Portineria MilanoRegionali, Renzi asfalta tutti ma Veneto e Campania non lo fanno dormire

Regionali, Renzi asfalta tutti ma Veneto e Campania non lo fanno dormire

Manca poco alle elezioni regionali. Appena tre settimane. E la tensione sale dentro il Partito Democratico di Matteo Renzi, vittorioso sull’Italicum ma alle prese in queste ore con l’addio di Pippo Civati. Negli ultimi giorni il premier ha pronosticato un “6 a 1” per il centrosinistra, facendo intendere che si aspetta qualche insidia in Veneto, che dovrebbe spuntarla in Campania – strappando una regione al centrodestra quindi – confermando le altre regioni “rosse”, come Umbria, Toscana, Puglia, Marche e Liguria. Poi il “vaticinio” è stato smentito in una nota, ma i problemi restano nella regione dove Alessandra Moretti sfida Luca Zaia e Flavio Tosi. E se al Nord non si ride pure nel Sud sono giornate intense. Proprio la candidatura di Vincenzo De Luca crea ogni giorno un problema. Dopo l’analisi sulle liste, composte da indagati e qualche ex fascista, a mettere il carico da novanta è arrivato Antonio Polito, direttore del Corriere del Mezzogiono che in un editoriale dal titolo “Se De Luca è il nuovo”, ha in pratica demolito l’ex sindaco di Salerno. Non sono segnali rassicuranti per il segretario e presidente del Consiglio, sempre più spesso contestato nelle sue uscite pubbliche. Del resto tra i democratici c’è la percezione che Renzi potrebbe gridare vittoria solo nel caso in cui rubasse almeno una delle due regioni al centrodestra. Ma ce la farà? E nel caso in cui non ce la facesse e la situazione ligure, dopo l’uscita di Civati, dovesse complicarsi?

Se in Veneto i sondaggi penalizzano ancora la Moretti a favore di Zaia – persino Susanna Camusso della Cgil ha detto che gli associati voteranno scheda bianca – in Campania De Luca sembra ancora favorito su Stefano Caldoro. Ma si sta sul filo del rasoio. Lo stesso Renzi sembra essersene accorto, perché questa campagna elettorale continua a rimanere in sordina. Il premier, che prende voli di stato per andare in Trentino Alto-Adige, ha annunciato lo scorso aprile in visita a Mestre che tornerà altre due volte nel nord est per dare manforte alla sua candidata. Gli appuntamenti, però non sono ancora stati messi in scaletta. Nella regione governata da cinque anni dal centrodestra, invece, l’unico evento in programma è il 16 maggio, quando Renzi inaugurerà la stazione della metropolitana di piazza del Municipio: sono previste contestazioni. È un evento istituzionale fanno notare attenti osservatori, perché di appuntamenti in cartello con De Luca, al momento, non ce ne sono. La questione infatti è sempre la stessa? Renzi vuole metterci la faccia oppure preferisce starne fuori? 

Di sicuro a farsi vedere in Liguria sarà Pippo Civati, fresco di libertà dal partito, pronto a giocarsi tutte le sue carte a favore di Luca Pastorino, il candidato di sinistra contrapposto a Raffaella Paita. Il fattore Civati era già un problema a marzo, quando a Genova iniziarono a fare i calcoli sul reale potenziale di Pastorino come di Giovanni Toti, il candidato di centrodestra. La forbice ancora adesso è ampia, ma l’uscita di Pippo da Pd regala mille incognite al gruppo renziano. Renzi da queste parti ha deciso di metterci la faccia. E già venerdì 8 maggio sarà a Genova. Ma sabato nel capoluogo ligure è atteso anche il ritorno di Silvio Berlusconi, l’ex Cavaliere che dopo mesi di reclusione torna a occupare spazi pubblici. Le incognite per il segretario del Pd aumentano. E le regionali rischiano di essere un incubo rispetto al successo alle scorse elezioni europee. 

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