La prima vincitrice è lei. Già da prima di dati definitivi e ballottaggi, la grande sorpresa è Virginia Raggi. Stella tra le Cinque Stelle. I sondaggi la davano in vantaggio, ma nessuno si aspettava un risultato così clamoroso. La grillina, candidata sindaco di Roma, sfiora il 36 per cento dei voti. Lontanissima dagli avversari, staccati di quasi 15 punti. In pratica più di un elettore su tre ha scelto lei, alla faccia di chi temeva l’ennesimo flop alle urne dei pentastellati.
Virginia Raggi sindaco della Capitale? Ancora no. La vittoria finale non è scontata. Certo, i numeri sono incoraggianti, ma il Campidoglio non è conquistato. Al momento Roberto Giachetti e Giorgia Meloni sgomitano per il secondo posto. Solo al termine di un serratissimo testa a testa si saprà chi arriverà al ballottaggio. Ma certo, al secondo turno la partita potrebbe anche riaprirsi. Soprattutto se la sfidante sarà l’esponente di centrodestra, che può facilmente calamitare il 10 per cento dei voti andati ad Alfio Marchini (indipendente ma sostenuto da Forza Italia).
Si dice che i Cinque Stelle rappresentano un voto d’opinione. Rilevante alle Politiche. Ma destinato a pesare molto meno alle amministrative, dove alla fine hanno la meglio i partiti più radicati sul territorio. Almeno a Roma non è più così
In attesa della nuova sfida, il dato sorprendente resta quello dei Cinque Stelle nella Capitale. Un risultato sopra le aspettative, forse persino dei diretti interessati. Intanto l’affermazione della Raggi sfata una serie di leggende metropolitane. Si è sempre detto che i Cinque Stelle rappresentano un voto d’opinione. Rilevante alle Politiche. Ma destinato a pesare molto meno alle amministrative, dove alla fine hanno la meglio i partiti più radicati sul territorio. Evidentemente non è più così. Non a Roma, almeno. «È finita la storiella del voto di protesta, degli incompetenti – festeggia a notte inoltrata il deputato M5S Luigi Di Maio, membro del direttorio grillino – Gli italiani adesso ci riconoscono un ruolo di governo».
Alla vigilia la Raggi aveva incontrato i dubbi di molti. Troppo poco conosciuta, si diceva. Preparata, ma poco nota al grande pubblico. A conti fatti è stata più convincente di tanti big grillini
Non solo. Si è spesso affermato che i Cinque Stelle vengono sistematicamente sovrastimati nei sondaggi. La partita romana dimostra il contrario. Si sapeva che la Raggi era in vantaggio sugli avversari, ma nessuno immaginava che potesse superare il 30 per cento delle preferenze. Anzi, gli esperti erano convinti che nell’ultima fase della campagna elettorale avesse persino perso qualcosa. Era vero il contrario. E così stanotte vince Virginia Raggi. La candidata che alla vigilia aveva incontrato i dubbi di molti. Troppo poco conosciuta, si diceva. Preparata, ma poco nota al grande pubblico. Per settimane ci si è sorpresi che i Cinque Stelle non avessero schierato un big del Movimento. Magari Alessandro Di Battista, deputato, romano e volto abituale dei principali salotti televisivi. A conti fatti è stata più convincente l’ex consigliera comunale Raggi….
«È un momento storico» racconta lei commentando a caldo i risultati. Sono le due di notte, la voce quasi trema per l’emozione. Un sorriso che non si era mai visto durante la campagna elettorale. «I romani hanno fatto intendere di non credere più negli slogan. Hanno dato fiducia a un movimento che ha presentato un progetto di governo serio e responsabile». Adesso la grillina ci crede. «I romani sono pronti a voltare pagina e io sono pronta a governare. Il vento sta cambiando».