Portineria MilanoVenezia: il conflitto di interessi di Brugnaro, il candidato di Berlusconi

Venezia: il conflitto di interessi di Brugnaro, il candidato di Berlusconi

A Venezia il Movimento Cinque Stelle non ha ancora sciolto le riserve su chi votare al ballottaggio di domenica 14 giugno tra Felice Casson e Luigi Brugnaro. Il candidato grillino Davide Scano ha pubblicato un post su Facebook dove parla «della solita minestra». «Tutto cambia, insomma, affinché non nulla cambi. Solo un 13% di coraggiosi (non mi sovvengono altri aggettivi più adatti) ha dato fiducia al M5S per rovesciare il tavolo sul serio e far tornare l’onestà. Troppo pochi per questo obiettivo, ahimè. Quindi?». I commenti degli elettori pentastellati sono indicativi su quale scelta potranno fare nel segreto dell’urna tra una settimana: c’è chi dice di non votare o chi preferisce però salvare la città lagunare dal candidato di centrodestra.

Il punto è proprio questo. Per Beppe Grillo la vittoria di Brugnaro sarebbe una sonora sconfitta, anche perché sono stati proprio i Cinque Stelle negli ultimi anni a incalzare l’imprenditore, ruspante componente del direttivo nazionale di Confindustria, amico di Renato Brunetta e stimato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Meglio votare per Casson oppure ritrovarsi i conflitti di interesse denunciati in questi anni con Brugnaro in comune? Questa è la domanda. In particolare, c’è un caso che fa riflettere, ovvero quello della Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia, attribuita al Sansovino e realizzata nel XVI secolo. Molti veneziani le sono affezionati perché ci hanno visto dagli anni ’40 agli anni ’70 i trionfi sportivi della Reyer di basket. 

La storia è questa. La progettazione, l’esecuzione dei lavori di restauro, il risanamento e gestione della scuola sono stati affidati in concessione nel 2008 a “Scuola della Misericordia di Venezia (SMV) S.p.A”. La società è controllata direttamente dall’attuale candidato sindaco Luigi Brugnaro; la concessione ha durata pari a 42 anni e 20 giorni. In teoria, dicono gli esperti, la progettazione e l’esecuzione dei lavori sarebbe stimata in 2 anni e 20 giorni. I lavori sono iniziati solo alla vigilia della campagna elettorale. E in questi cinque anni, a costo zero, Brugnaro, ha spesso sfruttato la Misericordia per scopi personali. Glielo fecero notare proprio i grillini nell’agosto del 2013, in un post sul sito di Beppe Grillo

«Nel frattempo, però, Smv S.p.A. utilizza il bene per eventi di vario tipo. Non aperti alla cittadinanza, però. Sono feste private per miliardarimatrimoni ed eventi aziendali vari, tutte nella Scuola della Misericordia. Insomma, pare che il partner privato stia utilizzando il bene pubblico senza realizzare gli interventi previsti. In questo modo ottiene un beneficio senza farsi carico dei costi connessi. E l’amministrazione e la città di Venezia non ci guadagnano nulla, anzi, perdono la disponibilità di un bene, che di fatto viene concesso gratis».

Non solo. Il consigliere comunale Gian Luigi Placella, sempre dei Cinque Stelle, in quell’anno presentò un’interrogazione all’allora sindaco Giorgio Orsoni «impegnandolo a porre in essere i necessari procedimenti amministrativi finalizzati alla riscossione delle penali dovute: sia per quanto attiene al ritardo nella progettazione definitiva ed esecutiva, sia per quanto attiene al ritardo nei lavori di restauro e conservazione». E poi «a presentare ai consiglieri comunali, in sede di commissione VII “Patrimonio», un rapporto dettagliato delle spese finora sostenute, a far data dalla firma della Convenzione, dal Comune e dalle sue «aziende e/o società di proprietà o partecipate dallo stesso» per utilizzare il compendio della Scuola Grande della Misericordia «per aiutare il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario di cui al successivo art. 14…».

E allora, la conclusione è chiara. Se Brugnaro diventasse sindaco, il conflitto di interesse sarebbe evidente e lui diventerebbe, da controllato, il controllore. 

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