Quanto è facile viaggiare gratis sul Passante a Milano

Quanto è facile viaggiare gratis sul Passante a Milano

Partiamo da una semplice informazione presente sul sito di Trenord nella sezione Passante Ferroviario. Alla voce “Come si accede” il testo recita così: “Come per la Metropolitana, si accede al Passante Ferroviario oltrepassando dei tornelli. Le stazioni del Passante sono tutte dotate di pannelli luminosi che informano sugli orari di arrivo e destinazione nonché sulla puntualità dei treni”. La parte che ci interessa di più è la prima, dove si afferma che “al Passante si accede oltrepassando i tornelli”, un concetto che, in base alla nostra esperienza, potrebbe essere messo seriamente in discussione. Ecco perché abbiamo deciso di passare una giornata viaggiando su e giù per i treni del servizio sotterraneo gestito da Trenord, esplorando principalmente le stazioni del circuito cittadino, alla scoperta di come si svolgono i controlli ai tornelli in questione e dimostrare quanto sia piuttosto semplice viaggiare senza pagare il biglietto.

Per molti milanesi, e ancor di più per i turisti, il “Passante” è un mezzo di trasporto non ancora ben identificato. Tutto ciò è favorito in primo luogo dai punti ingresso dislocati in giro per la città, molto spesso contrassegnati da cartelli di segnalazione raffiguranti delle “S” o delle “R” che a molti risultano incomprensibili. Tanto per chiarire nel primo caso si tratta del “Servizio Ferroviario Suburbano” mentre nel secondo di “Servizio Ferroviario Regionale” entrambi servizi che percorrono proprio il “Passante”. Per chi ha necessità di spostarsi dalla periferia cittadina verso il centro, il servizio — bisogna ammetterlo — sembra essere molto utile oltre che estremamente rapido. La frequenza di ogni linea è di trenta minuti per direzione, ma utilizzando la rete per spostarsi solo all’interno della città, grazie a tutte le coincidenze di linee presenti, è possibile arrivare ad una frequenza di passaggio di un treno ogni 6 minuti. Al netto dei ritardi ovviamente.

Tuttavia da un po’ di tempo viaggiando costantemente su Milano ci siamo accorti di come il Passante oltre ad essere rapido, può essere economicamente molto conveniente. Per regolamento nella tratta urbana si può viaggiare secondo la logica della metropolitana tradizionale, quindi con le stesse tariffe e utilizzando i medesimi biglietti o abbonamenti. A patto che qualcuno si ricordi di controllare. Sì, perché nelle maggior parte delle stazioni i controlli sono scarsi se non addirittura nulli, motivo per cui con qualche piccola accortezza si può attraversare Milano con zero euro.

Corridoi desolati della stazione di Porta Garibaldi

A colpire dicevamo sono innanzitutto le stazioni, immensi luoghi spettrali dove molto spesso ci si ritrova a vagare soli nella speranza di azzeccare il prima possibile la via d’uscita. Il nostro viaggio parte da Porta Garibaldi uno dei luoghi più frequentati dai viaggiatori — considerata anche la presenza della ferrovia tradizionale — ma che scarseggia in materia di controlli. Le possibilità di accesso alla stazione sotterranea sono due: quella principale dove si accede anche alla metropolitana, e quella secondaria a cui si accede tramite gli ingressi di via Pepe o di via Ferrari.

Ingresso principale di Porta Garibaldi

In entrambi i casi per superare i tornelli è necessario convalidare il biglietto o l’abbonamento, ma se ci si fa caso il passaggio predisposto per i disabili (che spesso viene indicato anche come passaggio per abbonati) è libero, e sono in molti ad utilizzarlo senza fermarsi. Oltretutto questo passaggio si trova proprio a fianco al gabbiotto con i vetri oscurati in cui dovrebbero stazionare gli addetti predisposti al controllo. Nonostante siamo più volte passati senza timbrare nulla, nessuno ci ha mai controllato e come si vede nelle foto qui di seguito sembra abbastanza semplice passare indenne i controlli.

Ingresso secondario di Porta Garibaldi

Ingresso secondario Porta Garibaldi/2

I treni, come la maggior parte dei mezzi pubblici a Milano, sono affollati principalmente nelle ore di spostamento verso e da i luoghi di lavoro quindi la mattina tra le 7 e le 9 e il tardo pomeriggio tra le 18 e le 20. Avvicinandoci al centro — siamo nella stazione di Porta Venezia — il discorso non cambia. Solito scenario desolante e stesso sistema di passaggio ai tornelli: c’è chi convalida il proprio titolo di viaggio e chi passa senza fermarsi. Proviamo a farlo anche noi e l’unico richiamo che riceviamo da un tizio che viene fuori dal gabbiotto oscurato è relativo al fatto che dentro la stazione, per motivi di sicurezza, non si possono scattare foto. Tipo questa:

Tornelli di Porta Venezia

Un po’più in periferia sembra ancora più semplice eludere i controlli, le stazioni di Porta Vittoria e di Milano Dateo sono delle vere e proprie zone franche in cui c’è chi addirittura scavalca i tornelli senza che nessuno batta ciglio. E per di più se si è particolarmente fortunati si può trovare anche un passaggio facilitato (vedi foto in basso). A dirla tutta però da qualche parte i controlli ci sono e la vera difficoltà nel passare i tornelli senza biglietto l’abbiamo riscontrata nella stazione di Bovisa. Qui il passaggio per i disabili (o per gli abbonati) oltre a non essere libero è spesso sorvegliato da un addetto di Trenord che controlla quasi sempre i viaggiatori. Se in uscita non ci sono grandi difficoltà a passare i tornelli, superare quelli in entrata in Bovisa è davvero un’impresa. Ma la soluzione c’è e si chiama Villapizzone, una stazione che dista poche centinaia di metri da Bovisa facilmente raggiungibile a piedi e soprattutto senza controlli. La scelta migliore se si deve andare, ad esempio, dalle parti del Politecnico senza dover per forza passare dalla stazione di Bovisa.

Un passaggio “facilitato” nella stazione di Porta Vittoria

Ricapitolando: abbiamo viaggiato per un giorno lavorativo intero sul Passante Ferroviario, all’interno della zona urbana, senza biglietto attraversando più volte le principali fermate cittadine e eludendo i controlli abbastanza semplicemente. Anche nelle stazioni più affollate, fatta eccezione per quella di Bovisa, non siamo mai stati fermati per un controllo di validità del titolo di viaggio né noi né altri passeggeri che viaggiavano insieme a noi. Morale della favola, se da domani decideste di spostarvi in città gratuitamente sapete come fare.  

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