Lavorare è sempre più difficile. È difficile trovare un posto di lavoro, è difficile mantenerlo, è difficile portare avanti mansioni e compiti sempre più complessi, in tempi sempre più brevi e per clienti sempre più esigenti, ma spesso con le idee poco chiare o volubili.
Capita allora di sentirsi inadeguati, talvolta. Di sentire che quello che facciamo, che sappiamo e che possiamo dare non è sufficiente o non è davvero in grado di funzionare a dovere. Tranquillo, capita a tutti e a chi non capita è perché mente a se stesso e agli altri.
Ti senti inadeguato? Il problema non sei tu in particolare. Non sono in assoluto o soltanto le tue competenze, non è il tempo che dedichi alla formazione e all’aggiornamento, non è la tua professionalità e neanche la tua capacità di lavorare in azienda, in team o da solo.
Non è soltanto colpa tua, ma non cercare mai di scaricare le colpe sugli altri, però. Sull’azienda in cui lavori, sui tuoi colleghi o collaboratori, sull’ambiente, sulla società o sul sistema. Gli altri sono come te, hanno le tue stesse colpe e i tuoi stessi meriti. Il mondo faceva già schifo prima di adesso e non c’è davvero nulla che renda la tua situazione peggiore di quella di tuo padre, di tuo nonno o di uno qualsiasi dei tuoi antenati, andassimo anche indietro migliaia o milioni di anni. Anzi, se ci pensi bene, nessuno di loro ha avuto le tue opportunità e i tuoi mezzi e non c’è stata nessuna epoca, nel corso della storia, in cui fosse facile come adesso, lanciarti in un lavoro o in un progetto. Il problema è che questa semplicità, in cui tutti noi oggi viviamo, è terribilmente complessa, e ti fa paura. E non è solamente complessa; è anche maledettamente veloce e non ti lascia il tempo di pensare, di riflettere, di pianificare.