso nella graduatoria dei siti italiani, ma ha guadagnato posizioni in quella mondiale. Numeri che, come ha sottolineato lo stesso quotidiano diretto da Ezio Mauro, sono ovviamente in continua evoluzione. Guardando però un altro dei siti specializzati nel rilevare i dati di traffico, cioè TrafficEstimate che Grillo evita di citare, si nota come in poco più di un anno le visite al blog sono passate da 4.963.600 a 2.213.100 mensili.
TrafficEstimate Beppegrillo.it
Che la macchina da click di “Beppe” ultimamente si sia frenata è anche fisiologico, dato che al netto dei suoi elettori e attivisti tutti hanno compreso il giro del fumo attira-visite. Tuttavia vien da domandarsi quale altro partito sia in grado di attirare su una propria piattaforma più di due milioni di accessi al mese e un ranking, tanto per citare ancora Alexa, che inquadri un sito di un partito tra i primi 10mila del mondo. Se Grillo rientra tra i primi 8000, partitodemocratico.it si ferma poco dopo i primi 250mila. la verità sta nel mezzo, anche se è evidente che sia il capocomico del Movimento 5 Stelle sia La Repubblica, continueranno a viaggiare per la propria strada, e il teatrino delle beccate a distanza non è sicuramente finito. Che Grillo legga o meno La Repubblica, c’è da giurarci. E a entrambi conviene.