Pizza ConnectionGiudici e minori, più severe le norme per evitare conflitti d’interesse

Emanata la circolare del Consiglio Superiore della Magistratura che regola i nuovi criteri per la selezione dei giudici onorari minorili, che non dovranno avere interessi nelle case-famiglia

La pratica è arrivata sul tavolo del Consiglio Superiore della Magistratura e le norme si sono fatte più stringenti. Come riportato da Linkiesta nello scorso luglio il dossier sui 211 giudici onorari minorili dall’incarico incompatibile ha portato il Csm a stabilire nuove regole per l’attribuzione degli incarichi.

Sono 1086 i giudici non di professione attivi nei 29 tribunali minorili in tutta Italia. Uno su cinque tra questi rappresenta una anomalia del sistema, intrattenendo rapporti professionali ed economici con le strutture presso cui affidano gli stessi minori sottratti alle famiglie per ordine degli stessi tribunali.

A vario titolo c’è chi ha contribuito a fondarle, chi ne è azionista e chi fa parte dei Consigli di Amministrazione. Dunque il tema è centrato: a giudicare dove debbano andare i minori e soprattutto se debbano raggiungere strutture al di fuori della famiglia sono gli stessi che hanno interessi nelle strutture stesse

Sono 1086 i giudici non di professione attivi nei 29 tribunali minorili in tutta Italia. Uno su cinque tra questi rappresenta una anomalia del sistema, intrattenendo rapporti professionali ed economici con le strutture presso cui affidano gli stessi minori sottratti alle famiglie per ordine degli stessi tribunali.

In estate l’Associazione Finalmente Liberi Onlus con l’avvocato Cristina Franceschini aveva chiuso il dossier che contiene i dati citati che sono poi arrivati sul tavolo del Csm: quella anomalia era da sanare innovando i parametri per il conferimento degli incarichi.

Lo scorso 26 ottobre è arrivata la decisione del Csm che emanando la nuova circolare sull’affidamento degli incarichi dei giudici onorari minorili ha definito i nuovi criteri di scelta. I giudici onorari minorili non potranno avere «cariche rappresentative in strutture comunitarie ove vengono inseriti minori da parte dell’autorità giudiziaria», si legge nella circolare del Consiglio Superiore della Magistratura.

Allo stesso modo non potranno svolgere la funzione coloro che svolgono «attività di operatore sociosanitario o collaboratore a qualsiasi titolo delle strutture medesime, pubbliche e private», e obbliga coloro che diventano giudici onorari minorili a «impegnarsi a non assumere ruoli o cariche (nelle case-famiglia, nda) per tutta la durata dell’incarico». L’incompatibilità vale anche per chi abbia coniugi o parenti entro il secondo grado con interessi all’interno di strutture di affido, così anche per il convivente.

I giudici onorari minorili non potranno avere «cariche rappresentative in strutture comunitarie ove vengono inseriti minori da parte dell’autorità giudiziaria»

Per anni i criteri non sono stati chiari in merito alle incompatibilità e le maglie larghe delle circolari del Csm hanno alimentato conflitti d’interesse a poca trasparenza. Al parlamento pendevano già l’interrogazione parlamentare dello scorso 17 febbraio del senatore Luigi Manconi al Ministero della giustizia, rimasta senza risposta, mentre ai primi di maggio l’onorevole Francesca Businarolo del Movimeneto 5 Stelle, aveva depositato una proposta di legge per l’istituzione di una apposita commissione d’inchiesta.

I nuovi criteri saranno applicati nel nuovo giro di nomine dei magistrati onorari che copriranno il triennio 2017-2019. Il primo ufficio giudiziario a prendere atto dei nuovi criteri fissati dal Csm è il tribunale di Genova, seguito da Brescia, che dal 18 novembre aprirà la selezione per i nuovi giudici onorari minorili. Dunque tutti nuovi candidati alla carica di giudice onorario minorile, o anche chi chiede di essere confermato, dovrà essere in linea con i nuovi criteri adottati dal Consiglio Superiore della Magistratura.

Ora c’è la soddisfazione dell’avvocato Cristina Franceschini: «da due anni segnaliamo il problema ai media e alla politica, e finalmente il Csm ne ha tenuto conto», dice a Linkiesta. Inoltre i criteri sono stati inseriti anche per la selezione dei giudici onorari nei tribunali di sorveglianza, perché si sono verificati casi analoghi di conflitto di interesse tra questi e le sedi alternative al carcere per lo sconto della pena.

«Questo è solo il primo risultato – conclude Franceschini – ma il nostro lavoro di monitoraggio sulle nomine certo non si ferma qui, e nei prossimi mesi continueremo a segnalare le urgenze nell’ambito della giustizia minorile di cui dovrà farsi carico, prima ancora della magistratura, la poltica».

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