Popolazione anziana, banda larga solo nelle grandi città o semplicemente scarsa alfabetizzazione digitale. Quali siano le cause, il ritardo dell’e-commerce italiano è sotto gli occhi di tutti. Per chi avesse dubbi, basta guardare questo grafico comparativo realizzato in base ai dati dell’Eurostat.
Solo il 26% degli italiani acquista online in Europa solo Romania e Bulgaria hanno percentuali più basse. All’opposto c’è il picco del Regno Unito, che con il suo 81% si conferma un’avanguardia mondiale sul fronte dell’e-commerce. Non sono gli unici: sono ben sette gli Stati con una percentuale di acquirenti online superiore al 70 per cento, mentre la media europea è del 53 per cento.
Solo il 26% degli italiani acquista online in Europa solo Romania e Bulgaria hanno percentuali più basse. All’opposto c’è il picco del Regno Unito, che con il suo 81% si conferma un’avanguardia mondiale sul fronte dell’e-commerce
Per quanto sia in ritardo, anche il nostro Paese segna dei progressi. Per questo Natale, cioè nei mesi di novembre e dicembre, saranno spesi online oltre 3,5 miliardi di euro (oltre il 20% della domanda online annuale), con una crescita del 16% rispetto al 2014. Lo ha evidenziato uno studio degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, che prevede un totale di 27 milioni di ordini conclusi via Internet.
Il cambio di passo si è visto chiaramente in occasione del Black Friday e del Cyber Monday, le due ricorrenze che negli Usa segnano l’apertura “ufficiale” dello shopping natalizio. Gli operatori quest’anno hanno mostrato di crederci anche in Italia, con sconti e offerte lampo. Alcuni di loro hanno realizzato in due giorni oltre il 5% del totale fatturato online, circa 10 volte il valore delle vendite registrate nello stesso intervallo di tempo in altri periodi dell’anno. Negli Stati Uniti il fenomeno è ancora più rilevante: quest’anno oltre il 50% dei consumatori americani ha fatto acquisti online e il valore delle vendite eCommerce in queste due giornate ha superato quello dei negozi tradizionali. A fare il pieno è soprattutto Amazon: nel Regno Unito per lo scorso Black Friday l’80% degli acquirenti online l’ha fatto dal colosso guidato da Jeff Bezos, con il 70% che ha speso su Amazon più di un terzo del suo budget.
Per quanto sia in ritardo, anche il nostro Paese segna dei progressi. Per questo Natale saranno spesi online oltre 3,5 miliardi di euro, con una crescita del 16% rispetto al 2014
«Nel nostro Paese, la gran parte degli regali riguarderà prodotti tecnologici (smartphone, ma anche smartwatch, tv e tablet), capi di abbigliamento e accessori (borse e gioielli in primis), oggetti di design e cosmetici», afferma Riccardo Mangiaracina, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano. Sempre sull’online, per questo Natale le previsioni sono positive relativamente ai libri (sia fisici sia ebook), ai giocattoli e ai prodotti enogastronomici di nicchia. Da quest’anno si è ricorso sempre più al canale online per addobbare casa con decorazioni natalizie uniche e originali e per acquistare cibo legato alla tradizione (panettone, torrone, frutta secca) o vino (spumante), in vista del pranzo di Natale e del cenone di Capodanno.