Attacco terroristico a Stoccolma: attorno alle 15 (ora italian) del 7 aprile un camion si è lanciato contro la folla nel centro della capitale svedese. Almeno quattro le vittime accertate e 12 i feriti, fra cui due bambini.
Il mezzo pesante si è schiantato sul department store Ahlens, nella via commerciale e pedonale di Drottninggatan. La stessa zona dove, nel dicembre 2010, scoppiarono due autobombe in quello che fu il primo attentato suicida nei Paesi scandinavi.
Secondo il canale tv pubblico SVT si sono sentiti anche degli spari. Il primo ministro svedese Stefan Lofven ha detto che tutto indica che si sia trattato di un attacco terroristico. Due le persone fermate dalla polozia. Il primo uomo è stato identificato nei luoghi dell’attacco attraverso le fotografie scattate subito dopo l’incidente, mentre il secondo è un uzbeko di 39 anni residente a Märsta – sobborgo settentrionale di Stoccolma. Quest’ultimo, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere la persona alla guida del camion.
Parlamento e metropolitana ancora sotto controllo dopo essere stati isolate dalle forze dell’ordine. Mentre sono stati reintrodotti rigidi controlli alle frontiere con un aumento del livello d’allerta anche per i paesi confinanti: Norvegia, Finlandia e Danimarca che ha istituito checkpoint lungo tutti i 16 chilometri del ponte Oresund (punto di collegamento con la Svezia).
Confermato che il camion era stato rubato in mattinata a una ditta che produce birra. L’attentatore avrebbe preso possesso del mezzo durante un’operazione di scarico. Resosi conto del furto, l’autista ha provato in tutti i modi a bloccare l’automezzo, finendo per essere investito. L’azienda, comunque, ribadisce che il proprio dipendente non ha subito ferite gravi.
Una testimone, di origine siriana, ha descritto la scena alla tv Svt: «Ero terrorizzata, sto ancora tremando. Ho visto una donna che aveva perso le gambe. Avrei potuto essere io. Il camion andava ad alta velocità, ha distrutto ogni cosa sul suo percorso. All’inizio abbiamo pensato che fosse un’esplosione, a causa del botto».