Arriva il raduno degli antieuropeisti, con tanti auguri da Trump

Sabato prossimo a Coblenza, meeting fra Le Pen, Wilders, Salvini e i tedeschi anti-Merkel. Sarà passato un giorno dall'entrata in carica del nuovo presidente Usa. La sfida a Bruxelles è lo strumento per proporre un modello alternativo di società. All'insegna dell'identità

Li avevamo lasciati a Milano, alla fine del gennaio scorso, con un elenco di velleità lungo così. Li ritroveremo in Germania, a Coblenza, sabato prossimo. Un giorno dopo l’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca. E qualche mese dopo il primo (indiretto) successo delle loro posizioni politiche: il voto della Gran Bretagna per l’uscita dall’Ue. I leader dei partiti della nuova destra europea, altrimenti bollati come populisti, si ritroveranno il 21 gennaio per il secondo meeting annuale del gruppo europarlamentare Enf. In testa, la leader del Front National francese, Marine Le Pen, insieme ai padroni di casa dell’Alternative fur Deutschland (Afd), guidata da Frauke Petry, e agli alleati italiani della Lega Nord di Matteo Salvini.

L’onda di protesta contro l’Unione europea non si è abbassata, in un anno. Anzi, definire queste forze che si ritroveranno in Germania soltanto come euroscettiche è nel frattempo diventato fuorviante. Perché è vero che il loro obiettivo principale è di smontare il processo di integrazione comunitario, tornando alle monete nazionali e al controllo dei confini. Ma i partiti guidati dalla Le Pen nell’Europarlamento stanno usando la battaglia contro Bruxelles come pretesto per proporre un modello di società alternativo a quello attuale. Il No all’Unione Europea è un no alla società multiculturale, un no all’ingresso di nuove migrazioni, un no alla globalizzazione che decide dove e come ripartire le risorse, indipendentemente dalle volontà politiche. A livello comunicativo è un no al dominio del politicamente corretto, pur sostituendolo con la nuova ideologia del politicamente scorretto.

Il 2017 è un anno decisivo, ben più che il 2016. In pochissimi avevano previsto la Brexit. Quasi nessuno aveva ritenuto realistica l’elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti, per la quale Salvini e compagnia invece tifavano apertamente. La paura delle diversità, la disillusione verso le istituzioni tradizionali (politiche o mediatiche), la delusione provocata dalla timidezza dei partiti di governo sono sentimenti ben più radicati. E proprio quello che è accaduto lo scorso anno – compresi ovviamente i numerosi attentati islamisti in Europa – è un vento che continua a far crescere, in un elettorato trasversale, il fascino di questi partiti anti-sistema. Che tutti (o quasi) stanno coltivando rapporti con lo staff di Trump.

A Coblenza sabato ci sarà appunto la Le Pen, che dal primo febbraio inizierà la sua campagna per le presidenziali in Francia. Sondaggi recenti confermano che la leader del Front National è prima nelle intenzioni di voto al primo turno, al secondo verrebbe battuta dall’ex premier conservatore Francois Fillon. Recuperare la sovranità nazionale è il principale punto del suo programma “in nome del popolo”. Lo Stato francese, per la Le Pen, deve tornare padrone di ogni sua decisione. A Coblenza ci sarà anche Geert Wilders, leader del partito per la libertà olandese (Pvv), che è dato in vantaggio su tutti gli altri partiti alle elezioni parlamentari che si terranno il 15 marzo. Il sistema elettorale dei Paesi Bassi costringerà chiunque a fare alleanze, non sarà un voto diretto come quello francese o quello americano. Primo punto del programma di Wilders: “de-islamizzare” il Paese, fino a chiudere tutte le moschee e mettere al bando il Corano. A Coblenza, ci sarà poi Heinz-Christian Strache, il leader del partito della libertà austriaco (Fpoe), che lo scorso anno ha sfiorato la conquista della presidenza della Repubblica con il candidato Norbert Hofer. Poi ci sarà appunto la Petry, la cui Afd nei sondaggi vale quanto la Lega di Salvini in Italia, intorno al 15%, ma che è un’incognita importante in vista delle elezioni tedesche che si terranno dopo l’estate, nelle quali gli elettori daranno un giudizio anche sulla controversa politica della cancelliera Angela Merkel in materia di immigrazione.

Dodici mesi di elezioni. La linea che va da Trump alla Le Pen a Salvini a Wilders, per arrivare al modello ideale incarnato dal presidente russo Vladimir Putin, è stata tracciata. A dispetto delle accuse di xenofobia e razzismo. A dispetto del braccio di ferro con la stampa tradizionale, spesso sfociato in scontri aperti con accuse reciproche di diffondere notizie false. Le bufale. O, per dirla con un termine in voga, le fake news.

@ilbrontolo

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