I casi non sono moltissimi, ma ci sono. Le banche a volte superano il “tasso soglia” che separa un interesse legittimo da quello usuraio. Le condanna sono arrivate, per esempio nei casi siciliani di Canicattì e Messina. Ci si arriva, spiega un’analisi di MoneyFarm, «grazie a un tasso di qua, a una commissione di là, a un servizio piazzato al momento giusto, a un interesse aumentato unilateralmente». In quei casi le banche promettono di rettificare l’errore “di natura tecnica” e di liquidare le competenze in maniera corretta. E in quei casi gli imprenditori accettano, senza andare a fondo e studiare una strategia difensiva per far pagare la pena alla banca. Eppure, oltre alla restituzione di quanto non dovuto, si può configurare il reato penale di usura.
13 Gennaio 2017