Pensione integrativa: per ogni età serve un piano diverso

Governo e sindacato stanno trattando sulle agevolazioni per chi fa lavori usuranti e sul calcolo dell’aspettativa di vita, ma la sostanza non cambia: si andrà in pensione sempre più tardi e con meno soldi. La via per la pensione integrativa passa da scelte che cambiano a seconda di quando si parte

PHILIPPE HUGUEN / AFP

Governo e sindacati stanno trattando per rivedere la normativa sull’adeguamento dell’età pensionabile. Le questioni sul tavolo riguardano principalmente alcune possibili agevolazioni per un certo numero di categorie che svolgono lavori particolarmente gravosi. È poi prevista una rimodulazione del metodo di calcolo, che dovrebbe basarsi sull’aspettativa media di vita degli ultimi due anni e non più sull’aspettativa dell’anno in corso, come previsto dall’attuale normativa. A ogni modo quello che è certo è che l’età pensionabile tenderà ad aumentare nel futuro e il rapporto tra la pensione e l’ultimo stipendio scenderà.

È quindi da valutare una pensione integrativa. Nella sono alcune regole base da tenere presenti comuni a tutti, ma poi ci sono delle strategie che variano in funzione del profilo di rischio e dell’età a cui si comincia ad accumulare. Moneyfarm ha stilato quattro modelli, per chi parte a 30, 40, 50 e 60 anni.

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