Un avviso chiaro intitolato “Alloggi per Expo 2015” e che porta il logo della fiera espositiva al via il prossimo primo maggio. All’interno un documento di una sola pagina che descrive le modifiche apportate dal Cidis — il consorzio pubblico interuniversitario che gestisce gli interventi per il diritto allo studio — alle tariffe della foresteria a disposizione di studenti e professori durante il periodo di Expo 2015. Lo scopo, si legge nel documento, è quello di assegnare tutti i posti letto liberi nelle varie residenze disponibili, ma a prezzi maggiorati rispetto alla normalità.
Ecco allora che per affittare una camera singola in una delle foresterie a disposizione, dal primo maggio fino al 31 ottobre, bisognerà sborsare 650 euro, mentre in altri periodi dell’anno il costo è di 450 euro. Stesso discorso per un periodo di locazione più breve, dove se si vuole alloggiare per una settimana durante l’Expo 2015 occorreranno 250 euro per una singola contro i 140 della media degli altri periodi. Le doppie non sono da meno: se normalmente erano sufficienti 140 a testa per l’alloggio settimanale e 400 a testa per quello mensile, ecco che magicamente per i sei mesi della durata dell’esposizione universale si passa a 225 a persona per una settimana e 550 per un mese. Fascia di prezzo unica, quella giornaliera, per la foresteria dei docenti 70 euro per la singola (contro una media di 60 negli altri periodi dell’anno), 100 euro per una doppia uso singola (70 euro la media degli altri giorni, anche se la tariffa può variare a seconda dei giorni di locazione), 120 euro per la doppia uso doppia (contro 100 euro, anche qui vale il discorso della durata dell’affitto).
Il nuovo tariffario, approvato con delibera dal Cda del Cidis — di cui fanno parte l’Università degli Studi di Milano, l’Università di Milano Bicocca e l’Università dell’Insubria — lo scorso primo dicembre, ha fatto subito storcere il naso ai tanti ragazzi delle università milanesi preoccupati dal fatto che possano essere penalizzati gli studenti nell’ottica di una monetizzazione derivante dall’affitto delle camere ad un prezzo superiore. Ecco perché un comitato di studenti ha sollevato il caso inviando una lettera ai consigli di amministrazione nonché ai rettori delle tre università coinvolte nel consorzio. L’oggetto del contendere sarebbe inoltre una presunta mancata deroga riguardante gli alloggi e rivolta agli studenti fuori corso. A sentire la voce degli studenti il vero timore sembra essere quello di dover abbandonare gli alloggi in questione e ripiegare verso sistemazioni meno accoglienti ma anche più scomode da raggiungere una volta terminate le lezioni.
La risposta da parte di chi ha effettuato questa modifica del tariffario non si è fatta attendere: dalle pagine di Corriere Milano, Marcello Fontanesi, presidente del Consiglio di Amministrazione del Cidis ha tenuto a sottolineare che proprio la natura non alberghiera degli alloggi universitari ha portato ad un aumento delle tariffe, una strategia che permetterebbe di erogare un servizio all’esterno senza intaccare i fondi per il diritto allo studio che arrivano dalla Regione. Inoltre, sempre secondo le parole di Fontanesi, sembrerebbe che gli aumenti dei prezzi pensati per Expo non saranno applicati se a prenotare saranno gli studenti, ma solo se lo faranno i professori, oltre al fatto che si tratterebbe di solo 50 posti.
Certo a guardare le tariffe del regolamento sembra che le parole di Fontanesi non tornino del tutto, considerato che secondo quanto pubblicato sul sito del Cidis gli aumenti riguarderebbero sia lo spazio riservato ai docenti che quello agli studenti. Insomma un’altra minuscola vicenda va a sommarsi ai macigni — come quelli degli ultimi giorni che vedono coinvolti tra gli altri il ministro dell Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi —che il tanto agognato e, ora più che mai, maledetto Expo2015 sta portando con sé.