“Scrivi da ubriaco e correggi da sobrio”, pare abbia detto Hemingway.
Ironia a parte – considerato il suo rapporto con l’alcol -, l’autore de Il vecchio e il Mare dice una grande verità: non interrompere mai il flusso della scrittura.
Nel caso del cosiddetto business writing, lo scrivere quotidiano sul lavoro, le fasi della scrittura sono tre:
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Pianificare
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Scrivere
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Editare
A fronte di un’irrinunciabile preparazione accurata, e di una successiva, altrettanto accorta, attività di editing (cioè di correzione), è la fase due ad avere a che fare con la lingua e i suoi principi.
La vita quotidiana ti offre spunti su come usare le parole, da lì puoi attingere.
L’unica regola dello scrivere, a monte di un’attenta e accurata preparazione dell’impianto concettuale, è: non interrompere mai il flusso.
Tre consigli utili:
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Non interromperti per correggerti: quest’ultima è l’attività, separata e successiva, di editing. Pensa alla fatica di riprendere una corsa in salita mentre la stai affrontando con pieno slancio! Suoneria bassa, avvisi di notifiche disattivati, cartello “Non disturbare, sto scrivendo!” sulla porta.
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Non aggiungere mai nuove idee: è naturale che ti vengano in mente nuovi contenuti. Bene! Annotali, ma non cercare subito di integrarli nel corpo del testo. È distraente e come tale interruttivo.
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Se devi proprio interrompere, non farlo mai alla fine di una frase: il classico “Aspetta, lasciami finire la frase” va evitato, perché sarà più difficile riprendere il filo.
Meglio fermarsi a metà, almeno saprai di cosa stavi scrivendo e terminare una frase già iniziata sarà più facile.
Interrompere la tua scrittura è un errore. Lascia fluire le parole senza mai ricercare espressioni che nella lingua parlata non utilizzeresti.
La tua scrittura, ricorda, deve essere fluida, semplice e accessibile.