La proposta di Tsipras sul salario minimo legale

La proposta di Tsipras sul salario minimo legale

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Il governo guidato da Alexis Tsipras si è impegnato con gli elettori greci, impegno ripetuto più volte anche dopo le elezioni, ad aumentare il salario minimo legale a 751 euro, ovvero il montante fissato per legge nel 2011, prima che fosse tagliato a 580 con la cura da cavallo della Troika. Ricordiamo che discutere in valori assoluti è spesso fuorviante, soprattutto se si volesse paragonare il livello di tale salario con uno medio italiano. Normalizzando, perciò, tale cifra rispetto al salario mediano di un lavoratore greco, si può notare come la Grecia, attualmente, abbia un salario minimo legale più basso di qualche punto percentuale rispetto alla media dei paesi Ocse, che prevedono un salario legale minimo nelle loro legislazioni.

La proposta di Tsipras farebbe aumentare tale rapporto fino al 57,3 per cento. Un livello molto più elevato del 2011 – vicino al 50% – poiché nel frattempo la recessione ha falcidiato i salari reali. La Grecia passerebbe perciò dall’essere uno dei Paesi con un salario minimo legale più bassi alla parte alta della distribuzione dei paesi Ocse. La ratio della proposta vorrebbe essere quella di preservare il potere d’acquisto dei salari, ma va ricordato che, in una economia con un tasso di occupazione già bassissimo per i lavoratori a bassa qualifica – mostrato qui nel secondo grafico – un aumento così drastico del salario minimo può avere effetti negativi sull’occupazione.

L’effetto sulla domanda aggregata, ricordiamolo, è dato dalla combinazione dei due fattori, il salario medio e l’occupazione. Se questa diminuisse in modo più che proporzionale, ogni effetto positivo desiderato sulla domanda non si materializzerebbe. Per di più, il calo drastico nell’occupazione dei meno qualificati verificatosi dal 2009 in avanti, è solo marginalmente legata alla politica sul salario minimo legale. Di certo il taglio draconiano deciso, in assenza di domanda di lavoro, non ha sortito i frutti sperati, ed è utile a ricordare i limiti di tali politiche nell’influenzare l’occupazione. L’aumento proposto, anche se si ammettesse un impatto solo marginalmente negativo sull’occupazione, avrà effetti trascurabili sulla domanda. Per creare lavoro in modo robusto servono investimenti e capitali privati non è con la legge sul salario minimo che si crea occupazione stabile e remunerativa. 

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