Al contrario di quanto accadeva solo fino a pochi anni fa quando perdere il lavoro era considerata una disgrazia da sventurati, oggi perdere il lavoro rappresenta un evento fisiologico nel percorso lavorativo delle persone, a tutti i livelli.
Cosa si prova quando si perde il lavoro? Rabbia, frustrazione, senso di abbandono. Ci si scaglia contro l’azienda cinica e crudele, contro i colleghi da cui ci sentiamo traditi, contro le regole del gioco che ci hanno condannato.
Ce la prendiamo con il mondo intero, ma più o meno consapevolmente dentro di noi si fa largo una vocina “insolente” che ci dice “è colpa tua, non sei stato all’altezza, hai deluso, sei un perdente”. È quel “bullo interiore”che si nasconde dentro ciascuno di noi e che si fa sentire in occasione di ogni momento difficile della nostra vita.
Quando perdiamo il lavoro sperimentiamo un piccolo lutto personale. Se non impariamo ad elaborarlo per tempo rischiamo di scadere in unaspirale di scetticismo, insicurezza e negatività che può minacciare seriamente il nostro futuro professionale.
Ecco 5 suggerimenti operativi per elaborare il lutto e lasciar rimarginare le ferite.
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