Come luogo un’immaginaria cittadina dell’Indiana, come tempo gli anni ottanta e come oggetto una serie di vicende scatenate dall’indecifrabile sparizione di un bambino e dalla comparsa di una ragazza fornita di poteri telecinetici fuggita da un laboratorio misterioso. Questa la formula per una serie televisiva di successo.
Ideato da Matt e Ross Duffer, il telefilm ha ricevuto commenti positivi riguardo il cast, la caratterizzazione dei personaggi e soprattutto il clima della serie che favorisce un suggestivo throwback agli anni ottanta.
In altre parole, più che uno sceneggiato Stranger Things può essere definito una “macchina del tempo” che ha il potere di avvolgerci con un’affascinante atmosfera propria degli Eighties, dopo averne rielaborato l’immaginario conferendole una maggiore autocoscienza.
Il miglior film dell’estate non è un film, è Stranger Things