L’Occidente sfiancato svende i capolavori del Louvre agli arabi (che se la ridono)

Nasce il Louvre Abu Dhabi. Progetto costosissimo, che ha come obiettivo di fare incetta di opere d’arte europee, e trasferirle negli Emirati. Incomprensibile dal punto di vista culturale, forse. Ma la verità è che noi stessi non sappiamo valorizzare i nostri capolavori

Immagine didascalica. Napoleone sul cavallo imbizzarrito, tra le rocche alpine, fissa severo chi lo guarda, è il quadro-icona di Jacques-Louis David. Davanti sono piazzati due tizi incappucciati di bianco, paiono due esseri umani in forma di confetto. Chi sono? Due arabi venuti a fare shopping tra Milano e Parigi? Tutto il contrario. L’immagine è particolarmente azzeccata per definire il fenomeno. Ora non è più Napoleone che fa il ganzo tra la Corsica e i musulmani d’Egitto: ora gli arabi hanno conquistato Napoleone, imprigionano la sua spavalderia e gettano via la chiave. Fuor di metafora artistica: l’Occidente conta quanto un castrato. L’Occidente non colonizza più, è colonizzato. L’Occidente ha venduto l’anima all’Arabia Saudita. I fatti, arcinoti. Dopo 10 anni ad Abu Dhabi, un ceppo di grattacieli tra il deserto e il Golfo Persico con pista per la Formula 1 allegata, nasce Louvre Abu Dhabi. Il museo architettato dal francese Jean Nouvel pare una navicella spaziale atterrata in un’era insensata. L’affare, tuttavia, è bello grosso, come si dice: 600 milioni di dollari per costruirlo, 525 milioni di dollari per usare la ‘griffe’ Louvre (badate alla sottigliezza, conta il nome, mica la cosa in sé: Louvre vale CocaCola, Armani, Baci Perugina, è lo stesso), più 700 e passa milioni di dollari per organizzazione mostre, trasporti, eventimentificio. Altro che affare, è un affarone. A Louvre Abu Dhabi, per la mostra inaugurale, sono sbarcati, tra i tanti, Leonardo, Van Gogh, Rodin, Bellini, e, appunto, il Napoleone di David. Ma a che cavolo gliene frega agli arabi dei capolavori dell’arte occidentale? Niente. Loro non possono neppure raffigurare il dio, neppure Maometto, figuriamoci, l’uomo è sottomesso al dio, per questo all’arte – raffinatissima, labirintica – dell’arabesco non si è gemellata, tra i fan di Allah, ad esempio, l’arte del ritratto. Cos’è allora Louvre Abu Dhabi? Il segno che l’Occidente ha svenduto l’anima agli arabi. L’anima dell’Occidente, infatti, è l’arte. E visto che l’Occidente è in mutande, ha svenduto l’arte agli arabi. Ma cosa valiamo noi se ci fottono i capolavori dell’arte? Noi, pupazzi di carne, ossa e liquami, siamo corruttibili e corrotti, moriamo ogni giorno; l’arte ci sopravvive, è la quintessenza del genio occidentale.

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